Disprezzate davvero la solitudine?

E come hai realizzato questa cosa? Con una diagnosi?

Quindi il tuo attaccamento é mitigabile, cioè quando ti accorgi di star invadendo l'altro ti contieni. Ma nel mentre come vivi la cosa? Non hai un pensiero costante?
Secondo la teoria dell'attaccamento non ci puoi fare molto, se hai un attaccamento insicuro/ansioso dipende da un caregiver poco attento e ballerino.
 
A primo impatto sarebbe bello avere un mio LUI così, sempre presente e in “simbiosi” con me ma, a lungo termine, credo che finiremo per impazzire entrambi non avendo altri stimoli. Preferirei una persona che porti un valore aggiunto alla mia vita, che mi capisca e stia con ma che mi sproni a fare meglio e mi dia diversi punti di vista, con cui non sentire un altro peso ma vivere in leggerezza e sicurezza sulla relazione.
Non si dovrebbe mai dissolversi completamente nell’altra persona anche se ci piace molto.
A primo impatto... Poi ti sei corretta giustamente, una "Lei" così non puoi volerla, nessuno la vuole, non porta valore e non ti capisce.
L'individualità va sempre mantenuta o si corre il rischio di annullarsi.
 
Per insoddisfazione che intendi?
Beh a seconda delle tue esigenze se hai bisogno dei tuoi spazi e magari di coltivare passioni hobby o anche solo farti i cazzi tuoi per un giorno ma senti il bisogno invece di assecondare uno standard relazionale può nuocere, ma ovviamente dipende come sei tu e che bisogni hai.
 
Non saprei, ma possibile, magari anche una cosa breve per renderti consapevole dei problemi della tua infanzia e di che conseguenze hanno avuto e come lavorarci, ma magari basta leggere un libro, boh, non ho idea.
Dovrei informarmi per trovare gli psicologi che fanno le 10 sedute gratuite. Il mio ragazzo ci va
 
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Ma mi pare che devi fare il click day e sculare, poi non so se cambia da regione a regione, ma i fondi mi pare siano pochissimi, almeno gli amici che ci hanno provato così mi avevano detto.
 
Pur non essendo sola ho bisogno dei miei momenti di isolazionismo e solitudine, penso sia necessaria, almeno per me, una via di mezzo tra la simbiosi e la solitudine assoluta.
 
Una volta ero cosi, in perenne simbiosi con la partner di turno. Ora sono tanti anni che sto da solo, a parte una breve e dimenticabile parentesi, ed ho pienamente imparato a bastarmi e ad essere sereno anche senza qualcuno accanto.
E' stata una svolta pazzesca, riesco a godermi tutto ciò che faccio e ad esserne felice anche senza condividerlo con qualcuno.
Ho imparato a valorizzare e spesso anche prioritizzare la mia solitudine rispetto a compagnie che non ne valevano la pena.
Certo, rimango convinto che condividere qualcosa con una persona speciale sia su tutto un altro livello, ma credo che se la base sia quella che ho appena descritto, non ci sia nemmeno fretta o tutto sto bisogno di trovarla.

Se arriverà, bene, altrimenti bene uguale.
 
No, assolutamente, grazie ai miei hobby e alle miei passioni non ho mai avuto paura della solitudine e attualmente, l'ho sempre apprezzata molto: ciò che a me spaventa veramente tanto è vivere la terza età completamente da solo.
 
No, assolutamente, grazie ai miei hobby e alle miei passioni non ho mai avuto paura della solitudine e attualmente, l'ho sempre apprezzata molto: ciò che a me spaventa veramente tanto è vivere la terza età completamente da solo.
Tranquillo, a prescindere la terza età la passeremo tutti in qualche struttura, buttati lì come cani randagi, nessuna relazione supererà i morsi della vecchiaia.
 
E come hai realizzato questa cosa? Con una diagnosi?

Quindi il tuo attaccamento é mitigabile, cioè quando ti accorgi di star invadendo l'altro ti contieni. Ma nel mentre come vivi la cosa? Non hai un pensiero costante?
Sono consapevole di questa mia fragilità quindi cerco di non invadere mai l’altro e rispettare sempre i suoi spazi. Mi aiuta a stare meglio avere instaurato un rapporto di profonda fiducia con l’altro
 
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