Attenzione, so che cosa si pensa in questi casi ma io non sono venuto a fare il superiore o ad evangelizzare un modo di vivere. Non ho niente da insegnare a nessuno ma sono venuto a raccontare la mia esperienza.
Se te la devo dire tutta, uscendo dalla frustrazione del momento,
non mi pento ASSOLUTAMENTE di questi cinque anni di pesca a strascico.
L'alternativa era farsi la passeggiatina con gli amici e deprimersi. Cinque anni di depressioni o cinque anni di conversazione inutile con centinaia di ragazze con qualche scopata una volta ogni morte di papa? Scegli l'opzione meno peggio
Mi sono creato delle occasioni, ed in pochi sparuti casi ho ottenuto il massimo. È nata anche qualche amicizia (una di queste l'ho portata a bere in un locale per farmi vedere da un'altra, insomma l'ho utilizzata in modo utile). Se avessi fatto diversamente, avrei dei ricordi positivi in meno, dei contatti in meno, di cui uno anche affettivo amoroso, per quanto non corrisposto e doloroso.
Domanda filosofica: meglio non innamorarsi affatto, o innamorarsi per poi andare in contro al peggio, scoprendo che non è corrisposto? Lasciatemela in sospeso.
Certo, avrei anche molte meno tumefazioni da palo in faccia in meno, se non avessi fatto tutto ciò, hai ragione a dire questo. Ma come vedi non è che sono morto (non ancora), sono solo frustrato.
Certo in questi cinque anni, al posto di prendere pali, sarei potuto diventare subito un frequentatore di prostitute.
A tal proposito, vorrei precisare che io non ho ancora deciso proprio niente. Ci sto solo pensando.
Valutando i pro e i contro
Pro:
- Si fa sesso;
- Contatto umano;
- Problema apparentemente risolto, se lo si vede in un certo modo;
Contro:
- Pagare;
- Rischi di contrarre malattie veneree;
- Ambienti squallidi diventano la tua normalità;
- Sviluppo di una mentalità che vede la donna come oggetto.
Su quest'ultimo punto mi vorrei dilungare.
Io ho detto che loro generano il male, non che loro "siano" il male in senso assoluto.
Nessuno lo è.
Preciso: a mio modo di vedere non solo noi ma anche le ragazze sono vittime di loro stesse e delle impalcature di questa società, sono vittime del loro strapotere che nella maggior parte dei casi non sono in grado di gestire nel modo giusto.
Se la vediamo nella nostra ottica, sono delle deficienti o delle maligne o quello che vuoi, ma se guardiamo le cose da un punto di vista più distaccato, anche a loro va spesso di merda (non in tutti i casi, ma quasi): certo, scopano, certo, hanno più vita sociale, hanno più successo... ma poi? nella maggior parte dei casi non sono in grado di scegliere il partner giusto, andando ad impelagarsi in dei matrimoni che poi si risolvono spesso nei divorzi, distruggendo le vite loro e dei loro stessi figli. Le intendo come vittime di loro stesse quando non sono in grado di scegliere il bravo ragazzo che non farebbe male mai ad una mosca, e si sentono attirate dal bullo-stronzo o come voi lo chiamate .
In questo senso, io vivo con la consapevolezza che in mezzo a loro ce ne sarà una su un milione che non vuole essere vittima di questo sistema, e che saprà uscirne riconoscendomi in mezzo a tutto questo.
Ora, voi parlate di un punto di saturazione. Io ho lavorato in un callcenter, come vi ho raccontato, ho una resistenza praticamente immensa, ma non infinita. Valutare è una cosa che mi riservo per il futuro, ma continuerò a provare a vivacchiare in mezzo alle non professioniste. Per la mia autostima, per curiosità e per vedere se questo mondo è davvero fatto di valori assoluti, o se ci sono dei valori intermedi.