Episodi gratuiti di sfottó

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2 np che mi chiedevano la tessera sanitaria. Io non capivo il perché, evidentemente dovevano comprare le sigarette a un distributore automatico, ma giustamente non fumando non sapevo cosa ci dovessero fare… dopo pochi secondi di mio umano dubitare, si allontanarono dicendosi tra loro: “lascialo perdere: è scemo!”
Francamente non l'avrei capito neppure io... in ogni caso la TS non l'avrei data a prescindere... io faccio brutto anche se mi chiedono la tessera della spazzatura visto che è numerata e personale
 
Quale pensi sia la soluzione per risolvere l’ansia sociale
Mi documentai molto sull'argomento all'epoca, il fatto è che non esistono tecniche o trucchetti purché se ne dica. L'ansia sociale è una risposta emotiva corporea ad un problema che il tuo cervello non riesce ad elaborare. Il tuo corpo entra in stato di allerta, in agitazione, di fronte ad un pericolo che però non sai quale sia.

Chiaramente l'ansia sociale viene per lo più alle persone più autocoscienti perché vivono dentro la loro testa e stanno ad over analizzare qualunque cosa: nel modo in cui camminano, in cui parlano, in cui si comportano. E credono che chiunque stia facendo lo stesso con loro giudicandole ed analizzandole. Per questo uno dei primi consigli è quello di uscire dalla propria testa e concentrarsi sull'ambiente che ti circonda, ci sono tecniche sul respiro, dei mindset che puoi adottare.

La verità è che, come per ogni cosa, tutto è influenzato nel modo in cui vedi te stesso e come vedi gli altri. Non c'è tecnica respiratoria che tenga quando mentre cammini per strada in lontananza vieni deriso da delle persone perché stai semplicemente camminando, o quando sorpassi due ragazze le senti ridere tra di loro (e si mettono a ridere proprio una volta dopo averle sorpassate, non è che stessero già ridendo prima).

Io ho capito dopo anni che la mia ansia proveniva perché ero insicuro di me stesso, del mio aspetto e del mio carattere, e vedevo chiunque come migliore di me, in grado di potermi far del male. Crescendo e acquisendo più sicurezza di me caratterialmente, e accettando il mio aspetto, e ridimensionando il valore che davo alle altre persone sono in parte guarito. Se ad oggi qualcuno mi ride dietro non me ne importa più nulla perché so che la vita non mi cambia.

Poi, la cosa più importante, i contesti cambiano. Quando sei giovane, soprattutto nel sud italia dove sono cresciuto io, i ragazzi fanno a gara per umiliare chiunque risulti più indifeso. Crescendo sono situazioni che ormai non vivi più, e questo senza dubbio ha aiutato molto.

Comunque per me l'ansia sociale è stato un vero macigno con cui vivere. Quando andavo a scuola, nel momento in cui uscivo di casa fino alla fine delle lezioni avevo continui affanni, la tachicardia, non riuscivo a respirare. Non è stato facile, per questo mi sorprendo di non essere uscito completamente pazzo da quel periodo.
 
Mi documentai molto sull'argomento all'epoca, il fatto è che non esistono tecniche o trucchetti purché se ne dica. L'ansia sociale è una risposta emotiva corporea ad un problema che il tuo cervello non riesce ad elaborare. Il tuo corpo entra in stato di allerta, in agitazione, di fronte ad un pericolo che però non sai quale sia.

Chiaramente l'ansia sociale viene per lo più alle persone più autocoscienti perché vivono dentro la loro testa e stanno ad over analizzare qualunque cosa: nel modo in cui camminano, in cui parlano, in cui si comportano. E credono che chiunque stia facendo lo stesso con loro giudicandole ed analizzandole. Per questo uno dei primi consigli è quello di uscire dalla propria testa e concentrarsi sull'ambiente che ti circonda, ci sono tecniche sul respiro, dei mindset che puoi adottare.

La verità è che, come per ogni cosa, tutto è influenzato nel modo in cui vedi te stesso e come vedi gli altri. Non c'è tecnica respiratoria che tenga quando mentre cammini per strada in lontananza vieni deriso da delle persone perché stai semplicemente camminando, o quando sorpassi due ragazze le senti ridere tra di loro (e si mettono a ridere proprio una volta dopo averle sorpassate, non è che stessero già ridendo prima).

Io ho capito dopo anni che la mia ansia proveniva perché ero insicuro di me stesso, del mio aspetto e del mio carattere, e vedevo chiunque come migliore di me, in grado di potermi far del male. Crescendo e acquisendo più sicurezza di me caratterialmente, e accettando il mio aspetto, e ridimensionando il valore che davo alle altre persone sono in parte guarito. Se ad oggi qualcuno mi ride dietro non me ne importa più nulla perché so che la vita non mi cambia.

Poi, la cosa più importante, i contesti cambiano. Quando sei giovane, soprattutto nel sud italia dove sono cresciuto io, i ragazzi fanno a gara per umiliare chiunque risulti più indifeso. Crescendo sono situazioni che ormai non vivi più, e questo senza dubbio ha aiutato molto.

Comunque per me l'ansia sociale è stato un vero macigno con cui vivere. Quando andavo a scuola, nel momento in cui uscivo di casa fino alla fine delle lezioni avevo continui affanni, la tachicardia, non riuscivo a respirare. Non è stato facile, per questo mi sorprendo di non essere uscito completamente pazzo da quel periodo.
In poche parole la soluzione è diventare più sicuri di sé, sia migliorando fisicamente o caratterialmente. Una risposta bluepillata, ma è quello che funziona.
 
Mi documentai molto sull'argomento all'epoca, il fatto è che non esistono tecniche o trucchetti purché se ne dica. L'ansia sociale è una risposta emotiva corporea ad un problema che il tuo cervello non riesce ad elaborare. Il tuo corpo entra in stato di allerta, in agitazione, di fronte ad un pericolo che però non sai quale sia.

Chiaramente l'ansia sociale viene per lo più alle persone più autocoscienti perché vivono dentro la loro testa e stanno ad over analizzare qualunque cosa: nel modo in cui camminano, in cui parlano, in cui si comportano. E credono che chiunque stia facendo lo stesso con loro giudicandole ed analizzandole. Per questo uno dei primi consigli è quello di uscire dalla propria testa e concentrarsi sull'ambiente che ti circonda, ci sono tecniche sul respiro, dei mindset che puoi adottare.

La verità è che, come per ogni cosa, tutto è influenzato nel modo in cui vedi te stesso e come vedi gli altri. Non c'è tecnica respiratoria che tenga quando mentre cammini per strada in lontananza vieni deriso da delle persone perché stai semplicemente camminando, o quando sorpassi due ragazze le senti ridere tra di loro (e si mettono a ridere proprio una volta dopo averle sorpassate, non è che stessero già ridendo prima).

Io ho capito dopo anni che la mia ansia proveniva perché ero insicuro di me stesso, del mio aspetto e del mio carattere, e vedevo chiunque come migliore di me, in grado di potermi far del male. Crescendo e acquisendo più sicurezza di me caratterialmente, e accettando il mio aspetto, e ridimensionando il valore che davo alle altre persone sono in parte guarito. Se ad oggi qualcuno mi ride dietro non me ne importa più nulla perché so che la vita non mi cambia.

Poi, la cosa più importante, i contesti cambiano. Quando sei giovane, soprattutto nel sud italia dove sono cresciuto io, i ragazzi fanno a gara per umiliare chiunque risulti più indifeso. Crescendo sono situazioni che ormai non vivi più, e questo senza dubbio ha aiutato molto.

Comunque per me l'ansia sociale è stato un vero macigno con cui vivere. Quando andavo a scuola, nel momento in cui uscivo di casa fino alla fine delle lezioni avevo continui affanni, la tachicardia, non riuscivo a respirare. Non è stato facile, per questo mi sorprendo di non essere uscito completamente pazzo da quel periodo.
Il Sud è l'inferno in terra. Un luogo popolato da gentaglia che emula i camorristi.
 
Mi documentai molto sull'argomento all'epoca, il fatto è che non esistono tecniche o trucchetti purché se ne dica. L'ansia sociale è una risposta emotiva corporea ad un problema che il tuo cervello non riesce ad elaborare. Il tuo corpo entra in stato di allerta, in agitazione, di fronte ad un pericolo che però non sai quale sia.

Chiaramente l'ansia sociale viene per lo più alle persone più autocoscienti perché vivono dentro la loro testa e stanno ad over analizzare qualunque cosa: nel modo in cui camminano, in cui parlano, in cui si comportano. E credono che chiunque stia facendo lo stesso con loro giudicandole ed analizzandole. Per questo uno dei primi consigli è quello di uscire dalla propria testa e concentrarsi sull'ambiente che ti circonda, ci sono tecniche sul respiro, dei mindset che puoi adottare.

La verità è che, come per ogni cosa, tutto è influenzato nel modo in cui vedi te stesso e come vedi gli altri. Non c'è tecnica respiratoria che tenga quando mentre cammini per strada in lontananza vieni deriso da delle persone perché stai semplicemente camminando, o quando sorpassi due ragazze le senti ridere tra di loro (e si mettono a ridere proprio una volta dopo averle sorpassate, non è che stessero già ridendo prima).

Io ho capito dopo anni che la mia ansia proveniva perché ero insicuro di me stesso, del mio aspetto e del mio carattere, e vedevo chiunque come migliore di me, in grado di potermi far del male. Crescendo e acquisendo più sicurezza di me caratterialmente, e accettando il mio aspetto, e ridimensionando il valore che davo alle altre persone sono in parte guarito. Se ad oggi qualcuno mi ride dietro non me ne importa più nulla perché so che la vita non mi cambia.

Poi, la cosa più importante, i contesti cambiano. Quando sei giovane, soprattutto nel sud italia dove sono cresciuto io, i ragazzi fanno a gara per umiliare chiunque risulti più indifeso. Crescendo sono situazioni che ormai non vivi più, e questo senza dubbio ha aiutato molto.

Comunque per me l'ansia sociale è stato un vero macigno con cui vivere. Quando andavo a scuola, nel momento in cui uscivo di casa fino alla fine delle lezioni avevo continui affanni, la tachicardia, non riuscivo a respirare. Non è stato facile, per questo mi sorprendo di non essere uscito completamente pazzo da quel periodo.
Amico, noi siamo stati separati alla nascita.
 
Prese per il culo ne ho prese solo alle spalle e quando ero in stato di obesità, rifiuti e tutto ciò che sta nel mezzo.
Mentre per strada a gratis non mi è mai successo, succede ogni tanto che vengano a chiedermi se ho l'accendino o puttanate del genere soprattutto in contesti sociali.
Essendo una persona molto seria e composta mi capita spesso di ricevere sguardi oppure percepisco una difficoltà da parte degli altri di mettersi in "confidenza" con me, capita che tra di loro si facciano battute mentre con me capita rarissimamente di ricevere qualche battuta sul mio conto.

Comunque per la situazione vostra dovete rispondere non fare finta di nulla, dovete tirare fuori i coglioni ed essere più cattivi delle troie che ridono di voi.
 
Francamente non l'avrei capito neppure io... in ogni caso la TS non l'avrei data a prescindere... io faccio brutto anche se mi chiedono la tessera della spazzatura visto che è numerata e personale
Si, ma ragazzi diciamoci la verità. Non viviamo mica nella testa delle altre persone. Molte volte succede che non capiamo perché le situazioni ci sono estranee (es. Non fumi), siamo distratti perché sovrapensiero e, non per ultimo, l’ansia di capire cosa vogliano due ragazze visto che ci hanno sempre preso per il culo e il conseguente balbettamento nel rispondere per i mille complessi su come rispondere, mostrarti sicuro, ecc.
 
Il Sud è l'inferno in terra. Un luogo popolato da gentaglia che emula i camorristi.
Ho trovato più bullismo al nord su determinate tematiche. Infatti i maranza vengono da lì. Al sud hanno un bullismo più delinquenziale, al nord ti rompono i coglioni per le cazzate come le scarpe, lo zaino, il giubbotto, ecc.
 
Mi dispiace tantissimo, la gente fa schifo. Io gli episodi peggiori sicuramente a scuola, in giro mi ricordo principalmente due episodi:
1- Era festa patronale al paese dei nonni e sul viale c'era tanta folla; un tizio venendomi incontro mi passò di fianco ansimandomi nell'orecchio, ma era più un verso da cane, una sorta di "arf arf".
2- Ero a Parma da una mia amica, dei ragazzini molto più piccoli di me hanno iniziato a girarmi intorno in bici abbaiando e suonando i campanelli
Purtroppo bisognerebbe fregarsene ma non riesco a fare a meno di sentirmi particolarmente a disagio. Altre volte sono stati semplici commenti non richiesti sul mio vestiario contornati da risate varie (ma che calze sono/ma che ci fai con quelle scarpe/è arrivata morticia)
Escludo il catcalling e simili perché non li includo propriamente nelle prese in giro
Privilegiata
 
Il mio bullismo erano le botte e le umiliazioni. Che fortuna il tuo bullismo per me

Edit. Ma mi dispiace che tu l'abbia subito
 
Il mio bullismo erano le botte e le umiliazioni. Che fortuna il tuo bullismo per me
Botte mai per fortuna (a parte una sorta di frustata che mi è stata tirata da un tizio alle medie con la corda per saltare)
Umiliazioni purtroppo sì
 
I più ecclatanti solo perché li ho notati, poi sicuramente mi avranno sfottuto alle spalle il quadruplo.

14 anni, torno a casa dopo il taglio capelli, due ragazzine iniziano a ridacchiare e dicono: "guardalo è un cessooo" "ma dai è un coglione hihihi"

15 anni, "oou coglione" altra puttanazza baby np circondata da simp bulletti, se rispondevo mi avrebbero menato tutti, faccio finta di niente e lei conclude con "fai pena lo sai"

18anni, qui ero già diventato una portaerei sulle spalle e gymcell. Prese per il culo drasticamente ridotte. La sera una Np più grande (20-25) fuori un bar, ha tentato da lontano di izzarmi contro il fidanzato chad, richiamando la mia attenzione con cose tipo: "eii belloo vieni quii" il tipo però quando si è girato ha visto che non ero proprio uno sfigatello. Ha preso per un braccio la np e sono tornati dentro il bar.
 
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