Veniamo alla questione psicologica su come "prendere la vita". Innanzitutto bisogna cercare di uscire dall'ottica "cristiana" dove la vita viene descritta come un "dono", una cosa bellissima, siamo unici, dobbiamo fare cose straordinarie e robe simili.
La vita è natura, è una successione, un ciclo, un piano dell'esistenza dove noi vi partecipiamo. La vita è un meccanismo ciclico, dove si alternano, beni da ottenere, astratti e concreti, per soddisfare bisogni, e così. Parlando di noi, incel, che permettetemi, senza offendere nessuno, siamo svantaggiati da un'estetica non sufficiente, in un determinato periodo storico. Quindi non abbiamo il bene per soddisfare il bisogno primario, ovvero l'impulso sentimental/sessuale, e questo ci provoca sofferenza. Però se andiamo a vedere altre persone, nella nostra epoca ed in quelle precedenti notiamo un mare di sofferenza e insoddisfazione. Gente che muore di fame, gente che muore in guerra, gente che soffre di brutte malattie etc insomma in pochi hanno un ciclo di vita stabile per vivere la cosiddetta felicità.
Cito l'utente
@La Città di Ur che un sul vecchio forum scrisse : DOBBIAMO TROVARE LA SERENITA' NELLA RASSEGNAZIONE.
Questa espressione, apparentemente nichilista passiva, dobbiamo vederla in ottica nichilista attiva, ovvero dobbiamo cercare di andare oltre la fatalità della nostra genetica, DISTACCARE LA MENTE DAL CORPO, vivere di piaceri fisici, allenare il corpo, distrarre la mente, in modo da controbilanciare i vuoti emotivi.
Dobbiamo cercare di effettuare un sorta di spegnimento dell'ego (chiedo venia se c'è qualcuno che studia filosofia e/o psicologia per questi sofismi diciamo, però è per farmi capire in modo casereccio) e raggiungere l'ottundimento emotivo della cultura Buddista.
Che differenza c'è fra noi ed un chad da 8 ed alto 1,90?
Concretamente tutto, può avere fama, successo sessuale, alta socialità in modo passiva ed altro.
Esistenzialmente nessuna, siamo semplicemente in due parti del percentile diversi, nessuno lo ha deciso, siamo stati messi al mondo cosi, e ciò non potrà cambiare..
Questo non vuol dire che bisogna accasciarsi, ma che bisogna uscire dalle convezioni sociali :
se vado a pay per scopare che colpa ne ho? Sono un mezzo cesso tanto. Abbandonerò il tabu sociale di "dover pagare per poter chiavare" e mi concentrerò sul piacere in se della scopata, le labbra della ragazza che si poggiano sul mio glande, il piacere dello sfregamento su e giù, la piacevole visione di un BEL corpo nudo di una ragazza/donna etc..
Questo era per fare un esempio
Un saluto