Avanguardia
Well-known member
Allora, ognuna delle tue ultime domande merita una discussione a se, ognuna rappresenta un argomento molto vasto.Prendo spunto da alcuni commenti letti e scritti in altri thread per una riflessione. Forse sul forum se ne è già parlato, nel caso chiedo venia: come avevo già scritto in un altro thread per me è strano/affascinante/agghiacciante poter dire che ora a 42 anni la mia vita è uguale a quando ne avevo 24... è come essere congelati in un eterno presente... solo che il corpo invecchia (e anche i miei genitori) e molta gente intorno a me (non tutti ovviamente) fa vite dinamiche, con fasi che si susseguono e magari si alternano eripetono.
Io mi sento come se fossi uneterno ripetente nella stessa classe scolastica, solo che è pure peggio di così perchè alla fine sono sempre solo o con i mie igenitori (con colleghi e superiori a lavoro c'è il minimo contatto strettamente necessario). E se finisse qui anche sticazzi,giustamente.
Solo che immagino sempre un POI, e in questoPOI vedo sempre una relazione di coppia o addirittura una famiglia.Mai avuta una relazione eppure vedo solo questo scenario possibile ,pensare di invecchiare e morire da solo non è che mi spaventi, èproprio che non lo concepisco! Solo che più passa il tempo più questo diventa improbabile e alla fine mi viene da pensare che questa fantasia sia la BLUEPILL definitiva, per antonomasia, proprio ilcondizionamento tipo MATRIX che abbiamo in società: perchè uno cheè stato solo tutta la vita e pure se ne sta facendo una ragione dovrebbe desiderare una moglie? Non so neanche rispondere, forse perchè vedo sempre i miei geniori insieme? Perchè mi hanno sempreparlato (loro e altra gente durante la crescita) come se da grande per forza avrei dovuto avere una famiglia? Non si concepisce un'alternativa? Tutti quelli che muoiono soli comunque almeno cihanno provato, magari sono vedovi o separati/divorziati? Più cipenso e più mi sembra (dalla mia posizione putroppo molto limitata) che questa società sia terrorizzata dalla solitudine (che però fomenta in mille modi) e che ci sia tipo un bug nel sistema, nel senso che non è proprio fatta per gente single (figurati chi comemolti di noi nemmeno lo è per scelta, almeno all'inizio). Tutte le attività che potete immaginare hanno come fine il far conoscere le persone e farle socializzare e se per un attimo ignoriamo tutta laparte enorme e superficiale/narcisistica del scopare e basta peravere il bodycount/status ecc. che mi sembra stia sempre piùdiventando peponderante negli ultimi anni (anche causa social), alla fin fine la legge non scritta è (per tutti): COMUNQUE SISTEMATI CON QUALCUNO PRIMA O POI. Perchè sì. Non c'è una vera spiegazione. Mase fosse una cosa ovvia, perchè i matrimoni falliscono sempre di più? Perchè le amicizie sono sempre più finte e superficiali? Perchè i single aumentano? Perchè gli Incel aumentano? Prima o poi si dovrà o no fare un'analisi seria e libera da bias per capire chesta succedendo?
Avverti questa pressione a farti una famiglia e la sensazione di fallimento se non ci riuscirai. Ma questo è per come è stata organizzata la società; gli organizzatori della società complessa, dai tempi dell' instaurazione del patriarcato, decisero che un uomo ed una donna dovessero formare una famiglia con figli, con il padre che in genere si occupa del lavoro per mantenere la famiglia, a meno che non si tratti di agricoltura, allora spesso marito e moglie lavorano assieme, la madre dell' assistenza alla prole e della casa. Tali concetti, vennero poi inculcati attraverso l' attività delle religioni organizzate, meglio ancora con quelle abramitiche e infine induismo, confucianesimo in Oriente. Una volta che questi schemi vengono installati nelle coscienze collettive, diventano improponibili alternative, anche se tali schemi possono andare contro natura: siamo sicuri che l' uomo e la donna siano fatti per vivere assieme? Che non si sia vittime di una forzatura, il che spiega perché i divorzi sono in aumento.
Insomma, si nasce e si cresce con la convinzione che le cose vanno fatte in un modo, senza porle in discussione.
Al tempo stesso, se il matrimonio potrebbe essere una forzatura, argomento su cui vorrò aprire un dibattito in futuro, è altrettanto chiaro che la sessualità è un bisogno umano, naturale, meglio ancora se inserita in un contesto di amore (concetto ben più ampio e complesso di quello che comunemente si crede) o di amicizia, voglio dire è un bisogno umano fare l' amore comunicandosi affetto e amicizia, donandosi reciprocamente. Quindi se possiamo rifiutare il matrimonio, la convivenza stabile perché può essere una forzatura, sentiamo il desiderio naturale, insopprimibile, di frequentare una o più persone con cui praticare la sessualità, con cui giocare nel letto o in riva in un fiume nudi. Se il matrimonio, la famiglia patriarcale nucleare sono convenzioni sociali, la sessualità e l' amore (in senso ampio) sono bisogni. Per cui se puoi superare il biasimo sociale perché non ti fai famiglia qualunque siano i motivi, la sessualità mancata invece rappresenta una non soddisfazione di un bisogno, per cui soffri, indipendentemente da cosa dice la società, anzi se essa ti condanna ci soffri maggiormente perché tu la volevi soddisfare in quanto ne sentivi il bisogno.
Il modello tradizionale patriarcale di uomo e donna che fanno famiglia è entrato in crisi sia perché un pò è una forzatura, sia per evoluzioni dell' economia e della tecnologia che lo hanno destabilizzato e talvolta reso impraticabile (spesso ne parliamo qui per cui non mi dilungo qui), tuttavia ancora si fatica a trovare nuovi schemi, nuovi modelli relazioni, questa situazione transitoria in cui un modello stantio non funziona più ma non si trova qualcosa di nuovo praticabile, produce anche le situazioni di incellismo, eccesso di single in aumento.