Il terrore di diventare come loro

fruttolo999

Well-known member
da giovane inorridivo alla vista di quegli uomini soli al sabato sera, che consumavano birra, vuoti e stanchi al banco di un bar,
fissando la giovane barista nel pieno della sua gioventù.

Quando l'alcool prendeva il sopravvento, azzardavano una battuta, pessima, per rompere il ghiaccio e attaccar discorso.

La tipa fingeva di non sentire e proseguiva il suo lavoro sculettando e agitando le tette bene esposte.

L'uomo veniva freddato così e tornava al suo silenzio, alla sua malinconia, al suo guscio.


Crescendo mi sono accorto di avvicinarmi sempre più a quella figura triste e patetica.

Non sto in qualche bar con la birra in mano, ma vago comunque desiderando e morendo di fame per tutti gli amori che non ho vissuto.

Sono già quel povero uomo, sono già quegli uomini.

Niente sguardi, niente sorrisi, niente saluti fatti con affetto, nessun messaggio, nessuna conversazione, nessuna svolta alla propria vita.

Tra giovane e adulto io sono già finito.

Da qui alla vecchiaia non vedo altro che un Me fermo, ignorato, invisibile, stanco, abbattuto, depresso, senza possibilità di rivincita.

Così mi sento, albero secco a cui è mancata l'acqua delle emozioni, i cui frutti dell'amore prodotti, nessuno ha raccolto.
 
Purtroppo gli incubi che fai da ragazzino, spesso diventano realtà quando sei adulto. Mi vedo anch'io così fra qualche decennio, il destino di noi reietti, brutti e mentalcel è questo...unica differenza è che essendo blackpillati, non faremo la figura del maiale ubriaco nell'approcciare ragazze giovani in quella maniera
 
da giovane inorridivo alla vista di quegli uomini soli al sabato sera, che consumavano birra, vuoti e stanchi al banco di un bar,
fissando la giovane barista nel pieno della sua gioventù.

Quando l'alcool prendeva il sopravvento, azzardavano una battuta, pessima, per rompere il ghiaccio e attaccar discorso.

La tipa fingeva di non sentire e proseguiva il suo lavoro sculettando e agitando le tette bene esposte.

L'uomo veniva freddato così e tornava al suo silenzio, alla sua malinconia, al suo guscio.


Crescendo mi sono accorto di avvicinarmi sempre più a quella figura triste e patetica.

Non sto in qualche bar con la birra in mano, ma vago comunque desiderando e morendo di fame per tutti gli amori che non ho vissuto.

Sono già quel povero uomo, sono già quegli uomini.

Niente sguardi, niente sorrisi, niente saluti fatti con affetto, nessun messaggio, nessuna conversazione, nessuna svolta alla propria vita.

Tra giovane e adulto io sono già finito.

Da qui alla vecchiaia non vedo altro che un Me fermo, ignorato, invisibile, stanco, abbattuto, depresso, senza possibilità di rivincita.

Così mi sento, albero secco a cui è mancata l'acqua delle emozioni, i cui frutti dell'amore prodotti, nessuno ha raccolto.

Maledette piscione narcisiste: io di solito frequento poco gli ambienti sociali per via dell'ansia che un pó mi sale, specie quando ti trovi in una cittá di merda con altrettante persone!

Preferisco studiare come cope, per non pensare alle crudezze quotidiane!
 
da giovane inorridivo alla vista di quegli uomini soli al sabato sera, che consumavano birra, vuoti e stanchi al banco di un bar,
fissando la giovane barista nel pieno della sua gioventù.

Quando l'alcool prendeva il sopravvento, azzardavano una battuta, pessima, per rompere il ghiaccio e attaccar discorso.

La tipa fingeva di non sentire e proseguiva il suo lavoro sculettando e agitando le tette bene esposte.

L'uomo veniva freddato così e tornava al suo silenzio, alla sua malinconia, al suo guscio.


Crescendo mi sono accorto di avvicinarmi sempre più a quella figura triste e patetica.

Non sto in qualche bar con la birra in mano, ma vago comunque desiderando e morendo di fame per tutti gli amori che non ho vissuto.

Sono già quel povero uomo, sono già quegli uomini.

Niente sguardi, niente sorrisi, niente saluti fatti con affetto, nessun messaggio, nessuna conversazione, nessuna svolta alla propria vita.

Tra giovane e adulto io sono già finito.

Da qui alla vecchiaia non vedo altro che un Me fermo, ignorato, invisibile, stanco, abbattuto, depresso, senza possibilità di rivincita.

Così mi sento, albero secco a cui è mancata l'acqua delle emozioni, i cui frutti dell'amore prodotti, nessuno ha raccolto.

Bella vena poetica!
 
non andare al bar, fai altro
Il bar il circolino,il bancone la barista il calcino è roba da anni 80,ora il caffè si piglia a casa s'accende internet e ci sono le piazze virtuali e non più fisiche,dove si discute,chatta,commenta........io lo trovo più pratico ,economico,veloce , ecc..e i soldi risparmiati s'impiegano x scopare ....
Aggiornatevi...............
 
Quando ero ragazzo e non avevo contatti con le ragazze pensavo che comunque prima o poi sarebbe successo, che anche tardi avrei avuto le mie esperienze. Ma alla fine non è stato così, non lo sarà mai e lo stigma mi schiaccia. Che poi io sono felicissimo così, solo, ma essere diverso e discriminato per questo mi fa vergognare con gli altri. Lo stigma dell'uomo che non ha successo con le ragazze è invalidante, e purtroppo nonostante tu sia un partner desiderabile se vieni scoperto KV in tarda età anche da una potenziale partner è possibile che questa ti rifiuti perché una relazione con te la svaluterebbe. Ecco quindi che più non hai successo con le ragazza più verrai costretto dalle stesse a non averne. Un uomo ha sempre dovuto provare di esserlo con delle prove di forza o riti di iniziazione, una donna ha invece sempre un valore intrinseco.
 
da giovane inorridivo alla vista di quegli uomini soli al sabato sera, che consumavano birra, vuoti e stanchi al banco di un bar,
fissando la giovane barista nel pieno della sua gioventù.

Quando l'alcool prendeva il sopravvento, azzardavano una battuta, pessima, per rompere il ghiaccio e attaccar discorso.

La tipa fingeva di non sentire e proseguiva il suo lavoro sculettando e agitando le tette bene esposte.

L'uomo veniva freddato così e tornava al suo silenzio, alla sua malinconia, al suo guscio.


Crescendo mi sono accorto di avvicinarmi sempre più a quella figura triste e patetica.

Non sto in qualche bar con la birra in mano, ma vago comunque desiderando e morendo di fame per tutti gli amori che non ho vissuto.

Sono già quel povero uomo, sono già quegli uomini.

Niente sguardi, niente sorrisi, niente saluti fatti con affetto, nessun messaggio, nessuna conversazione, nessuna svolta alla propria vita.

Tra giovane e adulto io sono già finito.

Da qui alla vecchiaia non vedo altro che un Me fermo, ignorato, invisibile, stanco, abbattuto, depresso, senza possibilità di rivincita.

Così mi sento, albero secco a cui è mancata l'acqua delle emozioni, i cui frutti dell'amore prodotti, nessuno ha raccolto.
Ma non eri tu quel 40enne che si era scopato tipo una decina di teen carine da giovane? Ma non rompere i coglioni va
 
Quando ero ragazzo e non avevo contatti con le ragazze pensavo che comunque prima o poi sarebbe successo, che anche tardi avrei avuto le mie esperienze. Ma alla fine non è stato così, non lo sarà mai e lo stigma mi schiaccia. Che poi io sono felicissimo così, solo, ma essere diverso e discriminato per questo mi fa vergognare con gli altri. Lo stigma dell'uomo che non ha successo con le ragazze è invalidante, e purtroppo nonostante tu sia un partner desiderabile se vieni scoperto KV in tarda età anche da una potenziale partner è possibile che questa ti rifiuti perché una relazione con te la svaluterebbe. Ecco quindi che più non hai successo con le ragazza più verrai costretto dalle stesse a non averne. Un uomo ha sempre dovuto provare di esserlo con delle prove di forza o riti di iniziazione, una donna ha invece sempre un valore intrinseco.
Sono d'accordo su tutto, l'unica cosa é che di solito il problema più grave non é l'essere KV ma cosa ti porta a rimanerlo
 
Nella maggior parte dei casi non trattasi di poveri uomini sfornunati ma di coglioni che se la sono voluta. Uno che vuole avere qualche successo con le donne non va a spaccarsi di alcool al bancone di un bar cercando di attaccare bottone con la barista italiota, simbolo dell'arrizzacazzismo tricolore e della relativa ipergamia. Un uomo che vuole scopare, in primis si deve guardare allo specchio e capire come può maxxare il trinomio LMS e poi frequentare luoghi favorevoli, spesso al di là delle alpi. Quindi ripeto quelli erano e sono coglioni che non sanno stare al mondo. Certamente non tutti siamo nati già vaccinati col suppostone di redpill, ma a un certo punto chi è intelligente capisce e corregge il tiro, soprattutto oggi che si ha accesso a tante info.
 
Post fortemente accasciante, meglio concentrarsi sul presente e non pensare a cosa potremmo diventare in futuro, altrimenti diventiamo pazzi sul serio
Io ci penso in continuazione... idem a come sarebbe stata la mia vita se avessi fatto scelte giuste in passato.
Se venivo rispettato a scuola, avete idea di chi potevo diventare?
Speriamo solo che tutto questo finisca quanto prima... sennò la vedo nera per noi in futuro.
Putin sta già pensando di schierare definitivamente i missili atomici... forse è la volta buona che succede qualcosa di bello.
 
Almeno loro non sono affetti da depressione e pensieri suicidari o pericolanti... poco ma sicuro.
se vedete fabrizio corona è considerato chad ma sicuramente avrà avuto pensieri e atti autolesionisti.. è una cazzata quella
anche se sei considerato bello puoi avere problemi mentali
 
se vedete fabrizio corona è considerato chad ma sicuramente avrà avuto pensieri e atti autolesionisti.. è una cazzata quella
anche se sei considerato bello puoi avere problemi mentali
Dipende da persona a persona, però è giusto specificare che è solo una piccola parte dei chad che vivono così... la maggioranza sta da Dio.
E chi vive così bene, difficilmente lo troviamo su sto forum, quello degli incel e su fobiasociale.com
 
Dipende da persona a persona, però è giusto specificare che è solo una piccola parte dei chad che vivono così... la maggioranza sta da Dio.
E chi vive così bene, difficilmente lo troviamo su sto forum, quello degli incel e su fobiasociale.com
@KindChad99
Vive bene lui ha solo qualche insicurezza
 
da giovane inorridivo alla vista di quegli uomini soli al sabato sera, che consumavano birra, vuoti e stanchi al banco di un bar,
fissando la giovane barista nel pieno della sua gioventù.

Quando l'alcool prendeva il sopravvento, azzardavano una battuta, pessima, per rompere il ghiaccio e attaccar discorso.

La tipa fingeva di non sentire e proseguiva il suo lavoro sculettando e agitando le tette bene esposte.

L'uomo veniva freddato così e tornava al suo silenzio, alla sua malinconia, al suo guscio.


Crescendo mi sono accorto di avvicinarmi sempre più a quella figura triste e patetica.

Non sto in qualche bar con la birra in mano, ma vago comunque desiderando e morendo di fame per tutti gli amori che non ho vissuto.

Sono già quel povero uomo, sono già quegli uomini.

Niente sguardi, niente sorrisi, niente saluti fatti con affetto, nessun messaggio, nessuna conversazione, nessuna svolta alla propria vita.

Tra giovane e adulto io sono già finito.

Da qui alla vecchiaia non vedo altro che un Me fermo, ignorato, invisibile, stanco, abbattuto, depresso, senza possibilità di rivincita.

Così mi sento, albero secco a cui è mancata l'acqua delle emozioni, i cui frutti dell'amore prodotti, nessuno ha raccolto.
Ti capisco…mi sento così anche io.
Ogni giorno
 
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