L'operazione "Ira di Dio" (in ebraico: מבצע זעם האל, Mivtza Za'am Ha'el), nota anche come operazione "Baionetta", è una delle più famose, controverse e sanguinose campagne di omicidi mirati della storia moderna.
Fu la risposta segreta e brutale di Israele al massacro di Monaco del 1972, un'operazione segnata da successi operativi ma anche da gravi crimini, errori tragici e profonde questioni morali e legali.
Il Contesto: Il Massacro di Monaco 1972
Per capire l'operazione, è fondamentale capire cosa la scatenò. Il 5 settembre 1972, durante le Olimpiadi di Monaco, un commando di terroristi palestinesi appartenenti all'organizzazione "Settembre Nero" (legata all'OLP di Arafat) fece irruzione nel villaggio olimpico, prendendo in ostaggio 11 atleti e allenatori della squadra israeliana. Un tentativo di salvataggio fallimentare da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli ostaggi, di cinque terroristi e di un poliziotto tedesco.
Il mondo rimase scioccato. Per Israele, fu un trauma nazionale che chiedeva una risposta implacabile.
L'Operazione: Obiettivi e Metodi
La premier israeliana Golda Meir autorizzò il Mossad (i servizi segreti israeliani) a lanciare una campagna segreta con due obiettivi principali:
- Vendetta: Uccidere tutti i responsabili, diretti e indiretti, del massacro di Monaco.
- Deterrenza: Dimostrare al mondo che colpire Israele e i suoi cittadini avrebbe avuto conseguenze letali, ovunque si trovassero i responsabili.
Una "lista di proscrizione" di militanti palestinesi fu compilata, e squadre speciali del Mossad, come l'unità "Kidon" (baionetta), furono inviate in tutta Europa e in Medio Oriente per eseguire le condanne a morte. I metodi erano vari e spietati:
- Pistole con silenziatore: Omicidi a distanza ravvicinata in luoghi pubblici.
- Bombe telefoniche: Esplosivi piazzati nei telefoni delle vittime.
- Autobombe: Veicoli imbottiti di esplosivo.
- Incursioni militari: Come il raid su Beirut del 1973, dove commando israeliani sbarcarono e uccisero tre alti dirigenti dell'OLP nelle loro case.
I Crimini e le Controversie dell'Operazione
La richiesta di analizzare i "crimini" è centrale, perché l'intera operazione si mosse al di fuori di ogni cornice legale, nazionale e internazionale.
1. Uccisioni Extragiudiziali e Violazione della Sovranità
Il crimine fondamentale alla base di "Ira di Dio" è che si trattò di una campagna di
esecuzioni extragiudiziali. Le persone sulla lista non furono mai processate, non ebbero diritto a una difesa, né furono giudicate da un tribunale. Furono semplicemente cacciate e uccise sulla base delle informazioni raccolte dall'intelligence israeliana.
Inoltre, quasi tutte queste operazioni avvennero in
violazione della sovranità di nazioni straniere. Il Mossad operò illegalmente in Italia, Francia, Norvegia, Libano e Cipro, agendo come se le leggi di quei Paesi non esistessero.
2. L'Affare Lillehammer: L'Errore Tragico
Questo è il crimine più noto e l'errore più catastrofico dell'operazione. Nel luglio 1973, a Lillehammer, in Norvegia, una squadra del Mossad uccise un uomo che credeva essere Ali Hassan Salameh, la "primula rossa", capo delle operazioni di Settembre Nero.
La vittima era in realtà
Ahmed Bouchikhi, un cameriere marocchino innocente che non aveva alcun legame con il terrorismo. Fu ucciso a colpi di pistola di fronte alla moglie incinta. L'errore di intelligence fu devastante. Sei agenti del Mossad furono arrestati dalla polizia norvegese, e l'incidente svelò al mondo l'esistenza della campagna segreta di Israele, causando un'enorme crisi diplomatica e morale.
3. Vittime Innocenti e Danni Collaterali
L'uso di bombe, specialmente in aree urbane, comportava un altissimo rischio di coinvolgere civili.
- Nel raid a Beirut del 1973, oltre ai tre obiettivi dell'OLP, furono uccisi anche civili innocenti, inclusa la moglie italiana di uno dei leader palestinesi e alcuni vicini di casa.
- L'esplosione di bombe telefoniche o autobombe poteva ferire o uccidere chiunque si trovasse nelle vicinanze. La logica dell'operazione accettava i "danni collaterali" come un prezzo necessario per eliminare il bersaglio.
4. L'Escalation del Conflitto e la Spirale di Violenza
Lungi dal porre fine al terrorismo, l'operazione innescò una sanguinosa guerra segreta. Settembre Nero e altre fazioni palestinesi risposero con
contro-attentati, prendendo di mira funzionari e diplomatici israeliani in tutto il mondo.
- Un addetto militare israeliano fu assassinato a Washington.
- Furono organizzati tentativi di attentato a figure chiave come lo stesso capo del Mossad.
L'operazione trasformò le città europee in un campo di battaglia, intrappolando le nazioni ospitanti in un conflitto che non era il loro. L'idea che la violenza potesse risolvere la violenza si dimostrò fallace, alimentando un ciclo di vendetta che causò altre vittime da entrambe le parti.