La società del narcisismo

mcanrew

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Non è un caso che in una società dove il narcisismo dilaga sempre più, si inaspriscano i conflitti, si erigano muri, si innalzino fili spinati, si isolino i giovani, si accentui la pulsione securitaria, imperversi l’intolleranza nei confronti dell’Altro. Lo stesso si deve dire del mondo giovanile. Già da prima della pandemia osservavamo come la paura della vita e la spinta a ritirarsi dal mondo fosse una tendenza pulsionale che attraversava i nostri figli. Rintanarsi, tagliarsi fuori, uscire da un mondo che vive del mito del successo e della competizione più sfrenata… Una nuova forma di melanconica affligge il mondo giovanile. Nel tempo mai esistito prima di una libertà di massa e di un accesso apparentemente facile al godimento, assistiamo a una caduta del desiderio, a una fatica del desiderare. È il tratto che io definisco neomelanconico del nostro tempo.

anche se sembra far riferimento al fenomeno degli hikikomori, questo passaggio adombra uno dei fondamentali della redpill, ovvero la necessità di partecipare ad una competizione forzata là dove i risultati sono già decisi in partenza tra vincitori e vinti.
 
"libertà di massa e di un accesso apparentemente facile al godimento"

Dovrebbero distinguere tra la vita di un uomo e quella di una NP in questo senso.
 
"libertà di massa e di un accesso apparentemente facile al godimento"

Dovrebbero distinguere tra la vita di un uomo e quella di una NP in questo senso.
mito del successo e della competizione più sfrenata

si applica a tutte le parti in causa, anche se con esiti diversi
 
Non è un caso che in una società dove il narcisismo dilaga sempre più, si inaspriscano i conflitti, si erigano muri, si innalzino fili spinati, si isolino i giovani, si accentui la pulsione securitaria, imperversi l’intolleranza nei confronti dell’Altro. Lo stesso si deve dire del mondo giovanile. Già da prima della pandemia osservavamo come la paura della vita e la spinta a ritirarsi dal mondo fosse una tendenza pulsionale che attraversava i nostri figli. Rintanarsi, tagliarsi fuori, uscire da un mondo che vive del mito del successo e della competizione più sfrenata… Una nuova forma di melanconica affligge il mondo giovanile. Nel tempo mai esistito prima di una libertà di massa e di un accesso apparentemente facile al godimento, assistiamo a una caduta del desiderio, a una fatica del desiderare. È il tratto che io definisco neomelanconico del nostro tempo.

anche se sembra far riferimento al fenomeno degli hikikomori, questo passaggio adombra uno dei fondamentali della redpill, ovvero la necessità di partecipare ad una competizione forzata là dove i risultati sono già decisi in partenza tra vincitori e vinti.
Già peccato che per una persona avere successo significa che atre 100 o più hanno fallito, il successo si erge sui perdenti o mediocri, ma tanto questo non cambierà mai, la natura è competizione
 
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