Crudo,quindi oggi cavalcata pugliese,iniziata allora.
Secondo me non è una realtà così estrema come la descrivi, ma poi cosa dovrebbe fare allora? Accasciarsi a 20 anni?
Non puoi pretendere che il tuo modo di pensarla debba essere accettato da tutti, poi io non ho mai detto che per lui non c'è speranza perchè devi mettermi in bocca cosa che non ho mai detto?
Ma che senso ha svalutare la sua esperienza così
Il carattere secondo me conta soprattutto quando hai superato lo scoglio estetico. Se purtroppo sei timido e impacciato, ad esempio, puoi venire scartato anche se dall'altra parte esiste un'attrazione fisica (io ne sono una testimonianza perchè mi è capitato, ovviamente non è il caso dei chad ma di quei ragazzi tra il 5 e il 6 di valutazione).
A parte gli scherzi, è normale che il carattere conti, chi cazzo si metterebbe con un autistico in una relazione a lungo termine e "seria", nel senso di esclusiva e monogama?
Non deve servire a quello, infatti. Il problema è che pensate che tutto ciò debba essere una distrazione, proprio perché sembra che l'unico pensiero fisso debbano essere le donne. Non è un caso che al mio post abbia reactato con una faccina ironica una donna e che il tuo post abbia ricevuto dalla stessa un pollice in su.
Disamina perfetta, concordo al 100%.
D'accordissimo, PatrikBateman: tempo fa avevo aperto anche topic su questo argomento. Nei ragazzi tra il 5 e il 6 di valutazione il carattere può davvero rappresentare quella skill che ti permette di avere successo con le ragazze.
Questo è ovvio ma perché dovrebbe essere diverso?
Non fare caso alle reaction, sono molto variegate, il fatto è che il ragazzo qua sta esprimendo un male particolare, arrivare a 20 anni in queste condizioni può causare grossi problemi psicologici e relazionali, e poi chi ci dice che non abbia altri interessi? Sono sicuro che ce li ha, e non possiamo giudicare la sua solitudine così atavica con sufficienza, personalmente anche io soffrirei come lui se non avessi mai avuto mezzo rapporto con le donne alla sua età, e di interessi ne ho a pacchi.
Io già durante l'adolescenza avrei potuto rimediare i miei primi successi in ambito sentimentale e sessuale, se solo avessi avuto una parte della consapevolezza che ho maturato con un ventennio di ritardo. Preciso che probabilmente nulla sarebbe stato facile, di base non sono un estroversone socialone ma se avessi imparato a suo tempo a riconoscere i segnali di interesse, a curare maggiormente la mia immagine e ad affinare in senso maggiormente amichevole e affabile certi lati della mia personalità le cose sarebbero potute andare diversamente. Invece non per volontà di chiudermi in me stesso, ma per pura e semplice ignoranza, inconsapevolezza e immaturità ho buttato nel cesso ogni possibile occasione (non moltissime in assoluto ma pure ci sono state) e sprecato gli anni migliori, dai 14 ai 24 (ovvero liceo e università). Se ci penso veramente non me ne capacito, eppure è accaduto. Non c'è altra spiegazione possibile se non quella di essere un disabile, un handicappato delle relazioni sentimentali e in parte sociali.
La validazione e l'affetto femminile sono imprescindibili nell'uomo. Anche io, che ho imparato grazie alle mie passioni a non pensare alle donne e ad essere una persona centrata, la sera quando rientro a casa magari dopo una giornata stancante di lavoro, essere andato a fare la spesa, aver fatto da mangiare, rigovernato, pulito casa, ecc.. tra me e me dico: cavolo, quanto avrei bisogno adesso di una ragazza che mi possa dare quell'affetto necessario che fondamentale non ho mai avuto se non da mia mamma.
Posso sbagliare ovviamente e naturalmente esistono sempre le eccezioni, ma io rimango dell'idea che se non si sono fatte determinate esperienze entro i 20 anni, il rischio di non combinare nulla per i prossimi 10 anni e oltre è altissimo. Specie se di base si ha una personalità insicura e una bassa autostima. Tutto si tiene, la mancata validazione porta ad accasciarsi, ammesso che uno ci provi viene ulteriormente rifiutato e questo porta ad un ulteriore accasciamento in un circolo vizioso da cui diventa difficilissimo uscire. E' quello che è accaduto nel mio caso.
Vai all'università?