Giustoo AvanguardiaIntelligenti osservazioni.
Ma un equilibrio lo si trova non in economie fondate sul perseguimento del profitto, anzi sulla massimizzazione de profitto, bensì in economie di sussistenza, incentrare sull' autoproduzione ed autoconsumo, dove la produzione di ciò che serve e poco più alle persone è quanto più possibile responsabilità degli individui e dei piccoli gruppi di appartenenza, come la famiglia (non necessariamente quella di un uomo ed una donna sposati) e il villaggio, dove l' eccedenza di quanto si produce e si raccoglie è impiegata per compensare l' opera di persone che fanno delle cose che servono, ad esempio degli artigiani o dei guaritori, oppure per effettuare degli scambi con chi ha prodotto e raccolto in eccedenza altro, ad esempio patate per cetrioli.
Sì, bisogna sconfessare la modernità, lo so, ci arriveremo a comprenderlo.

È il passaggio dalla città frugale alla società opulenta, ben descritta da Platone nei suoi dialoghi filosofici, a creare non pochi problemi.
Inizialmente nella polis gli uomini uniscono tra loro le forze non per paura, bensì per necessità, ciascuno svolge il ruolo verso cui è naturalmente predisposto per il bene collettivo.
Poi la città si allarga e arrivano i problemi…
… la soluzione secondo Platone era affidare la polis greca a individui moralmente, fisicamente e intellettivamente superiori - i Filosofi - re, così da governarla con saggezza.
