Ciao a tutti,
Ho deciso di iscrivermi a questo forum per discutere di temi sociali, vorrei poter capire l'opinione di persone redpillate su tante cose: patriarcato, femminismo, tessuto sociale oggi vs 10-15 anni fa, crisi di solitudine maschile, incel e molte altre cose.
Io non saprei se definirmi redpillato, ci sono aspetti su cui concordo, altri meno.
Chi sono
Nasco in una famiglia convenzionale, genitori sposati, zero traumi infantili, infanzia serena.
Sono cresciuto con forti ideali, tra tutti ovviamente l'amore.
Ho sempre romanticizzato l'idea della relazione e dello stare con LA persona, la ricerca del fantomatico amore della vita.
Le prime cottarelle arrivano attorno agli 11-12 anni, anni in cui vivo anche un profondo cambiamento:
dopo qualche anno passato ad esser un po' cicciottello, grazie anche allo sport divento il classico sportivo popolare a scuola. Tanto che, in seconda media, vinco il premio di miglior giocatore di un torneo di uno sport a squadre interno alla scuola.
Questo ovviamente mi fa guadagnare parecchia popolarità anche tra le ragazzine. Avevo letteralmente la fila.
Prima relazione
Io però avevo già occhi e cuore per una sola ragazza, la mia migliore amica del tempo. Dopo mesi e mesi di intensissima amicizia, io mi dichiaro. Lei prima la prende un po' male, per paura di rovinare il rapporto, ma poi nel giro di un mese si ricrede capendo che anche lei prova qualcosa di più e decidiamo di metterci assieme. Ripeto, tutto questo a 12 anni, seconda media.
La relazione dura di fatto 4 anni, di cui i primi 3 in modo abbastanza lineare, poi una breve rottura di pochi mesi per mia volontà, di nuovo assieme per altri pochi mesi e infine la rottura definitiva per volontà sua.
eravamo molto piccoli, come detto, quindi abbiamo fatto tanti sbagli, ci siamo isolati dal mondo, è diventata una relazione molto tossica e l'abbiamo pagata salata.
Nel frattempo, io metto su anche parecchi chili, quindi da quel bel ragazzo atletico e in forma che ero, divento un mezzo barilotto.
Durante la relazione, ho anche deciso di sana pianta di abbandonare lo sport, pur essendo stato convocato in nazionale giovanile.
Oltre a ciò, smetto anche di suonare il mio strumento, la batteria.
La rottura mi ha devastato, tanto che all'epoca ho passato praticamente i 9 mesi successivi ad esser quasi sempre ubriaco nei weekend (avevo 16-17 anni) e a dormire sul banco di scuola durante la settimana.
Decido di andare in terapia, una terapia non convenzionale, ovvero vado da un Kinesiologo. Questo mi da una mano per molto tempo, senza però veramente portare grandi benefici. Da quando ho iniziato, non ho praticamente mai smesso di andarci, anche nei periodi successivi in cui non mi sarebbe servito granchè.
Tornando alla storia, in quei 9 mesi scolastici conosco un'altra ragazza.
Cominciamo a parlare sempre più intensamente e a diventare sempre più amici, soprattutto nell'estate dopo quell'orrendo anno scolastico.
Ad una certa, era chiara a tutti la chimica e la complicità che c'era tra noi... A tutti, tranne che a noi.
Col tempo però il sentimento cresceva e decido di fare il primo passo: va alla grande.
Seconda relazione
Ci mettiamo assieme e anche questa storia dura circa 3 anni, di cui pero il primo anno e mezzo da fidanzati ufficiali, poi rompiano di comune accordo a causa dei continui interventi dei suoi genitori nella nostra relazione (e miei conseguenti litigi con loro), pur continuando a vederci, e 9 mesi dopo torniamo assieme.
Nel periodo di rottura, sia io che lei abbiamo avuto una sola altra esperienza con altre persone: io con una ragazza di una compagnia con cui uscivo in quei mesi, lei con un nostro amico in comune.
Torniamo assieme e ci comunichiamo entrambi l'esperienza avuta in quei mesi, sembra che la prendiamo entrambi bene.
Col passare dei mesi però, a me cresce dentro un disagio, uno schifo tale per cui non riuscivo più nemmeno a toccarla.
Pur amandola, decido di mollarla dopo qualche mese, per eccesso di altruiscmo forse, per consentirle di tornare felice con qualcun altro, perchè con me non lo era più e non sapevo come farmi passare sta cosa.
Lei era totalmente contraria alla mia scelta.
Cosa viene dopo
Nei 2 anni successivi, mi concentro su di me, lavoro su me stesso tramite la terapia con il kinesiologo ottenendo ottimi risultati: guadagno sicurezza, fiducia, ma soprattutto la capacità di stare bene da solo, che prima non avevo mai avuto. è come cominciare a correre, dopo che hai avuto bisogno della stampella per tutta la vita.
Da quel momento, passo i successivi 2 anni a godermi la mia nuova indipendenza psicoemotiva, a godermi veramente la vita senza il fardello di non aver nessuno accanto: compro la moto, comincio a viaggiare da solo, a fare tutto da solo, ricomincio a suonare e provo a tornare a giocare, ma con scarsi risultati.
Arriviamo a fine 2022. Mi sento pronto per una nuova relazione, ho anche diversi appuntamenti e la cosa che mi stupisce è che spesso sono io a rifiutare le ragazze, perchè nessuna si dimostra veramente all'altezza di ciò che volevo io.
Ho collezionato una bella lista di disagiate.
Le dating app, da questo punto di vista, mi hanno aiutato molto per diversi motivi: ho imparato ad approcciare le ragazze, quantomeno in chat, in maniera più furba e coinvolgente e allo stesso tempo a rilevare in anticipo potenziali red flag da evitare.
Nel frattempo durante il covid, sono anche dimagrito molto. Non sono comunque tornato normopeso, quindi avevo un po' di grasso eccessivo sul torso più che altro, ma mi sentivo di nuovo confidente ed appetibile.
Terza relazione
Riallaccio i rapporti con un ex collega, cominciamo a frequentarci.
Con lei però sembra non funzionare: nonostante siamo arrivati comunque allo scopare, sta uscendo con altri TREDICI ragazzi, chi per scopare, chi per avere attenzioni, chi per usarlo e basta.
A riguardo, comunque, lei è sincera e io me lo faccio andar bene per qualche settimana, per capire dove andremo a finire.
Nel momento in cui capisco però che la cosa non mi va più bene, io mi tiro indietro: glielo comunico, non sono più disposto a tollerare altri ragazzi se lei vuole avermi nella sua vita, e se vuole avermi nella sua vita sarà solo da moroso, non da amico.
Lei dice di non sentirsi pronta, quindi io mi faccio indietro e decidiamo di chiudere tutto, inevitabilmente.
Passano tre giorni e lei torna sui suoi passi: non solo mi rivuole nella sua vita, ma mi comunica di aver chiuso con tutti e 13 gli altri ragazzi.
Decidiamo quindi di cominciare a frequentarci seriamente e dopo poche settimane ci mettiamo assieme "ufficialmente" diciamo.
I primi due mesi vanno da dio: c'è amore, c'è sesso a volontà e tutto ciò che di bello può esserci.
Dal terzo mese in poi, va tutto a gambe all'aria: lei cambia molto, quasi fosse completamente un'altra persona. Ci ostiniamo comunque a farla funzionare, ma non funziona. Passiamo altri 10 mesi a provarci, ma va tutto sempre più male, con continui tira e molla, diverse rotture nel mezzo e tanti problemi.
Sfogo lo stress ed il dolore sul cibo e in 3 mesi prendo la bellezza di 17 chili.
Comprendendo sempre di più il mio malessere all'interno della relazione, decido di mollarla.
Gli ultimi 2 anni
Negli ultimi due anni ho passato il mio tempo a ritrovare la mia centralità, il mio equilibrio.
Cosa non facile, dati gli evidenti danni psicologici causati dall'ultima relazione.
Finalmente, posso dire di essere tornato completamente me stesso, almeno psicologicamente.
Quello che mi pesa è che sono veramente messo male fisicamente: se anche ho alcune parti del corpo molto toniche e piacevoli (zona delle spalle/braccia e polpacci), ne ho altre veramente mediocri se non gravemente insufficienti (na panza infinita e coscione importanti).
Quindi ora mi sono messo in testa di dover sistemare anche il mio fisico, costi quel che costi. Anche se ora come ora, la dieta, non sta funzionando. Nonostante i 4 allenamenti in palestra.
L'ultimo palo ricevuto
A marzo comincio a sentire lei, mollata con il suo ex storico da poco, 7 anni di relazione, 2,5 di convivenza.
La situazione era chiarissima e trasparente.
Cominciamo ad uscire spesso, le conversazioni si fanno intense, profonde, sincere.
é chiaro che ci sia chimica emotiva e intellettuale, ma c'è un blocco da parte di entrambi a livello fisico.
Ce lo confermiamo: fisicamente abbiamo entrambi un blocco verso l'altra persona.
n'altro mese e mezzo e l'intesa psicointellettuale si rafforza sempre più.
Decido di farmi avanti sabato scorso, conscio del risultato: avevo bisogno di sentirmi dire NO.
Perchè io la trattavo già come la mia ragazza, fedeltà annessa.
Nel rifiutarmi comunque, mi comunica che anche lei sente del bene nei mie confronti e che questo continua a crescere, ma che il blocco fisico non mutare nel tempo e che quindi non vuole forzarsi a spingersi oltre.
Capisco e rispetto la cosa.
E' comunque un bellissimo rapporto, costruttivo per entrambi, stimolante, ci sproniamo ad essere migliori e in nostra compagnia lo siamo. Per questo e solo per questo ho deciso di non chiuderla del tutto.
Ditemi la vostra, sugli argomenti che ho proposto oppure sulla mia vita.