Infatti fino ad adesso ho cercato sempre di puntare sui miei punti di forza come le mie conoscenze o a sfruttare le mie passioni anche per avere un ruolo socialmente, ma spesso quelli come me vengono visti come soggetti o altro perché alla fine per lasciare veramente il segno si guarda l'attitude, il modo in cui ti poni e la sicurezza in sé. Quando parlo con le persone da una parte mi mostro interessato dall' altra cerco sempre di concludere la conversazione il prima possibile perché guardo sempre la conversazione con gli occhi di chi mi parla e mi sento a disagio perché appunto mi vedo goffo e brutto. Mi sono trovato a parlare con un mio amico molto che mi dice che non si capacita perché io mi veda così quando non lo sono affatto. Purtroppo non ci riesco a fare nulla, la vita è breve e se uno non si scioglie perde le uniche cose che ti possono dare piacere, e qui entra in gioco la genetica( bellezza, carisma.....). Quindi ti ringrazio veramente per il messaggio che prova a risollevarmi ma quando poi guardo la realtà purtroppo precipito con tutta la forza
Sai…io noto come unico e grande problema, che poi genera ovviamente una reazione a catena, il modo in cui ti vedi.
Non ti conosco, non so chi tu sia e vorrei dirti tantissime cose ma ci tengo a trovare le parole adatte;
La genetica in questo discorso non c’entra nulla, sei tu che non riesci a vederti, non riesci ad accenderti, non riesci a capire che sei capace come i tuoi coetanei e non a sostenere conversazioni, rapporti sociali, lavori, relazioni.
Potrai essere bravo, piacevole, interessante, non gettarti la zappa sui piedi da solo, lavora su te stesso, d’altronde se qualcuno vuole intrattenere volentieri una conversazione con te, cosa gli potrà mai importare del tuo essere goffo?
Capita di balbettare, di essere intimiditi, di inciampare sul discorso, di sentirsi in soggezione ma questo non ti snatura, ti rende solo umano.
Certe volte ci creiamo problemi dove non esistono, paranoie su cose che la gente nemmeno nota, sembra un volerci continuamente mettere in difficoltà, magari l’interlocutore ha piacere a esprimere pensieri/idee con te e sei così impegnato a svalutarti che nemmeno te ne rendi conto, mi dispiace per questo.
Dal mio canto posso dirti che abbiamo scambiato due messaggi e non ho sentito disagio, angoscia, noia, fastidio a elaborare un pensiero cosi lungo, solo piacere.
Le parole sono facili e i fatti sono un ostacolo assurdo, ma ogni tanto prova a distaccarti dall'idea che gli altri non ti vogliano star a sentire e a comprendere che nessuno fa beneficienza, se si fa una cosa è solo perché si vuole.
Spero di non averti offeso in nessuna maniera, volevo solo cercare di “””aiutarti”””