Non sentirsi desiderati è un altro tipo di morte

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Sentirsi desiderati ti motiva a vestirti bene, a prenderti cura di te, ad uscire di casa di buon umore, il contrario, almeno per me, produce isolamento
e abbandono di me stesso.
Pensa che per me ha prodotto l'effetto opposto. L'autoisolamento e l'autoabbandono alla fine mi hanno motivata a prendermi cura di me e del modo in cui mi presento agli altri. Sai perché? Quando ero me stessa, le persone cercavano di sopprimermi. Così ho cercato di farmi apprezzare per ottenere l'approvazione degli altri ragazzini e dei miei genitori, ma a loro non è importato. Allora ho fatto quello che volevano, ho distrutto me stessa e la mia vita per farli contenti, ma a loro è continuato a non importare. Ho fatto quello che volevano, ma a nessuno è importato. Non ho potuto fare niente per farmi volere bene; né col conformismo, né con l'autodistruzione.

Nulla di quello che ho fatto è servito a niente, così ho concluso: perché non iniziare a fare il diavolo che mi pare, a questo punto? Se non posso ottenere quello che voglio dagli altri, tanto vale iniziare a fare quello che ho sempre voluto io. E questa conclusione mi ha motivato a inziare a prendermi cura di me e a vestirmi bene solo per me stessa. Nemmeno io sono desiderata per il mio aspetto estetico. Ma ho concluso che avrei smesso di crogiolarmi nel dolore solo per fare contenta gente a cui non è mai importato niente di me, e che presumevo volesse che io stessi “al mio posto”, ossia flagellandomi e fustigandomi per il fatto di non essere desiderabile.

Inoltre, inconsciamente pensavo anche: “Proverò dolore, così potrai chiedermi scusa”. Ma in dieci anni di attesa nessuno è venuto a chiedermi scusa, anzi alcuni sono tornati solo per mettere il dito nella piaga e continuare a pisciarmi in testa.

Quando ho capito che non serviva a niente addolorarsi in attesa che qualcuno arrivasse a sistemare la mia condizione, ho smesso di offendermi e di provare dolore per le ingiustizie subite. Adesso quando qualcuno prova a ferirmi o farmi del male, penso solo a correre ai ripari io stessa, ignorando e lasciandomi completamente alle spalle chi tenta di nuocermi, senza aspettarmi nessuna presa di coscienza da parte loro. Non aspetto più che arrivi nessuno a riparare la mia vita o il mio dolore, intervengo direttamente io. Mi prendo direttamente quello che voglio, senza aspettare il permesso degli altri o che siano loro a portarmelo.
 
O
Vedere gli anni che passano e non sentirsi mai desiderati ne cercati, a volte queste sensazioni ti abissano, ti spengono.

L'essere desiderati è qualcosa che fa sentire vivi, presenti, felici.

I complimenti fanno sempre bene, non riceverne ti riduce ad un ombra.

Tutti prima o poi finiamo nel dimenticatoio del mondo, ma il vero dramma è finire nel dimenticatoio già a 20/30 anni.

Sentirsi desiderati ti motiva a vestirti bene, a prenderti cura di te, ad uscire di casa di buon umore, il contrario, almeno per me, produce isolamento
e abbandono di me stesso.
Ormai causa età sono diventato un rettiliano e non prova più alcun sentimento
 
Pensa che per me ha prodotto l'effetto opposto. L'autoisolamento e l'autoabbandono alla fine mi hanno motivata a prendermi cura di me e del modo in cui mi presento agli altri. Sai perché? Quando ero me stessa, le persone cercavano di sopprimermi. Così ho cercato di farmi apprezzare per ottenere l'approvazione degli altri ragazzini e dei miei genitori, ma a loro non è importato. Allora ho fatto quello che volevano, ho distrutto me stessa e la mia vita per farli contenti, ma a loro è continuato a non importare. Ho fatto quello che volevano, ma a nessuno è importato. Non ho potuto fare niente per farmi volere bene; né col conformismo, né con l'autodistruzione.

Nulla di quello che ho fatto è servito a niente, così ho concluso: perché non iniziare a fare il diavolo che mi pare, a questo punto? Se non posso ottenere quello che voglio dagli altri, tanto vale iniziare a fare quello che ho sempre voluto io. E questa conclusione mi ha motivato a inziare a prendermi cura di me e a vestirmi bene solo per me stessa. Nemmeno io sono desiderata per il mio aspetto estetico. Ma ho concluso che avrei smesso di crogiolarmi nel dolore solo per fare contenta gente a cui non è mai importato niente di me, e che presumevo volesse che io stessi “al mio posto”, ossia flagellandomi e fustigandomi per il fatto di non essere desiderabile.

Inoltre, inconsciamente pensavo anche: “Proverò dolore, così potrai chiedermi scusa”. Ma in dieci anni di attesa nessuno è venuto a chiedermi scusa, anzi alcuni sono tornati solo per mettere il dito nella piaga e continuare a pisciarmi in testa.

Quando ho capito che non serviva a niente addolorarsi in attesa che qualcuno arrivasse a sistemare la mia condizione, ho smesso di offendermi e di provare dolore per le ingiustizie subite. Adesso quando qualcuno prova a ferirmi o farmi del male, penso solo a correre ai ripari io stessa, ignorando e lasciandomi completamente alle spalle chi tenta di nuocermi, senza aspettarmi nessuna presa di coscienza da parte loro. Non aspetto più che arrivi nessuno a riparare la mia vita o il mio dolore, intervengo direttamente io. Mi prendo direttamente quello che voglio, senza aspettare il permesso degli altri o che siano loro a portarmelo.
Ciao vedo molti pronomi femminili, lurki da tanto ?
 
Pensa che per me ha prodotto l'effetto opposto. L'autoisolamento e l'autoabbandono alla fine mi hanno motivata a prendermi cura di me e del modo in cui mi presento agli altri. Sai perché? Quando ero me stessa, le persone cercavano di sopprimermi. Così ho cercato di farmi apprezzare per ottenere l'approvazione degli altri ragazzini e dei miei genitori, ma a loro non è importato. Allora ho fatto quello che volevano, ho distrutto me stessa e la mia vita per farli contenti, ma a loro è continuato a non importare. Ho fatto quello che volevano, ma a nessuno è importato. Non ho potuto fare niente per farmi volere bene; né col conformismo, né con l'autodistruzione.

Nulla di quello che ho fatto è servito a niente, così ho concluso: perché non iniziare a fare il diavolo che mi pare, a questo punto? Se non posso ottenere quello che voglio dagli altri, tanto vale iniziare a fare quello che ho sempre voluto io. E questa conclusione mi ha motivato a inziare a prendermi cura di me e a vestirmi bene solo per me stessa. Nemmeno io sono desiderata per il mio aspetto estetico. Ma ho concluso che avrei smesso di crogiolarmi nel dolore solo per fare contenta gente a cui non è mai importato niente di me, e che presumevo volesse che io stessi “al mio posto”, ossia flagellandomi e fustigandomi per il fatto di non essere desiderabile.

Inoltre, inconsciamente pensavo anche: “Proverò dolore, così potrai chiedermi scusa”. Ma in dieci anni di attesa nessuno è venuto a chiedermi scusa, anzi alcuni sono tornati solo per mettere il dito nella piaga e continuare a pisciarmi in testa.

Quando ho capito che non serviva a niente addolorarsi in attesa che qualcuno arrivasse a sistemare la mia condizione, ho smesso di offendermi e di provare dolore per le ingiustizie subite. Adesso quando qualcuno prova a ferirmi o farmi del male, penso solo a correre ai ripari io stessa, ignorando e lasciandomi completamente alle spalle chi tenta di nuocermi, senza aspettarmi nessuna presa di coscienza da parte loro. Non aspetto più che arrivi nessuno a riparare la mia vita o il mio dolore, intervengo direttamente io. Mi prendo direttamente quello che voglio, senza aspettare il permesso degli altri o che siano loro a portarmelo.
concordo con quello che dici meglio ignorare e non farci troppo caso alle persone che cercano di sminuirti o ferirti, l'unica persona che puoi aiutare è te stesso
 
Ma uno lo fa per se stesso prima di tutto come tante altre cose.Non devi mica farlo per gli altri e puoi farlo anche senza spendere chissà quanti soldi.
Indossare abiti sempre nuovi, curarsi costantemente la barba, sistemarsi i capelli e roba varia la si fa per gli altri in quanto tali aspetti sono esclusivamente in funzione degli altri e non lo afferma ufo sotto psicostimolanti ma gran parte dei pensatori e dei testi religiosi in cui si cerca di vivere per sè: "indosserai un solo abito, non taglierai la barba, ecc."
Il mondo è vanità e censura della stessa vanità, tutto sintetizzato in "mi metto la maglia gucci da 1000 euro per me, mica per gli altri, io devo piacere a me"
 
Indossare abiti sempre nuovi, curarsi costantemente la barba, sistemarsi i capelli e roba varia la si fa per gli altri in quanto tali aspetti sono esclusivamente in funzione degli altri e non lo afferma ufo sotto psicostimolanti ma gran parte dei pensatori e dei testi religiosi in cui si cerca di vivere per sè: "indosserai un solo abito, non taglierai la barba, ecc."
Il mondo è vanità e censura della stessa vanità, tutto sintetizzato in "mi metto la maglia gucci da 1000 euro per me, mica per gli altri, io devo piacere a me"
entrambe le cose sono vere per me. curati ci si sente meglio, ma è indubbio che non si fanno mai le cose per se stessi e basta. abbiamo troppo bisogno della validazione altrui, è droga per la nostra psiche. viviamo di quello alla fine.
 
Secondo me e' soggettivo. Si e' desiderati nelle relazioni sempre per ragioni di LMS, ed e' un gioco di scambio. Come essere chiamati H24 dai call center perche' sanno che hai money da spendere. Sul fatto che si formi una buona e conveniente relazione non e" scontato. Per cui se essere molto desiderati e" necessario per essere molto felici cio implica lo sforzo di maxare continuamente per essere felici. La cosa e' stressante e non sempre appagante.
 
Lavarsi va benissimo, anche per rispetto verso gli altri, però il vestirsi, curarsi la pettinatura e il fisico, una volta raggiunto il pensiero "è finita" come dice Avanguardia, risulta solo una perdita di tempo.

Felpa e tuta da ginnastica garantiscono comodità e velocità di applicazione, mentre camicia, bei pantaloni, scarpe strette,
vanno lasciati a chi è certo di andare in porto..
Io da molti anni i pantaloni lunghi li ho indossati solo per funerali e qualche colloquio, qualche selezione: l' ultima volta capitò per una selezione al comune a fine aprile, ero andato con jeans lunghi comodi e maglietta Lacoste, senza che servisse a qualcosa perché avevano scelto i primi 6 della graduatoria e il colloquio è durato 30 secondi a persona, giusto per una formalità obbligatoria. Nei mesi invernali esco a tuta da ginnastica, molto comoda e pratica, in estate e mesi limitrofi, pantaloni corti e maglietta; sarò 16 anni che non indosso una camicia, scarpe da ginnastica sempre, saranno capitate 3 eccezioni in 17 anni in cui non ho messo scarpe da ginnastica.
 
Ultima modifica:
felpa e tuta per uscire anche no, a prescindere dalla situazione. tralasciando evidentemente il lavoro d'ufficio e simili, non vedo cosa impedisca di indossare non dico una camicia (se poi a uno piace tanto meglio), ma almeno una t-shirt o una polo semplicemente a tinta unita e un paio di jeans o di pantaloni di tela. non servono poi scarpe eleganti, sono il primo a usare sempre le sneakers. anche qui vale lo stesso discorso del lavarsi, mai come oggi si trovano capi decenti spendendo poco. non ci vuole molto per trovare un minimo di stile personale.
Considera che io sono antiborghese, per cui vestirmi come i ragazzi e gli uomini, rigorosamente assieme a tipe, che stavo vedendo sabato notte nei locali vicino casa mia mentre passeggiavo con i cani, mi creerebbe oltre che scomodità, un disagio dovuto a ragioni diciamo politico-culturali ed esistenziali.
 
Pensa che per me ha prodotto l'effetto opposto. L'autoisolamento e l'autoabbandono alla fine mi hanno motivata a prendermi cura di me e del modo in cui mi presento agli altri. Sai perché? Quando ero me stessa, le persone cercavano di sopprimermi. Così ho cercato di farmi apprezzare per ottenere l'approvazione degli altri ragazzini e dei miei genitori, ma a loro non è importato. Allora ho fatto quello che volevano, ho distrutto me stessa e la mia vita per farli contenti, ma a loro è continuato a non importare. Ho fatto quello che volevano, ma a nessuno è importato. Non ho potuto fare niente per farmi volere bene; né col conformismo, né con l'autodistruzione.

Nulla di quello che ho fatto è servito a niente, così ho concluso: perché non iniziare a fare il diavolo che mi pare, a questo punto? Se non posso ottenere quello che voglio dagli altri, tanto vale iniziare a fare quello che ho sempre voluto io. E questa conclusione mi ha motivato a inziare a prendermi cura di me e a vestirmi bene solo per me stessa. Nemmeno io sono desiderata per il mio aspetto estetico. Ma ho concluso che avrei smesso di crogiolarmi nel dolore solo per fare contenta gente a cui non è mai importato niente di me, e che presumevo volesse che io stessi “al mio posto”, ossia flagellandomi e fustigandomi per il fatto di non essere desiderabile.

Inoltre, inconsciamente pensavo anche: “Proverò dolore, così potrai chiedermi scusa”. Ma in dieci anni di attesa nessuno è venuto a chiedermi scusa, anzi alcuni sono tornati solo per mettere il dito nella piaga e continuare a pisciarmi in testa.

Quando ho capito che non serviva a niente addolorarsi in attesa che qualcuno arrivasse a sistemare la mia condizione, ho smesso di offendermi e di provare dolore per le ingiustizie subite. Adesso quando qualcuno prova a ferirmi o farmi del male, penso solo a correre ai ripari io stessa, ignorando e lasciandomi completamente alle spalle chi tenta di nuocermi, senza aspettarmi nessuna presa di coscienza da parte loro. Non aspetto più che arrivi nessuno a riparare la mia vita o il mio dolore, intervengo direttamente io. Mi prendo direttamente quello che voglio, senza aspettare il permesso degli altri o che siano loro a portarmelo.
Ciao, mi trovo molto d'accordo con ciò che hai scritto, d'altronde chi non possiede determinate caratteristiche questo mindset è l'unico che può sorregerti.
Ti definisci una femcel? Che rapporti hai con l'altro sesso ?
Saluti e complimenti per l'avatar
 
Ciao, mi trovo molto d'accordo con ciò che hai scritto, d'altronde chi non possiede determinate caratteristiche questo mindset è l'unico che può sorregerti.
Ti definisci una femcel? Che rapporti hai con l'altro sesso ?
Saluti e complimenti per l'avatar
Ciao, pure il tuo avatar è molto figo.

No, non mi definisco femcel, per due motivi:

1. Ho concluso che il fatalismo non è una filosofia di vita costruttiva e conveniente. Operare secondo rigide categorizzazioni sociali è riduttivo e deleterio: ti impedisce di vedere le persone nella loro interezza e, conseguentemente, di instaurare connessioni autentiche con loro. Reputo, inoltre, che tali categorizzazioni siano di intralcio alla piena espressione e realizzazione di sé. Questo è l'approccio che ho scelto di adottare dopo aver passato otto anni a marcire a letto.

2. Visto che sono su questo forum, per semplificare mi adeguerò alle vostre terminologie. Penso di essere più mentalcel che femcel. La mia esperienza sociale è limitata, quindi non ho abbastanza informazioni per dare una valutazione accurata della mia condizione. Quello che posso dire per certo, è che la mia desiderabilità è molto bassa, ma non nulla. Sono normobruttina, ma gli uomini hanno reazioni ambivalenti. In seguito ho capito che, probabilmente, è perché frontalmente il mio viso è normale, mentre di profilo è molto brutto. Di recente, è esistita una percentuale infinitesimale di uomini a cui piacevo realmente a prima vista per via del vibe che trasmettevo, inteso come affinità caratteriale.

L'80% degli uomini mi ignora, è neutrale oppure cordiale, il 5% è genuinamente attratto e un 15% prova un intenso disgusto e repulsione (e, in taluni casi, un odio viscerale) che traspare da tutti i loro pori. Per il resto il mio rapporto con gli uomini è pressoché inesistente. Ho avuto un padre abusivo e poi assente, e a scuola venivo bullizzata dai maschi. Inizialmente avevo il terrore di incrociare gli uomini in gruppo, ma ora il terrore mi è quasi passato perché all'università mi sono potuta rendere conto che non mi maltrattavano più ed erano cordiali nei miei confronti. Non so ancora come rapportarmi con loro amicalmente, non ho avuto figure adulte di riferimento e nella mia vita ho avuto solo tre amici maschi (alle elementari e alle medie).
 
Ultima modifica:
Vedere gli anni che passano e non sentirsi mai desiderati ne cercati, a volte queste sensazioni ti abissano, ti spengono.

L'essere desiderati è qualcosa che fa sentire vivi, presenti, felici.

I complimenti fanno sempre bene, non riceverne ti riduce ad un ombra.

Tutti prima o poi finiamo nel dimenticatoio del mondo, ma il vero dramma è finire nel dimenticatoio già a 20/30 anni.

Sentirsi desiderati ti motiva a vestirti bene, a prenderti cura di te, ad uscire di casa di buon umore, il contrario, almeno per me, produce isolamento
e abbandono di me stesso.
Io sono stato dimenticato dal mondo intorni ai miei 45 anni... quindi tutto sommato ho vissuto, oggi nessuno si interessa a me, ne ho 48 e sono invisibile a tutti...

Se sto male nemmeno i miei genitori ormai vecchi mi cercano, figuraci le np.

Cmq le np nn se la passano meglio essere usate come svuota palle dopo i 35 anni è devastante per la loro psiche.

ma ho notato che tanto dopo i 30 ogni np nn fa che peggiorare di carattere, odiano il mondo le persone, amano sono i gatti i cani e se stesse....
 
Vedere gli anni che passano e non sentirsi mai desiderati ne cercati, a volte queste sensazioni ti abissano, ti spengono.

L'essere desiderati è qualcosa che fa sentire vivi, presenti, felici.

I complimenti fanno sempre bene, non riceverne ti riduce ad un ombra.

Tutti prima o poi finiamo nel dimenticatoio del mondo, ma il vero dramma è finire nel dimenticatoio già a 20/30 anni.

Sentirsi desiderati ti motiva a vestirti bene, a prenderti cura di te, ad uscire di casa di buon umore, il contrario, almeno per me, produce isolamento
e abbandono di me stesso.
Sei kv?
 
Ma questa è la situazione del 90% dei maschi? Chi viene desiderato? Solo il Chad.

A priori solo gli over 7. Poi gli altri, cioè i betabuxx si impeganano per ottenere le briciole.

Ad ogni modo preoccuparsi troppo di come ci guardano gli altri è un tratto beta, non è una cosa buona.

Nella vita bisogna essere squali, cercare attivamente amicizie, denaro, donne, quello che sia, se aspetti che gli altri vengano a offrirti quello che vuoi stai fritto. Poi se vedi che l'interesse viene solo da una parte tagli corto
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Top