Per quale motivo non volete avere figli

Io ormai da questo punto di vista sono redpillato fino al midollo. Ormai ho capito che sono tutte troie, non esistono eccezioni di donne tranquille e sante. Il matrimonio e i figli sono l'inculata suprema per un uomo. Peggio ancora se ricco.

L'esperienza di Normaloide_Sposato è l'ennesimo esempio di come andranno le cose al 99.9999999%. E mi rammarica tantissimo che alcuni utenti vogliano ancora sposarsi o si sono sposati già, dietro la trappola del ''lei è diversa''.

In questa società sempre più ginocentrica dove l'uomo ha pressochè zero autorità nei loro confronti, fanno il cazzo che vogliono.




Non mi sposerò mai, neanche con una rumena.
Per onestà diciamo che l'esperienza di Normaloide_Sposato è diversa, lui aveva scritto (e me lo ricordo bene) che dopo la nascita di sua figlia non scopava più con la sua tipa da molto, e per compensare andava a puttane, e si è fatto beccare dalla moglie; e poi lei lo ha mandato a fanculo... In poche parole ha tradito la moglie.

Però normaloide ha commesso un errore grave quello di portarsi la tipa in Italia... Se stava in Polonia era meglio
 
Tempo fa avrei detto di no... Però col tempo che passa e superati i 30 si cambia prospettiva... Comunque piacerebbe avere una figlia da educare seriamente, se per qualche sfortuna fosse maschio meglio che sia omosessuale o trans

Ma comunque come dico spesso non spetta a me (a noi) l'onere di fecondare, quindi si può dormire tranquilli...
 
in ultimo c'è anche il fattore economico, ogni nuovo nato rappresenta un fardello per la fiscalità generale sino a quando non diventa autonomo, per mantenere poi quelli che nel frattempo sono usciti dal mercato del lavoro e che per effetto del sistema pensionistico italiano, paragonabile a un vero e proprio schema ponzi, basano il loro sostentamento legato sulla percezione dell'assegno sulla base di quanti nel frattempo sono entrati e continuano a rimanervi. tenendo conto degli effetti legati al continuo calo della natalità non dovrebbe essere difficile a questo punto prevedere una catastrofe previdenziale dalle dimensioni semplicemente inimmaginabili.
 
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Per onestà diciamo che l'esperienza di Normaloide_Sposato è diversa, lui aveva scritto (e me lo ricordo bene) che dopo la nascita di sua figlia non scopava più con la sua tipa da molto, e per compensare andava a puttane, e si è fatto beccare dalla moglie; e poi lei lo ha mandato a fanculo... In poche parole ha tradito la moglie.
Andava a puttane perchè lei non gliela dava. Poi dopo la nascita della figlia, la bella mogliettina aveva cominciato a fare dispetti di vario genere.
 
Io ormai da questo punto di vista sono redpillato fino al midollo. Ormai ho capito che sono tutte troie, non esistono eccezioni di donne tranquille e sante. Il matrimonio e i figli sono l'inculata suprema per un uomo. Peggio ancora se ricco.

L'esperienza di Normaloide_Sposato è l'ennesimo esempio di come andranno le cose al 99.9999999%. E mi rammarica tantissimo che alcuni utenti vogliano ancora sposarsi o si sono sposati già, dietro la trappola del ''lei è diversa''.

In questa società sempre più ginocentrica dove l'uomo ha pressochè zero autorità nei loro confronti, fanno il cazzo che vogliono.




Non mi sposerò mai, neanche con una rumena.
E se si potessero avere figli con l'utero in affitto, scegliendo la madre e facendole fare tutti gli accertamenti del caso?
 
Ricordo da piccolo come immaginavo la mia vita da adulto. Mi immaginavo che sarei arrivato a 25 anni con una fidnzata, che poi avrei sposato, con cui poi avrei fatto figli e formato una mia famiglia.
Le cose non sono andate così e inizialmente mi pesava il fatto di non aver "fortuna" in amore.
Con il tempo, ho osservato molte dinamiche in coppie o famiglie che conosco e ho capito che quello che sulla carta può sembrare bello agli occhi della società, può nascondere un sacco di situazioni insidiose o pesanti da sopportare.

L'essere sposati e avere figli è una condizione zeppa di variabili, che possono non esssere positive e che ora che sono tra i 40 e i 50 non me la sento più di affrontare.

Non mi reputo un pessimista, ma nella maggior parte delle situazioni, vedo prima i problemi e poi le opportunità.
Se i problemi sono gestibili e se ho modo di poter salvare il salvabile, in caso vada tutto male, mi ci butto a seconda delle opportunità.
Se invece i problemi (anche potenziali) li ritengo difficili da gestire e sopportare, mi chiedo "chi me lo fa fare?" e lascio perdere.

Nella situazione attuale, matrimonio e figli mi fanno sempre porre quet'ultima domanda, e questa cosa sta cozzando sempre più forte con il mio desiderio di essere il più libero e autonomo possibile.
 
Non voglio spendere. Ho sempre tribolato economicamente, e finché non potrò ritararmi con il mio malloppo, tale da potermi mantenere di rendita, non mi riterrò soddisfatto. I figli costano, e le madri non comprendono i sacrifici che uno ha fatto per arrivare ad un certo punto, e che magari non ha alcuna voglia di lavorare fino a 70 anni, finché morte non ci separi da questo mondo.
Capiscono solo le esigenze, vere o presunte, dei cosiddetti figli. Ammesso poi siano biologici e non truffaldini, ipotesi non remota.
 
Ricordo da piccolo come immaginavo la mia vita da adulto. Mi immaginavo che sarei arrivato a 25 anni con una fidnzata, che poi avrei sposato, con cui poi avrei fatto figli e formato una mia famiglia.
Le cose non sono andate così e inizialmente mi pesava il fatto di non aver "fortuna" in amore.
Con il tempo, ho osservato molte dinamiche in coppie o famiglie che conosco e ho capito che quello che sulla carta può sembrare bello agli occhi della società, può nascondere un sacco di situazioni insidiose o pesanti da sopportare.

L'essere sposati e avere figli è una condizione zeppa di variabili, che possono non esssere positive e che ora che sono tra i 40 e i 50 non me la sento più di affrontare.

Non mi reputo un pessimista, ma nella maggior parte delle situazioni, vedo prima i problemi e poi le opportunità.
Se i problemi sono gestibili e se ho modo di poter salvare il salvabile, in caso vada tutto male, mi ci butto a seconda delle opportunità.
Se invece i problemi (anche potenziali) li ritengo difficili da gestire e sopportare, mi chiedo "chi me lo fa fare?" e lascio perdere.

Nella situazione attuale, matrimonio e figli mi fanno sempre porre quet'ultima domanda, e questa cosa sta cozzando sempre più forte con il mio desiderio di essere il più libero e autonomo possibile.
Sì anche io immaginavo tante cose. Poi ho capito che lavorare è molto duro e che la cosa migliore che ti possa capitare è avere i capitali per non dover dipendere da nessuno, nemmeno dall'elemosina di stato.
Ma per questo, o nasci già benestante, o te lo devi creare un patrimonio, e se non hai capacità imprenditoriali, che comunque significano grandi sacrifici (siamo sempre lì) se non hai già un bel gruzzolo, è molto lungo e difficile. I figli, con quello che costano oggi, sono agli antipodi di questa visione di andare in fire, come si dice. Nel medioevo erano un bene, in capo ai 10 anni, se non meno, diventavano già produttivi, oggi sono una spesa immane fino a 25 anni, se non di più, senza contare le pretese per una eredità, quindi manco i tuoi beni puoi consumarti in pace.
 
Nel medioevo erano un bene, in capo ai 10 anni, se non meno, diventavano già produttivi, oggi sono una spesa immane fino a 25 anni, se non di più, senza contare le pretese per una eredità, quindi manco i tuoi beni puoi consumarti in pace.

Anche senza arrivare al medioevo, anni fa parlai con la nonna di un mio amico che raccontava del fatto che nel periodo in cui era ragazzina, i figli erano considerati una ricchezza.
Le famiglie erano organizzate in questo modo: l'uomo, il capofamiglia, andava a lavorare,, mentre la donna si prendeva cura dei figli, della casa e delle spese. Il capofamiglia e i figli maschi lavoratori, portavano a casa lo stipendio e i soldi venivano raccolti e amministrati dalla moglie. Le figlie aiutavano in casa e crecevano con la mentalità di diventare brave mogli, ma potevano anche lavorare se ne avevano l'opportunità di farlo. I matrimoni non dico che fosssero combinati, ma dovevano essere approvati (le famiglie dovevano conoscersi ed essere d'accordo sull'unione). Ci si fidanzava con la mentalità di sposarsi e fare una famiglia, non giusto per stare con qualcuno.
Era una struttura un po' rigida e "patriarcale" (come si direbbe oggi), probabilmente era limitante e poteva avere vari difetti, ma a quei tempi funzionava.
Oggi come oggi, sarebbe inattuabile e probabilmente potrebbe fare più danni che benefici
 
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