Dark_Meruem
Member
Egregi amici e amiche del forum,
Il titolo che ho scelto è volutamente provocatorio, ma sono convinto ci sia una profonda verità in ciò che esprimo, una verità che pochi sembrano disposti ad accettare. L'idea che uomini e donne ricoprano la stessa importanza e detengano lo stesso potere, sia in natura che nella nostra società moderna, credo sia un'illusione.
Le strutture politiche e legislative, a mio avviso, servono a mantenere un precario equilibrio sociale, rendendo in qualche modo tollerabile una convivenza che altrimenti si trasformerebbe in una lotta spietata per la dominazione, una lotta che costa la vita (penso all'Iliade). Sebbene suoni crudo, la storia e la natura ci mostrano dinamiche di competizione acuta. Una donna, spesso, non ha bisogno di forza fisica per influenzare queste dinamiche; può stimolare rivalità tra uomini, osservando come "due scimpanzé" si contendano la sua attenzione, anche per motivi pretestuosi.
Non solo il campo della riproduzione è totalmente nelle loro mani, ma anche l'educazione (appannaggio esclusivo di professoresse in proporzione di 1 a 10 coi colleghi maschi), e tanti altri campi in cui prima gli uomini avevano un loro esclusivo spazio, sono oggi infiltrati dalle donne, che ne detengono in realtà il monopolio sebbene ci siano figure maschili più o meno in numero paritario (politica, giustizia, medicina etc).
Se l'uomo domani scomparisse, il mondo non ne perderebbe nulla. Se le donne domani sparissero, gli uomini si appenderebbero tutti alla corda entro poco tempo, e l'umanità finirebbe per sempre (non so questo se sarebbe un bene o un male, in ogni caso).
Le donne sono inoltre più capaci di noi nel multitasking, nel gestire casa, lavoro, prole. Hanno un'autostima più alta, vivono con più leggerezza. L'uomo moderno dispiace dirlo, è ridotto a un ameba, un inutile fantasma, al più un inquilino scomodo con cui le donne faticosamente convivono, quando non sono continuamente da loro molestate e infastidite.
Sono consapevole che queste affermazioni possano risultare scomode e generare dibattito. Ma è proprio da questa scomodità che, forse, può nascere una riflessione più onesta e profonda sui veri equilibri di potere e influenza tra i sessi nella nostra società.
Il titolo che ho scelto è volutamente provocatorio, ma sono convinto ci sia una profonda verità in ciò che esprimo, una verità che pochi sembrano disposti ad accettare. L'idea che uomini e donne ricoprano la stessa importanza e detengano lo stesso potere, sia in natura che nella nostra società moderna, credo sia un'illusione.
Le strutture politiche e legislative, a mio avviso, servono a mantenere un precario equilibrio sociale, rendendo in qualche modo tollerabile una convivenza che altrimenti si trasformerebbe in una lotta spietata per la dominazione, una lotta che costa la vita (penso all'Iliade). Sebbene suoni crudo, la storia e la natura ci mostrano dinamiche di competizione acuta. Una donna, spesso, non ha bisogno di forza fisica per influenzare queste dinamiche; può stimolare rivalità tra uomini, osservando come "due scimpanzé" si contendano la sua attenzione, anche per motivi pretestuosi.
Non solo il campo della riproduzione è totalmente nelle loro mani, ma anche l'educazione (appannaggio esclusivo di professoresse in proporzione di 1 a 10 coi colleghi maschi), e tanti altri campi in cui prima gli uomini avevano un loro esclusivo spazio, sono oggi infiltrati dalle donne, che ne detengono in realtà il monopolio sebbene ci siano figure maschili più o meno in numero paritario (politica, giustizia, medicina etc).
Se l'uomo domani scomparisse, il mondo non ne perderebbe nulla. Se le donne domani sparissero, gli uomini si appenderebbero tutti alla corda entro poco tempo, e l'umanità finirebbe per sempre (non so questo se sarebbe un bene o un male, in ogni caso).
Le donne sono inoltre più capaci di noi nel multitasking, nel gestire casa, lavoro, prole. Hanno un'autostima più alta, vivono con più leggerezza. L'uomo moderno dispiace dirlo, è ridotto a un ameba, un inutile fantasma, al più un inquilino scomodo con cui le donne faticosamente convivono, quando non sono continuamente da loro molestate e infastidite.
Sono consapevole che queste affermazioni possano risultare scomode e generare dibattito. Ma è proprio da questa scomodità che, forse, può nascere una riflessione più onesta e profonda sui veri equilibri di potere e influenza tra i sessi nella nostra società.