Pochi laureati in Italia

Guarda che meno male che l'università italiana (quella seria) ti dà un sacco di basi teoriche...quando hai 25 anni e hai assorbito tutto quello che hai potuto (nell'eta dove impari meglio) sei nelle condizioni migliori per imparare il lavoro.
Se tu avessi basi teoriche più scarse ti assicuro che troveresti enormi difficoltà ad affrontare il lavoro, qualunque esso sia.
Hai ragione, le basi teoriche sono fondamentali: senza una struttura solida diventa davvero difficile affrontare problemi complessi. Allo stesso tempo però credo che, per quanto le università italiane offrano ottime basi, manchi spesso il ponte tra teoria e pratica. Non sempre chi esce si sente pronto ad affrontare il lavoro reale: il punto sta proprio nel trovare un equilibrio migliore tra formazione teorica e applicazione concreta.
 
Faccio l'esempio di mio nipote che ho allevato con la sferza della redpill. A 16 anni era in Islanda a guadagnare 4k/mese in una fabbrica di pesce. Ora a 22 compra, ristruttura e vende immobili in giro per l'Europa. Il suo equivalente medio italiota è invece a cazzeggiare all'Università con la paghetta dei genitori in tasca ed è incapace di pulirsi il culo dopo la cacca.
E poi ti sei svegliato.
 
A me sta venendo seriamente il dubbio che Agato si sia creato una realtà fittizia qua sopra...magari ha pure moglie e figli ed è vessato da loro, mentre qui dice di essere un puttaniere single...
Beccato. Le botte dei malesseri gli provano già allucinazioni.

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Già mi immagino l'utente grullo (che ha 16 anni) che abbandona la scuola e si prenota subito un volo per l'Islanda
 
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