Pochi laureati in Italia

Ma si le conosco ste liste, ma sono fatte sempre da paesi esteri, e non si capisce quali sarebbero i parametri, si basano più sul livello di funzionamento delle università, la fama che si sono fatte negli anni, e il livello della ricerca che la suddetta università porta avanti. Non si basa sulla difficoltà dei libri, il numero di pagine che uno studente si deve imparare ecc. La common law in inghilterra è una mediocrata facilissima rispetto a studiarsi legge in italia con tutta la burocrazia di merda italiota
Sono fatti da soggetti che in genere le università riconoscono e i criteri di ogni ricerca basta leggerli. Certo che non le basano sul numero di pagine o teoremi da sapere a memoria, non sono scemi.
Sono d'accordo che sia percepita più difficile per lo studente, dico che spesso sia difficoltà inutile.

Se un paese decide che per fare il barbiere uno deve fare l'università e mette l'esame di anatomia uguale a medicina, quella è complessità inutile. L'università che fa una cosa del genere è peggiore non migliore.

Nel tuo caso la complessità inutile della burocrazia serve a imbalsamare il paese - non a caso stracolmo di azzegarbugli e con la querela usata come minaccia - e mantenere i privilegi.
 
La situazione è migliorata rispetto agli anni Novanta, ricordo che era uno su quattro a finire l'università. L'avvento delle lauree brevi ha migliorato le cose, anche se non è mai stato creato un mercato del lavoro per chi ha solo la triennale e si trova di fatto costretto a prendere la magistrale per avere sbocchi lavorativi.
Non sono d'accordo, chi inizia e ha la stoffa finisce. Non può essere così incisivo.

Sono diventate più facili e lo saranno sempre più. Ti dico la porcata che han fatto al mio corso di laurea, sostituito con una versione per bambini: un sacco di esami tosti sono stati tolti o semplificati, hanno messo ben 3 esami di programmazione (che sono inutili al cubo) e altri 2 filler, sostituendo Algoritmi & Strutture Dati, Calcolo e Analisi - tanto per fare qualche nome - che sono esami di un certo spessore per un ingegnere.

Non tutti possono laurearsi, c'è poco da fare. Laurearsi per inerzia come in fanno molti, non capendo una sega di quello che studiano, serve a poco o niente. Se per alzare la quantità dobbiamo abbassare la qualità, è meglio lasciar perdere.
 
Faccio l'esempio di mio nipote che ho allevato con la sferza della redpill. A 16 anni era in Islanda a guadagnare 4k/mese in una fabbrica di pesce. Ora a 22 compra, ristruttura e vende immobili in giro per l'Europa. Il suo equivalente medio italiota è invece a cazzeggiare all'Università con la paghetta dei genitori in tasca ed è incapace di pulirsi il culo dopo la cacca.
 
Te lo dico per esperienza: più prendi titoli e certificazioni e più vai a finire in una nicchia di mercato sempre più stretta. In Italia quando dicono che la laurea fa guadagnare x euro al mese in più in media rispetto ad un diplomato non tengono conto che molte posizioni dirigenziali richiedono la laurea...ma qual è la percentuale dei dirigenti sul totale dei laureati? Nelle statistiche presentate a bestia associano un peso uguale per tutti i fattori...non funziona così. Per il mercato del lavoro italiano, considerando l'elevato numero di PMI, conviene iniziare a lavorare a poco o niente a 16 anni, cercando di rubare con gli occhi tutti i segreti di un mestiere. Se non sei idiota, a 30 anni hai casa e macchinone, altro che lauree e affini. Per non parlare del dottorato di ricerca: molti che conosco e che hanno preso questa strada l'hanno fatto perchè non trovavano lavoro e perchè dava punteggio nelle graduatorie scolastiche e nei concorsi (e in più per avere nel peggiore dei casi un anno di disoccupazione...altro che amore per la ricerca).
 
Te lo dico per esperienza: più prendi titoli e certificazioni e più vai a finire in una nicchia di mercato sempre più stretta. In Italia quando dicono che la laurea fa guadagnare x euro al mese in più in media rispetto ad un diplomato non tengono conto che molte posizioni dirigenziali richiedono la laurea...ma qual è la percentuale dei dirigenti sul totale dei laureati? Nelle statistiche presentate a bestia associano un peso uguale per tutti i fattori...non funziona così. Per il mercato del lavoro italiano, considerando l'elevato numero di PMI, conviene iniziare a lavorare a poco o niente a 16 anni, cercando di rubare con gli occhi tutti i segreti di un mestiere. Se non sei idiota, a 30 anni hai casa e macchinone, altro che lauree e affini. Per non parlare del dottorato di ricerca: molti che conosco e che hanno preso questa strada l'hanno fatto perchè non trovavano lavoro e perchè dava punteggio nelle graduatorie scolastiche e nei concorsi (e in più per avere nel peggiore dei casi un anno di disoccupazione...altro che amore per la ricerca).
Crudo
 
Regno Unito, Germania, Svizzera, paesi scandinavi hanno livelli di difficoltà e di istruzione significativamente più elevati..
Già solo poter ripetere un esame all’infinito anziché solo una volta, per esempio, semplifica di molto la vita di uno studente.
Io feci l'Erasmus in Svezia, e onestamente tutto sto livello di difficoltà non lo notai, anzi... grazie a quei 9 mesi all'estero riuscii a farmi aumentare la media dei voti appena ritornato in Italia :D
 
Non sono d'accordo, chi inizia e ha la stoffa finisce. Non può essere così incisivo.

Sono diventate più facili e lo saranno sempre più. Ti dico la porcata che han fatto al mio corso di laurea, sostituito con una versione per bambini: un sacco di esami tosti sono stati tolti o semplificati, hanno messo ben 3 esami di programmazione (che sono inutili al cubo) e altri 2 filler, sostituendo Algoritmi & Strutture Dati, Calcolo e Analisi - tanto per fare qualche nome - che sono esami di un certo spessore per un ingegnere.

Non tutti possono laurearsi, c'è poco da fare. Laurearsi per inerzia come in fanno molti, non capendo una sega di quello che studiano, serve a poco o niente. Se per alzare la quantità dobbiamo abbassare la qualità, è meglio lasciar perdere.
Aspetta, hanno tolto ASD e Analisi? Ma che cazz...????
 
Aspetta, hanno tolto ASD e Analisi? Ma che cazz...????
Si. Ormai funziona così: ti iscrivi, paghi la retta, e la laurea passi a ritirarla tra 3 anni.

Io non posso considerare un Ingegnere del SW tale senza ASD, perché come saprai è un esame importantissimo. La gente non passa l'esame perché sto infame fa due progetti: uno in cui realizzi tutte le strutture, l'altro in cui devi fare il debugging di un codice fatto da altri. Poi devi fare lo scritto e l'orale, in cui ti chiede di tutto. Oggettivamente porta via tanto tempo, quindi viene lasciato per ultimo, ma mica lo si può togliere perché è tosto; al massimo si potevano togliere i 2 progetti per renderlo più semplice.
Analisi poi può non piacere, ma ti da gli strumenti per capire. La odio, il professore era stronzo e io sono negato in analisi, ma l'ho comunque passato al primo tentativo: basta studiare. Toglierlo perché la gente ha difficoltà non è corretto, anche perché poi ci sarebbero Fisica e Calcolo, che a farsi senza analisi sono tristi.

// Parliamo di un'università pubblica per la cronaca, non Fuffa-Pegaso.
 
Molte lauree non servono a una sega e vengono purtroppo pagate con le tasse di tutti. Credo che i laureati che usano nel proprio lavoro ciò che hanno imparato all'università siano al massimo il 20%.
Ma come, non sono utili le lauree in Scienze delle Merendine? La verità è che alla fine lo sanno pure loro, quindi usano quei titoli per fare concorsi pubblici poi.

Un amica di famiglia, che vi assicuro non essere una cima, ha preso Scienze delle Comunicazioni. Lavora 6-8 ore al giorno, 5/7 giorni. Ogni sabato e domenica esce con le amiche. Ha la media del 28, e studierà 2 ore al giorno da casa ad essere generosi.
Io da studente full-time - Ingegneria - nemmeno uscivo il fine settimana per avere la media del 27, tanto per dare l'idea di quanto siano facili queste lauree. Ma lei studia per entrare nel pubblico appunto, lo sa perfettamente che è un pezzo di carta inutile.
 
Io di laureati ne vedo troppi, tant'è che molti restano disoccupati oppure lavorano in ambiti che non c'entrano nulla con il percorso di studi, alcuni per disperazione finiscono per fare i camerieri o ad ambire a posti statali, anche di basso livello.
Come dice @Tony Ciccione si dovrebbe alzare la qualità e incentivare i migliori a restare in Italia.
 
Comunque all'estero le bachelor's degree (la nostra triennale) è poco più di un super-liceo, non è qualcosa con cui si può definirsi effettivamente "laureati"; non a caso (questo pure in Italia) per fare il dottorato ed entrare nel mondo accademico serve la master's degree (la nostra magistrale, ex quinquennale vecchio ordinamento), e per ottenerla bisogna fare una tesi sperimentale, dove davvero si tocca per mano cosa significa fare ricerca, e non la tesina del cazzo stile esame di maturità richiesta alla triennale.

Purtroppo la riforma della 3+2 è stato un grosso errore storico, fatto giusto per allinearsi agli "standard europei" parecchio più bassi dei nostri, perchè altrimenti come facevi ad equiparare la bachelor's degree presa in un'università del cazzo in Andalusia con la quinquennale al Politecnico di Milano o alla Sapienza di Roma?
 
Io di laureati ne vedo troppi, tant'è che molti restano disoccupati oppure lavorano in ambiti che non c'entrano nulla con il percorso di studi, alcuni per disperazione finiscono per fare i camerieri o ad ambire a posti statali, anche di basso livello.
Come dice @Tony Ciccione si dovrebbe alzare la qualità e incentivare i migliori a restare in Italia.
Sai cos'è? Spesso si va all' università perché obbligati dai genitori.
 
Visualizza allegato 16432

Chissà perché la notizia non mi stupisce...Ah già: laurearsi quando si cresce in contesti di povertà e disfunzionali, oppure quando si arriva all'università vergini e con la vita più piatta di una tavola da surf, è una sfida persa in partenza. Ah, poi statisticamente sono più le np a laurearsi che gli uomini...ma guarda un po', di certo si studia meglio sapendo che ogni sera ti viene a prendere chad, ti porta in giro, e ti paga i viaggi. Ma vaffanculo! Spero vivamente che questa società di merda e questo schifo di paese collassino al più presto. Che un inverno nucleare venga il prima possibile...
Sinceramente non so se sia vero, a me sembra di laureati ce ne siano parecchi, forse anche troppi in certe facoltà.

Ma lasciando stare quello, sul ragionamento sono d'accordo, e non vale solo per l'università, ma anche per le superiori. Quando hai una vita piena e soddisfacente tra amicizie e relazione, è tutto molto più semplice.
Sei più disposto al sacrificio nello studio sapendo che una volta finito sarai ricompensato con una vita piena.
Vale anche per sul lavoro, se la tua vita è alzarti al mattino, lavorare tutto il giorno e arrivare a sera per chiuderti in casa e non vedere e parlare con nessuno, aspettare il weekend e non avere nulla da fare e avere una vita vuota e non avere nessuna speranza con le np, la vita diventa molto più dura, anche semplice e sacrificio lavorativo diventa un inferno.
 
Indietro
Top