Quanto tempo avete investito nella vostra vita fin da piccoli a cercare di essere "normali", cioè a cercare di inserirvi nei vari gruppi che vi si presentavano nonostante non fosse proprio il vostro desiderio? E che risultati siete ottenuti?
Questa domanda mi è venuta in mente riflettendo a come sono apatico ora - seppur ogni tanto qualche tentativo di socializzare mi esca fuori - e a quante cose diverse, in periodi diversi, specialmente a scuola, al momento erano per me importanti, ma che, se potessi riaffrontare col senno di poi cioè di uno che ha provato tante volte a fare il normie e ha fallito, affronterei ignorandole. Ad esempio, tutte le volte che nelle gite mi lasciavano seduto solo in pullman e mi faceva soffrire le vedrei ora come una caratteristica normale della vita, idem quando in classe nessuno si voleva sedere con me perchè non ero popolare e quindi mi dispiaceva che qualcuo finisse per forza con me, o quando ero il solo ad entrare perchè tutti marinavano e mi mettevano in una classe di sconosciuti, ora non sarebbe un problema dato che vedo tutti come sconosciuti, etc.
Io di tempo a fare il normie ne ho investito fin troppo, e la stessa gente che ci prende in giro per non essere normali è la stessa che quando ci abbiamo provato non ci ha giudicato adeguati. E ora che si vedono i risultati del loro trattamento fanno finta di non sapere cosa è l'uovo e cosa la gallina e dicono "oh, ecco perchè le donne non vi vogliono e non avete amici, guardatevi. Siate piu normali". TIpici ipocriti progressisti.
E prima che fossimo "non normali"? Il problema era che si capisce se uno recita, a livello proprio boilogico: la sua estetica, il suo odore, i suoi movimenti. Siamo animali e i normies capiscono se non sei un conformista, sia a livello di looks che di mentalità, di natura. E quando porti le cicatrici di come ti hanno trattato fanno finta di non essere stati loro.
Questa domanda mi è venuta in mente riflettendo a come sono apatico ora - seppur ogni tanto qualche tentativo di socializzare mi esca fuori - e a quante cose diverse, in periodi diversi, specialmente a scuola, al momento erano per me importanti, ma che, se potessi riaffrontare col senno di poi cioè di uno che ha provato tante volte a fare il normie e ha fallito, affronterei ignorandole. Ad esempio, tutte le volte che nelle gite mi lasciavano seduto solo in pullman e mi faceva soffrire le vedrei ora come una caratteristica normale della vita, idem quando in classe nessuno si voleva sedere con me perchè non ero popolare e quindi mi dispiaceva che qualcuo finisse per forza con me, o quando ero il solo ad entrare perchè tutti marinavano e mi mettevano in una classe di sconosciuti, ora non sarebbe un problema dato che vedo tutti come sconosciuti, etc.
Io di tempo a fare il normie ne ho investito fin troppo, e la stessa gente che ci prende in giro per non essere normali è la stessa che quando ci abbiamo provato non ci ha giudicato adeguati. E ora che si vedono i risultati del loro trattamento fanno finta di non sapere cosa è l'uovo e cosa la gallina e dicono "oh, ecco perchè le donne non vi vogliono e non avete amici, guardatevi. Siate piu normali". TIpici ipocriti progressisti.
E prima che fossimo "non normali"? Il problema era che si capisce se uno recita, a livello proprio boilogico: la sua estetica, il suo odore, i suoi movimenti. Siamo animali e i normies capiscono se non sei un conformista, sia a livello di looks che di mentalità, di natura. E quando porti le cicatrici di come ti hanno trattato fanno finta di non essere stati loro.