Disclaimer: Questo thread esprime opinioni personali e non intende promuovere alcuna forma di razzismo o superiorità etnica. Ogni gruppo etnico possiede caratteristiche uniche sviluppate in relazione al proprio ambiente.
Ho sempre trovato interessante la disparità nei punteggi di QI tra diverse nazioni, in particolare tra quelle del Nord Africa e quelle euroasiatiche. Non avendo trovato spiegazioni convincenti, ho elaborato alcune ipotesi personali basate su due fattori principali: le condizioni ambientali sfavorevoli e la religione.
Per quanto riguarda la religione, ho notato una correlazione tra i paesi con un QI inferiore e la prevalenza della fede musulmana, dove la pratica della riproduzione consanguinea è culturalmente diffusa e spesso preferita. Ad esempio, in Marocco circa il 15% dei matrimoni avviene tra cugini, in gran parte di primo grado, e in alcune regioni questa percentuale supera il 25%. Altri stati presentano cifre ancora più elevate.
Inoltre, ho notato una presunta mancanza di interesse nel condurre studi affidabili e aggiornati sul QI in questi paesi. I test eseguiti dopo il 2000 sembrano essere prevalentemente online e privi di rigore scientifico, forse con l'intento di mostrare un innalzamento del QI medio. Trovo singolare che un paese sviluppato come il Marocco non effettui test standardizzati come quelli europei, capaci di confermare o smentire i risultati degli studi precedenti al 2000.
Ho sempre trovato interessante la disparità nei punteggi di QI tra diverse nazioni, in particolare tra quelle del Nord Africa e quelle euroasiatiche. Non avendo trovato spiegazioni convincenti, ho elaborato alcune ipotesi personali basate su due fattori principali: le condizioni ambientali sfavorevoli e la religione.
Per quanto riguarda la religione, ho notato una correlazione tra i paesi con un QI inferiore e la prevalenza della fede musulmana, dove la pratica della riproduzione consanguinea è culturalmente diffusa e spesso preferita. Ad esempio, in Marocco circa il 15% dei matrimoni avviene tra cugini, in gran parte di primo grado, e in alcune regioni questa percentuale supera il 25%. Altri stati presentano cifre ancora più elevate.
Inoltre, ho notato una presunta mancanza di interesse nel condurre studi affidabili e aggiornati sul QI in questi paesi. I test eseguiti dopo il 2000 sembrano essere prevalentemente online e privi di rigore scientifico, forse con l'intento di mostrare un innalzamento del QI medio. Trovo singolare che un paese sviluppato come il Marocco non effettui test standardizzati come quelli europei, capaci di confermare o smentire i risultati degli studi precedenti al 2000.