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La vicenda descritta ruota attorno a un ex manager novantenne di Rimini, ora in pensione, che per 20 anni ha mantenuto segreta una relazione extraconiugale con una donna molto più giovane di lui, di origine albanese. La relazione, nata nel 2004 quando la donna lavorava come barista in un bar del centro di Rimini, è rimasta celata grazie agli impegni professionali dell'uomo, che spesso viaggiava per lavoro. Durante gli anni, l’uomo ha elargito alla donna regali di valore, inclusi viaggi e vestiti, e la frequentava anche nelle sue trasferte.
La storia è venuta alla luce quando il novantenne ha tentato di effettuare un bonifico di 40mila euro alla sua ex amante, oggi 42enne, un gesto che ha destato sospetti tra i suoi familiari, in particolare la figlia. Preoccupati per la possibile manipolazione, i parenti hanno denunciato la donna per circonvenzione di incapace, sostenendo che la giovane avrebbe approfittato della veneranda età dell’uomo per ottenere regalie per un valore complessivo stimato in 200mila euro.
La Procura di Rimini, attraverso il pm Davide Ercolani, ha immediatamente bloccato i conti di entrambi con un provvedimento di sequestro probatorio, impedendo qualsiasi transazione. Il fulcro della vicenda legale è ora la capacità di discernimento dell’uomo: da un lato la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Maurizio Ghinelli, sostiene che non vi sia stata manipolazione, in quanto il novantenne è perfettamente lucido e consapevole; dall'altro la figlia, rappresentata dall’avvocato Giovanna Ollà, insiste sulla circonvenzione di incapace, con l’anziano che sarebbe stato raggirato negli ultimi anni.
La soluzione della controversia dipende dalla perizia psichiatrica e psicologica affidata al professor Renato Ariatti, che dovrebbe stabilire lo stato mentale dell’uomo e fornire indicazioni decisive per il prosieguo del caso.
La vicenda descritta ruota attorno a un ex manager novantenne di Rimini, ora in pensione, che per 20 anni ha mantenuto segreta una relazione extraconiugale con una donna molto più giovane di lui, di origine albanese. La relazione, nata nel 2004 quando la donna lavorava come barista in un bar del centro di Rimini, è rimasta celata grazie agli impegni professionali dell'uomo, che spesso viaggiava per lavoro. Durante gli anni, l’uomo ha elargito alla donna regali di valore, inclusi viaggi e vestiti, e la frequentava anche nelle sue trasferte.
La storia è venuta alla luce quando il novantenne ha tentato di effettuare un bonifico di 40mila euro alla sua ex amante, oggi 42enne, un gesto che ha destato sospetti tra i suoi familiari, in particolare la figlia. Preoccupati per la possibile manipolazione, i parenti hanno denunciato la donna per circonvenzione di incapace, sostenendo che la giovane avrebbe approfittato della veneranda età dell’uomo per ottenere regalie per un valore complessivo stimato in 200mila euro.
La Procura di Rimini, attraverso il pm Davide Ercolani, ha immediatamente bloccato i conti di entrambi con un provvedimento di sequestro probatorio, impedendo qualsiasi transazione. Il fulcro della vicenda legale è ora la capacità di discernimento dell’uomo: da un lato la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Maurizio Ghinelli, sostiene che non vi sia stata manipolazione, in quanto il novantenne è perfettamente lucido e consapevole; dall'altro la figlia, rappresentata dall’avvocato Giovanna Ollà, insiste sulla circonvenzione di incapace, con l’anziano che sarebbe stato raggirato negli ultimi anni.
La soluzione della controversia dipende dalla perizia psichiatrica e psicologica affidata al professor Renato Ariatti, che dovrebbe stabilire lo stato mentale dell’uomo e fornire indicazioni decisive per il prosieguo del caso.
