RISCHI LEGALI

Stato
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Differenza tra Paese evoluto e Paese ridicolo

La libertà di parola negli Stati Uniti e in Italia è tutelata dalle rispettive Costituzioni, ma con alcune importanti differenze:

Stati Uniti:
  • Il Primo Emendamento della Costituzione statunitense garantisce la libertà di parola "senza restrizioni".
  • Ciò significa che il governo non può censurare o punire il discorso, anche se offensivo o controverso.
  • Esistono però alcune eccezioni a questa regola, come l'incitamento alla violenza, i discorsi di odio e le minacce dirette.
  • La Corte Suprema degli Stati Uniti ha interpretato il Primo Emendamento in modo da ampliare la portata della libertà di parola, consentendo una vasta gamma di espressioni, anche quelle non popolari o offensive.
Italia:
  • L'articolo 21 della Costituzione italiana garantisce la libertà di espressione.
  • Come negli Stati Uniti, questa libertà non è assoluta e può essere soggetta a restrizioni per tutelare altri interessi, come il diritto alla reputazione (ahahaha), il diritto all'ordine pubblico e il diritto alla sicurezza nazionale.
  • Le leggi italiane contro la diffamazione, l'incitamento all'odio e la blasfemia sono state talvolta criticate per essere troppo restrittive della libertà di espressione.
  • La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito che la libertà di espressione in Italia deve essere bilanciata con altri diritti e che le restrizioni alla libertà di espressione devono essere "necessarie in una società democratica".
In sintesi:
  • La libertà di parola negli Stati Uniti è generalmente considerata più ampia che in Italia.
  • Ciò è dovuto in parte al fatto che il Primo Emendamento statunitense offre una protezione più forte contro la censura governativa.
  • Tuttavia, anche in Italia la libertà di espressione è un diritto fondamentale e le restrizioni alla libertà di espressione devono essere giustificate da un interesse pubblico convincente.
(Google Gemini)
 
la cosa migliore per evitare dubbi o altro sarebbe di evitare di dire cose poco carine ma in generale ignorare le cose che non ci piacciono. siamo su internet uno ha la possibilità di scorrere pagina in un attimo.. è inutile rischiare scrivendo insulti o diffamazioni o ingiurie .. anche perché se non commetti reato e uno ha la testa a giocare.. già che ti arriva una letterina sono rotture di cazzo perche devi metterti un avvocato e già minimo 1k€ sono andati… farsi i cazzi propri è la scelta migliore

magari un pomeriggio sei annoiato, dai corda a un coglione, poi quel pomeriggio anche se non ti succede niente te lo ricordi per anni perchè ti è costato caro e amaro

È pur vero che il k per l'avvocatino lo deve (in generale) cacciare pure il querelante, perché nessuno lavora gratis.
Va da sé che l'azione legale dev'essere fondata su basi realmente solide, è pieno di gente palesemente disturbata che è buona solo a minacciare querele quando tra l'altro è la prima a compiere reato (come o addirittura all'esatto contrario dell'accusato, tanto per fare un esempio se io accuso qualcuno per qualcosa divulgatami in privato postando pubblicamente gli screen del contenuto sto compiendo io stesso reato a mia volta, anche qualora le mie accuse fossero vere) e a piangere di essere stata diffamata a destra e manca quando se la cosa andasse realmente in porto magistrati e carabinieri scoppierebbero in lacrime dal ridere.

Non diamo sempre la colpa verso colui contro il quale il dito è puntato per primo poiché il più delle volte trattasi di accuse grossolane e palesemente infondate (per non dire propriamente comiche).
 
È pur vero che il k per l'avvocatino lo deve (in generale) cacciare pure il querelante, perché nessuno lavora gratis.
No no... querelare è gratis, basta andare in questura o dai carabinieri, raccolgono loro la querela e non hai bisogno di avvocato.
L'avvocato serve se vuoi costituirti parte civile perché t'interessa il risarcimento... altrimenti no.
 
No no... querelare è gratis, basta andare in questura o dai carabinieri, raccolgono loro la querela e non hai bisogno di avvocato.
L'avvocato serve se vuoi costituirti parte civile perché t'interessa il risarcimento... altrimenti no.
Se quereli è chiaro che vuoi altresi un risarcimento in denaro da una persona determinata (e dunque la costituzione di parte civile), che solo con una sentenza giudiziale si può ottenere.
Di conseguenza ovvio che il pagamento dell'avvocato sia un passaggio obbligato.
 
Se quereli è chiaro che vuoi altresi un risarcimento in denaro da una persona determinata
Non è vero nemmeno questo, se quereli vuoi che un reato (che altrimenti non sarebbe perseguibile, perché non è un reato perseguibile d'ufficio) venga perseguito.
Puoi volere il risarcimento come puoi non volerlo e ti basta che la giustizia vada a rompere i coglioni al querelato, e in quel caso l'avvocato puoi anche non prenderlo.
 
Non è vero nemmeno questo, se quereli vuoi che un reato (che altrimenti non sarebbe perseguibile, perché non è un reato perseguibile d'ufficio) venga perseguito.
Puoi volere il risarcimento come puoi non volerlo e ti basta che la giustizia vada a rompere i coglioni al querelato, e in quel caso l'avvocato puoi anche non prenderlo.
Mai conosciuto una NP che abbia querelato a buffo taluno per il mero gusto di rompergli i coglioni e non anche per dissanguarlo economicamente (e strappargli pure le palle, esempio classico? Gli innumerevoli reati contro la perdona di stampo sessuale, violenze molestie ecc il cui novero sembra essere talmente tanto a cuore ai nostri pagliacci in toga sinistri da essere ampliato e combattuto a dismisura manco fossimo a Caracas).
Intendiamoci sicuramente ci saranno pure quelle che si accontentano di una vendetta non monetaria (d'altra parte l'idiozia è infinita, e ha pressoché modi infiniti di manifestarsi) ma ripeto io MAI conosciute.

Per il resto sul piano squisitamente giuridico hai ragione tu e non posso che concordare.
 
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