Ho solo letto qua e là e vissuto l'epoca delle inchieste e dei processi.
No Riina aveva un amico o per meglio dire un santo protettore, tale Michelino Greco detto 'o Papa. Lo chiamavano così perché era il garante della pace tra le famiglie, una sorta di giudice supremo che in cosa nostra aveva il potere di decidere a chi spettava cosa. Ecco questo signore, secondo le dichiarazioni di Buscetta, era amico dei corleonesi. Quando scoppiò la seconda guerra di mafia Riina fece cenere degli altri boss con il benestare di quel signore anche perché fu in grado di mettere suoi fedelissimi nella politica (come Ciancimino) ma anche uomini come Pippo Calò (che a quanto si apprende ammazzò uno dei figli di Buscetta) a Roma ad estendere l'influenza mafiosa. Insomma Riina produceva denaro, faceva ricchi i suoi amici e l'accordo era che non dovevano rompere le palle se ammazzava i suoi nemici e il loro parentame. Ma dentro la cupola c'erano anche intoccabili che persino il vecchio Totò non poteva sfiorare, tipo Badalamenti di Cinisi per esempio.
Ecco perché nessuno riuscì a fargli niente.
Ma tutte ste cose provengono dalle dichiarazioni di pentiti come Buscetta o Balduccio di Maggio, così come i legami tra la politica e cosa nostra che vedeva come figura centrale il fedelissimo di Andreotti, Salvo Lima.