Thread title

Fontamara

ǝɹɐuuɐƃuı̣ ı̣p ı̣poɯ ı̣ʌonu ɐʌoɹʇ 'ǝʇuǝɯ ǝʇuǝɯ ɐꓶ
Premium FDB
MGTOW
Avere qualcosa che altri non hanno e non riuscire a goderne i benefici perché ci si sente avvantaggiati, il tormento ti porta al punto da vivere come se quelle cose tu non le avessi, ti autosaboti, perché vuoi partecipare stando sullo stesso piano degli altri.

I meriti si maturano con il tempo e le esperienze, valutando con sensibilità ogni situazione.
I vantaggi sono innati e immutabili, non voglio giovarne o almeno farlo il meno possibile.

Non vuoi vantaggi, non ti soddisfa ottenere solo perché per natura sei partito avanti, vuoi essere scelto per ciò che hai creato tu di te stesso.
 
Ma parli di figa? In caso affermativo, ricordo a tutti che la figa è la cosa meno meritocratica del mondo e se siete tanto fortunati dal possedere una base estetica che vi permette, anche solo potenzialmente, di vivere una sessualità variegata e appagante, certi discorsi è meglio tenerseli per sé.
Invece concordo sul fatto che per moltissimi maschi sia importante saper fare qualcosa, acquisire esperienza in un qualche campo, trovarsi una nicchia anche minuscola in cui sentirsi utili e autoefficaci. Non parlo di lavoro in senso stretto, quanto piuttosto di uno scopo, una skill/mission che ti faccia alzare la mattina. È una meccanica squisitamente maschile, di sicuro esiste una ragione biologica.
 
Sti titoli celati sono fantastici, comunque se ti riferisci alla problematica relativa al pretty privilage e all'abbondanza di scelte, credo sia un finto problema perché con un impegno relativo potresti fare un filtro tra le conoscenze e verificare chi merita e chi no, sono sicuro che possiedi gli strumenti per capire. Tuttavia credo il tuo problema sia più esistenziale che altro, quasi come se dovessi espiare una qualche colpa primordiale, come il protagonista del "Processo" kafkiano, che ti rende amaro il godimento di qualcosa della quale non devi giustificare nulla.
 
Mi è piaciuta molto questa riflessione. Ha quel tipo di ambiguità che invita a pensarci su.
Penso che possa parlare sia a uomini che a donne, perché tocca qualcosa di generale come il conflitto tra ciò che si è per nascita e ciò che si sceglie di essere.
Volendo, si può leggere anche come una critica implicita a certi criteri sociali, quelli che premiano il vantaggio anziché il merito, o che rendono difficile riconoscere il valore autentico dietro una dote naturale.
 
Gli antichi dicevano che fosse nettamente meglio una vita virtuosa che una vita agiata. E che le sfide vengono poste a chi è in grado di affrontarle.
Duemila anni fa avevano già capito tutto.
 
È così frà, la natura è ingiusta, ciò che puoi fare è giocare la tua partita sfruttando al meglio le carte che hai in mano. E ricorda: la coppia di assi batte il full se riesci a bluffare bene.

P.s brò ti vogliamo bene anche se sei chad.
 
Ma parli di figa? In caso affermativo, ricordo a tutti che la figa è la cosa meno meritocratica del mondo e se siete tanto fortunati dal possedere una base estetica che vi permette, anche solo potenzialmente, di vivere una sessualità variegata e appagante, certi discorsi è meglio tenerseli per sé.
Invece concordo sul fatto che per moltissimi maschi sia importante saper fare qualcosa, acquisire esperienza in un qualche campo, trovarsi una nicchia anche minuscola in cui sentirsi utili e autoefficaci. Non parlo di lavoro in senso stretto, quanto piuttosto di uno scopo, una skill/mission che ti faccia alzare la mattina. È una meccanica squisitamente maschile, di sicuro esiste una ragione biologica.
ciao, ultimamente stai facendo più il serio vedo. Non ho ancora capito con quante tipe sei uscito da ig però e quante da tinder
 
Si infatti i bellocci cercano sempre l'adrenalina e i bisogni secondari per compensare al fatto di avere già tutto dalla vita.
Alpinismo, motocross, in autostrada corrono, rally, ecc. Oppure teatro, corsi ecc.
Gli appassionati di motori sono quasi sempre bellocci, devono compensare con l'adrenalina per avere quella dose di rischio perchè la vita loro è giá perfetta.
 
ciao, ultimamente stai facendo più il serio vedo. Non ho ancora capito con quante tipe sei uscito da ig però e quante da tinder
Se il thread tratta un argomento di cui ho esperienza diretta e la brain fog non mi tormenta, mi va di dire la mia.
E poi voglio farmare like per superare la ratio tra commenti e reaction di @Kaneki , ma è una sfida persa in partenza.

Ho fatto sesso con 13 ragazze pescate tra app d'incontri e Instagram.
 
Se il thread tratta un argomento di cui ho esperienza diretta e la brain fog non mi tormenta, mi va di dire la mia.
E poi voglio farmare like per superare la ratio tra commenti e reaction di @Kaneki , ma è una sfida persa in partenza.

Ho fatto sesso con 13 ragazze pescate tra app d'incontri e Instagram.
cioè tutto il tuo bc è farmato online? ma con quante ragazze sei uscito in totale da online?
Non è possibile tu sia un 5, starai almeno sul 6...
 
cioè tutto il tuo bc è farmato online? ma con quante ragazze sei uscito in totale da online?
Non è possibile tu sia un 5, starai almeno sul 6...
A parte tre ragazze, sì.
Del mio "percorso" ho già parlato in altri thread e chiunque mi abbia visto sul vecchio forum può confermare che sono tutto fuorché bello.
Comunque non voglio far deragliare il thread di OP, la mia storia non è speciale
 
se parli di te stesso e il problema (ma non credo sia questo) è la troppa figa e non sai come scegliere segui i consigli di Uber. Se invece pensi che le donne guardino solo il tuo aspetto e non quello che c'è dentro o che non ti meriti l'amore solo perché hai il bel faccino, ti posso dire che, per il poco che ho potuto conoscere di te leggendo quello che scrivi qui e in privato, penso che tu sia molto più bello dentro che fuori, quindi questi ultimi due problemi non dovresti nemmeno porteli.
 
Credo che il buon Barabba con la cripticità del messaggio e del titolo stesso voglia fornire a ciascuno di noi la strada e quindi la sua personale interpretazione in base alle sue personali convinzioni e modo di intendere la quotidianità, come quando a scuola si assegnavano i temi in classe del tipo "Il treno passa..." e c'era chi come svolgimento scriveva "... Ed io mi sposto" (fine del tema) oppure chi innescava pipponi filosofici sul significato del percorso del treno come metafora di vita. Quindi mi limiterò a dire la mia in base alla mia esperienza senza esulare in voli pindarici, se andrò fuori tema pazienza, meglio impiegare il tempo a scrivere qui piuttosto che dare fuoco ai gatti. Comunque, credo che questo senso di autosabotaggio possa essere ricondotto a molteplici motivazioni, dall'idealismo nei confronti di una realtà più giusta per tutti al moralismo del volemose bene all'ipocrisia di chi vorrebbe stare al "livello" dei suoi conoscenti per mascherare il proprio carattere prevaricatore. Per me, abituato alle leggi di natura ed alla lotta continua all'adattamento fin quando si sviluppano i primi tessuti nervosi nell'utero materno, credo si tratti di una reazione di sopravvivenza all'ambiente potenzialmente ostile ed a minacce non controllabili tipicamente avvenute nel periodo infantile e poi introiettate in noi. Da bambini si sviluppano tutta una serie di strategie per venire a patti con il mondo, chi ha ricevuto traumi oppure si è dovuto difendere dalle violenze gratuite di persone adulte come educatori o familiari disfunzionali ha solitamente avuto l'urgenza di sviluppare capacità di contro manipolazione od al contrario una ipersensibilità che gli permetteva di intuire le possibili minacce dell'adulto e quindi o di evitarle od utilizzare modalità di blandimento e persuasione oppure ancora di porsi ad un livello di "inferiorità" voluta e quindi ricercata. Il bambino avrà affinato tutte quelle strategie psicologiche semplicemente per adattamento ma le avrà introiettate garantendogli un "vantaggio" anche nella vita adulta, ma allo stesso tempo questo vantaggio psicologico potrà risultare disfunzionale, ci si abbasserà sempre e si potranno sminuire i propri effettivi valori nei confronti degli altri, a ricordo della lotta passata che nel presente non è più necessaria. Avendo subito queste problematiche violente, spesso mi trovo in situazioni quotidiani a dover sminuire il mio io, pur non essendo una cima, per esempio in situazioni dove ci sono familiari che parlano in dialetto stretto cerco anch'io di parlare con la stessa cadenza, pur odiandola e non sentendola naturale per me parlare in quel modo, non per esprimere vicinanza ma per quell'istinto di protezione e comunità, per evitare problematiche inutili e dannose. Tutte zavorre illusorie che portiamo inconsciamente appresso nella testa, di autosabotaggi, sminuimenti indotti, evitamenti del dolore, una sorta di mimetizzazione del sé che si ripercuote sulla vita quotidiana e spesso ci fa chiedere "Ma sono davvero così?".
Se poi il thread è per questioni di figa, sono andato palesemente fuori tema, in quel caso ci penserà Avanguardia o le XX del forum ad illuminarti la strada.

Ps: per chi volesse approfondire la tematica dell'ipersensibilità adattativa ci sono i libri di Christine Petitcollin, Elaine Aron e specialmente di Alice Miller sui traumi verso il bambino ed il successivo suo adattamento ad essi negli svariati contesti della vita.
 
Si infatti i bellocci cercano sempre l'adrenalina e i bisogni secondari per compensare al fatto di avere già tutto dalla vita.
Alpinismo, motocross, in autostrada corrono, rally, ecc. Oppure teatro, corsi ecc.
Gli appassionati di motori sono quasi sempre bellocci, devono compensare con l'adrenalina per avere quella dose di rischio perchè la vita loro è giá perfetta.
Crudo, io sono l'eccezione che conferma la regola Lol
 
Grazie per aver risposto a i miei deliri mattutini.

@Minase
Sono onorato di aver ricevuto uno dei tuoi pochi commenti seri.

@UberVoid
Grazie per il riferimento kafkiano e per aver sentito quel senso di claustrofobia nelle mie parole.

@All_Mein
Ho letto il tuo thread di presentazione, sei qui da poco...
Gli antichi sostengono la vita virtuosa ma tu a quale ambisci? Non saresti contento di vivere nell'agiatezza?

@Desya
Hai colto il segno, in effetti riguarda molto di più le donne che sono abituate a puntare sull'estetica anziché coltivare altre qualità.

@Vespera
Semplicemente grazie ❤️

@Ilgrande maiale
Tu non vai fuori tema, tu sei il tema, quando smuovi le idee si alzano le montagne.

@🕰️23:59🕰️
Compà io perderei anche con un poker d'assi, gioco a carte scoperte lo sai ❤️
 
Ma parli di figa? In caso affermativo, ricordo a tutti che la figa è la cosa meno meritocratica del mondo e se siete tanto fortunati dal possedere una base estetica che vi permette, anche solo potenzialmente, di vivere una sessualità variegata e appagante, certi discorsi è meglio tenerseli per sé.
Invece concordo sul fatto che per moltissimi maschi sia importante saper fare qualcosa, acquisire esperienza in un qualche campo, trovarsi una nicchia anche minuscola in cui sentirsi utili e autoefficaci. Non parlo di lavoro in senso stretto, quanto piuttosto di uno scopo, una skill/mission che ti faccia alzare la mattina. È una meccanica squisitamente maschile, di sicuro esiste una ragione biologica.
Copia incolla dal web: Ikigai in giapponese significa letteralmente “un motivo per alzarsi la mattina”. Potremmo tradurre questo termine con ciò che i poeti e filosofi occidentali hanno chiamato “raison d' être”: una ragione per vivere, per esistere, questo è l'ikigai.
 
Si infatti i bellocci cercano sempre l'adrenalina e i bisogni secondari per compensare al fatto di avere già tutto dalla vita.
Alpinismo, motocross, in autostrada corrono, rally, ecc. Oppure teatro, corsi ecc.
Gli appassionati di motori sono quasi sempre bellocci, devono compensare con l'adrenalina per avere quella dose di rischio perchè la vita loro è giá perfetta.
Falso,io sono appassionato di moto e non scopo dagli anni ottanta 😭
 
Indietro
Top