Non sapevo fosse il suo compleanno

. Auguri vivissimi. Spero che un giorno possa ritornare in condizione di ritornare in TV e fare le interviste. Sarebbe bello un suo parere su tutta l'epoca moderna della F1, i mondiali di Hamilton e l'arrivo di Verstappen. E cosa pensa di Leclerc e la Ferrari, ecc.
Molto volentieri, anche se presumo che verrà un post molto lungo XD. A mio avviso la Formula 1 moderna ha inizio nel 2014, quando si passò dai motori V8 aspirati ai V6 endotermici (1,6 litri, con frazionamento massimo 6 cilindri e il vincolo di un'unica turbina). La Power Unit oltre al V6 è compostata anche da due motori elettrici, uno azionato dall’energia cinetica raccolta in frenata e l’altro dal calore del turbo. Le due unità che compongono il sistema elettrico di ausilio al motore termico prendono il nome di ERS: il motore-generatore preposto al recupero dell'energia cinetica eccedente dalle ruote motrici si chiama MGU-K mentre quello preposto al recupero dell'energia termica dai gas di scarico del turbo, MGU-H. L'energia recuperata da MGU-K e MGU-H viene accumulata in un pacco batterie comune che collegata ai sensori per la frenata posteriore, ha il compito di restituire la potenza recuperata secondo mappature preimpostate che a loro volta non sono modificabili dai team.
A mio giudizio, questa Formula 1, ha si portato una grande innovazione ma è lontana parente di quella che abbiamo visto negli anni '70, '80, '90, e inizio '00 dove i Team erano lasciati liberi di sperimentare nuove soluzioni (vedi i famosi turbo introdotti dalla Renault tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 che poi furono ripresi da altri Team come la stessa Ferrari oppure le cosiddette "minigonne" ovvero delle lastre sottili in materiali compositi che venivano ubicate nella parte laterale della vettura, perpendicolarmente al suolo, affinché potessero aumentare il fenomeno della deportanza) e i piloti erano liberi di spingere al massimo in quanto sapevano che, anche alla sesta (ipotizzo) rottura del motore o di qualsiasi componente, non avrebbero ricevuto nessuna penalizzazione. Per quanto riguarda la sicurezza sono stati dei passi da gigante sia da Imola '94 in poi sia dopo l'incidente di Jules Bianchi nel 2014 a Suzuka.
Hamilton: uno dei piloti più forti che la Formula 1 (anche se non è mai stato il mio preferito) abbia mai avuto e, a differenza di Alonso ad esempio, è sempre stato bravissimo a capire quale team scegliere per continuare ad avere la vettura vincente (vedi passaggio da McLaren a Mercedes nel 2013 e mi auguro con tutto il cuore continui con la sua tradizione positiva dopo il passaggio dalla Mercedes alla Ferrari).
Verstappen: ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia nata per le corse (il papà, Jos, ex pilota di Formula 1 tra il 1995 e il 2003, ha guidato per la Benetton, Footwork, Tyrrell, Stewart, Arrows e Minardi mentre la madre ha gareggiato per cinque anni nelle classi Formula A, K e Super A del Campionato del mondo di Karting) e fin da piccolo ha dato dimostrazione del suo talento. I quattro titoli Mondiali consecutivi che ha conquistato con la RedBull per me non sono stati assolutamente una sorpresa perchè fin dai tempi in cui correva per la Toro Rosso si capiva benissimo che sarebbe diventato uno dei piloti più vincenti di sempre nella Formula 1 attuale (prima vittoria in F1 nel GP di Spagna del 2016 alla sua prima apparizione in RedBull e pilota più giovane di sempre a vincere un GP).
Ferrari e Leclerc: qui tocchiamo un tasto che per me è molto dolente: da grandissimo tifoso della rossa di Maranello è un colpo al cuore sapere che il prossimo anno sarà il 17esimo anno in cui la mia Ferrari è ferma al palo (l'ultimo Mondiale conquistato è stato quello Costruttori nel 2008). Ci siamo andati vicini in tantissime occasioni, vedi Alonso nel 2010 e nel 2012, Vettel nel 2017 e nel 2018 ma ancora non siamo riusciti a spezzare questo maledetto incubo. Per quanto riguarda Leclerc, Charles è un talento cristallino che ci ha fatto vedere in più di un occasione tutto il suo valore (con anche qualche sbavatura che però in un percorso di crescita è del tutto normale) però senza una vettura in grado di lottare per il titolo fino alla fine anche lui non può fare miracoli. Mi auguro con tutto il cuore che il prossimo anno con Hamilton ci possa essere la definitiva svolta e che il Mondiale possa definitivamente tornare a Maranello.