Prima di tutto condoglianze.
Secondo, come ti hanno scritto Avanguardia ed Emarginato, tu non avresti potuto fare niente.
Ora, ci sarebbe molto da dire e cercherò di essere sintetico.
Lei aveva un problema profondo interno, come tutte le persone con una depressione così forte, l'unica cosa che poteva aiutarla era un serio percorso di picoterapia (e forse anche psichiatria) che l'avrebbe accompagnata per tanti anni, forse tutta la vita. Di per sè una cosa necessaria, le malattie mentali sono come quelle fisiche, solo che non si vedono. Se avesse avuto bisogno di supporto tutta la vita non ci sarebbe stato nulla di male, come una persona che ha reni malfunzionanti e ha bisogno di dialisi. Non c'è da vergongarsi, non serve a niente negare e scappare.
Anche se è difficile da accettare soprattutto adesso, tu come eventuale compagno di vita avresti dovuto essere fortissimo, resistentissimo e molto paziente. Lo sei? Perchè un compagno, fidanzato, marito, nel concetto romantico e blupillato può essere per la sua donna amico, confidente, padre, figlio, amante e psicologo, è un concetto molto carino, ma nella realtà cruda e redpill ognuno di noi ha il suo ruolo sociale preciso, anche all'interno dei sistemi familiari. Tu per esempio sposi una donna, sei suo marito, non puoi diventare suo padre, anchese magari lei è stata abbandonata dal padre e ne ha bisogno. Non puoi essere il suo psicoterapeuta, SOPRATTUTTO se di lavoro fai davvero lo psicoterapeuta perchè ci sarebbe un forte legame emotivo che disurberebbe la terapia.
Forse ora non vuoi sentirti dire queste cose, ma la prima mossa doveva necessariamente farla lei. Scegliendo di volersi salvare e curare, facendo la prima cosa di cui aveva bisogno: terapia. Se anche vi foste messi insieme, ripeto, tu non avresti potuto aiutarla, ma solo tamponare temporaneamente la sua depressione, magari finendone vittima tu stesso, E forse lei avrebbe guadagnato qualche mese o anno di vita in più.
Ma sai come la vita in generale è complicata, quanti impevisti, cadute ecc. ci sono. L'amore non basta e le intenzioni buone, i forti legami tra le persone, non sono sufficienti se le basi sono traballanti.
Mi sento triste che si sia suicidata senza nemmeno conoscerla, posso solo immaginare come ti possa sentire tu, quindi ti rinnovo e mie condogianze e ti dico, se vuoi ricordarla e onorarla, vivi bene per quanto possibile. Dai un senso alla tua vita, visto che tu l'hai conservata. Su questo hai potere. Ora se vuoi piangerla fallo, ma non accasciarti e non finire nella spirale del senso di colpa, non se ne esce e sarebbe un insulto a te e a lei. Lei potendo scegliere non avrebbe voluto essere depressa. Non era colpa sua. Non è colpa tua.
Il messaggio salvalo e tienilo da parte, senza stare a guardarlo adesso. Quando sarai più lucido deciderai cosa farne.