Vi capita mai la nostalgia dell’infanzia? A me stamani è tornata fortissima

Stamattina, mentre ero a casa e stavo facendo colazione, mi è capitata tra le mani la foto della mia classe di prima elementare. L’ho guardata per un po’ e mi sono reso conto di quanto mi manchi quel periodo della mia vita. Per me, e credo di non essere l’unico, gli anni delle elementari sono stati il momento più bello e spensierato che abbia mai vissuto.

Mi sono rivisto lì: senza pensieri, senza problemi, senza ansie… L’unica “preoccupazione” era arrivare puntuale a scuola, seguire la lezione e poi tornare a casa a vedere i miei cartoni animati preferiti. Poi uscivo con gli amici e passavamo i pomeriggi a scambiarci le figurine dei Pokemon, le carte Top Quartetto (io avevo quella della F1 e dei Rally), dei calciatori Panini oppure a tirare due calci al pallone fino a quando non faceva buio.

Erano giorni semplici, ma pieni di una felicità pura, quella che solo da piccoli si riesce davvero a provare. Non c’era fretta, non c’era pressione, non c’era quella sensazione costante che “devi fare, devi riuscire, devi correre”. Solo noi, i nostri giochi e il mondo che sembrava enorme.

Non so se sia nostalgia, o soltanto il bisogno di ritrovare un po’ di quella leggerezza.

A voi capita mai di ripensare alla vostra infanzia? Quali sono i ricordi che vi portate ancora dentro?
Che bel post, pieno di sentimento!
Anche a me capita di avere nostalgia dell'infanzia, per la spensieratezza e la leggerezza di quegli anni. Non rivivrei l'asilo perché andavo dalle suore che erano cattive e represse (ma questa seconda cosa all'epoca non la capivo ovviamente), ma le elementari sì, le estati infinite a giocare con le amichette, con le bambole, il Monciccì, Winny Pooh, giocattoli della preistoria. Mi mancano molto anche certi periodi dell'età adulta, l'università, periodo divertentissimo e poi l'inizio dell'insegnamento, attorno ai ventinove anni, in cui mi sentivo particolarmente bene.
 
Che bel post, pieno di sentimento!
Anche a me capita di avere nostalgia dell'infanzia, per la spensieratezza e la leggerezza di quegli anni. Non rivivrei l'asilo perché andavo dalle suore che erano cattive e represse (ma questa seconda cosa all'epoca non la capivo ovviamente), ma le elementari sì, le estati infinite a giocare con le amichette, con le bambole, il Monciccì, Winny Pooh, giocattoli della preistoria. Mi mancano molto anche certi periodi dell'età adulta, l'università, periodo divertentissimo e poi l'inizio dell'insegnamento, attorno ai ventinove anni, in cui mi sentivo particolarmente bene.
Io dall' asilo delle suore ero stato tolto, quelle erano violente, c'era una che girava con la pompa, e poi mi trascuravano, mi lasciavano solo.
 
Io ho già scritto,che nonostante alti e bassi ci sono stati 2 periodi che ritengo i migliori della mia inutile vita, le elementari,quindi da 6-7 anni fino 11 ,e il mio primo periodo di lavoro (19 fino a 25 anni,togliendo ovviamente l' anno di naja ) ,forse sarà il fascino anni 80,intanto non avevo il problema di validazione e ricerca di femmine,gustavo e godevo di più i giochi,giornalini li sapevo a memoria rileggevo e ricalcavo i personaggi,ascoltavo le musicassette delle fiabe,sognavo di avere il gatto Gobbolino, guardavo una miriade di cartoni animati e avevo tempo di girare con la bicicletta ,si imparava le figurine dei calciatori a memoria,Zico,Maradona,Platini e i videogiochi migliori erano ai bar da 200 lire ( poi 500)
 
Il bello di quell’epoca è che se anche succedeva qualcosa di negativo, letteralmente un’ora dopo succedeva qualcosa di super positivo.
L’ora dopo ancora ti stavi divertendo come un pazzo con gli amici, un’ora dopo eri a casa di un amico a divertirti di nuovo come un matto ecc…
E poi il bello è che ti mettevi d’accordo con gli amici per il/i giorno/i dopo, quindi avevi sempre la speranza che ti saresti continuato a divertire ed effettivamente quando arrivava il giorno successivo ti divertivi di nuovo e così via.
Quindi di fatto avevi sempre buone aspettative e la cosa ancor più bella è che si concretizzavano nei giorni successivi.
Ora non succede più niente di bello.
E se anche dovesse succedere qualcosa (ma tanto non succede) sai già che non si ripeterà mai più.
Concludo dicendo che MAI e poi MAI mi sarei immaginato che sarebbe diventato così tutto una merda.
 
Il bello di quell’epoca è che se anche succedeva qualcosa di negativo, letteralmente un’ora dopo succedeva qualcosa di super positivo.
L’ora dopo ancora ti stavi divertendo come un pazzo con gli amici, un’ora dopo eri a casa di un amico a divertirti di nuovo come un matto ecc…
E poi il bello è che ti mettevi d’accordo con gli amici per il/i giorno/i dopo, quindi avevi sempre la speranza che ti saresti continuato a divertire ed effettivamente quando arrivava il giorno successivo ti divertivi di nuovo e così via.
Quindi di fatto avevi sempre buone aspettative e la cosa ancor più bella è che si concretizzavano nei giorni successivi.
Ora non succede più niente di bello.
E se anche dovesse succedere qualcosa (ma tanto non succede) sai già che non si ripeterà mai più.
Concludo dicendo che MAI e poi MAI mi sarei immaginato che sarebbe diventato così tutto una merda.
Dipende. Io ho avuto una bellissima infanzia, come un'adolescenza di merda (con anche pensieri suicidi), una prima età adulta "meh", e periodi in età adulta spettacolari, come la seconda metà del 2016 e secondo lockdown (per tutta una serie di motivi).
 
"professó facciamo uno scambio? io mi prendo il tuo stipendio e i tuoi anni e in cambio ti do la mia giovinezza"

"carissima, scommetto l'intero mio patrimonio che dopo chiederesti disperatamente di tornare indietro perché a una certa età comprendi che la ricchezza più grande è avere più tempo"

Mio professore di Inglese a una ripetente.
 
Il bello di quell’epoca è che se anche succedeva qualcosa di negativo, letteralmente un’ora dopo succedeva qualcosa di super positivo.
L’ora dopo ancora ti stavi divertendo come un pazzo con gli amici, un’ora dopo eri a casa di un amico a divertirti di nuovo come un matto ecc…
E poi il bello è che ti mettevi d’accordo con gli amici per il/i giorno/i dopo, quindi avevi sempre la speranza che ti saresti continuato a divertire ed effettivamente quando arrivava il giorno successivo ti divertivi di nuovo e così via.
Quindi di fatto avevi sempre buone aspettative e la cosa ancor più bella è che si concretizzavano nei giorni successivi.
Ora non succede più niente di bello.
E se anche dovesse succedere qualcosa (ma tanto non succede) sai già che non si ripeterà mai più.
Concludo dicendo che MAI e poi MAI mi sarei immaginato che sarebbe diventato così tutto una merda.
Ieri notte in giro con un cane, ho incontrato un mio compagno delle medie che è finito male, e abbiamo proprio affrontato il tema delle speranze che avevamo da ragazzini e di cosa è successo invece da grandi.
 
@Avanguardia io ho avuto ‘speranze’ fino ai miei 19 anni (2010, che guarda caso è proprio l’anno in cui sono arrivati i maledetti social.
Poi dai miei 20 (2011) le speranze sono sempre più calate fino ad arrivare a 28 anni (2019) dove ho capito che era veramente finita.
Mentre sul discorso del lavoro sono come te: ho provato a cercare nel 2013/2014 mandando oltre 200 richieste, mi risposero solo in due aziende, andai in entrambe a fare il colloquio e non mi assunsero.
Per il resto sono andato a puttane abbastanza assiduamente tra il 2009 e il 2019, poi c’è stata la pandemia e mi sono fermato.
Adesso ogni tanto ci vado ma poca roba perché mi sono stufato…
 
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