Wisp
Well-known member
A 25 anni, quasi 26 mi ritrovo in una situazione dove non sono fidanzato, non ho più amici, il lavoro che trovo è sottopagato e precario a nero per un massimo di 400€ mensili a 50h settimanali. Questo quando lo trovo, perché purtroppo vivo in una metropoli degradata dove la conseguenza è l'avere un numero spropositato di richieste di lavoro, dove però le offerte si contano sulle dita di una mano.
Si, obbiettivamente lo sono e per l'età che ho, per la famiglia da cui nasconde dalla città da cui provengo, non ho un briciolo di speranza per poter realizzarmi e sistemarmi.
Ma finché respiri non sei morto, è una frase molto parafrasata che lessi da qualche parte e che mi dà la forza comunque di andare avanti.
La vita probabilmente è una sola e comunque conta quella che vivi nell'attuale, le sofferenze e le vittorie le percepisci nella vita presente.
Ho toccato il fondo due volte da ragazzino, l'ultima volta intorno ai 19 anni.
Lì ero chiuso in casa con le bottiglie di alcol nascoste e bevevo tutto il giorno per non pensare, anche se poi i miei per ovvi motivi se ne accorsero ed è successo un casino.
Il fondo per cui l'ho già toccato, so come mi sentivo, so che quella era la realtà come lo è il fallimento sociale che sto vivendo adesso.
Ciò che conta per me ora, è la salute mentale personale e per quanto possa risultare fallito socialmente, perché non sono riuscito a realizzarmi e a fare niente della mia vita, almeno ragiono ancora, sono una persona del tutto normale che può uscire di casa e andare in palestra, al parco a farsi una passeggiata, amare il prossimo (non l'amore in termini sessuale verso una partner, intendo un amore genuino).
Poi se mai dovesse andarmi proprio male, la goccia che fa traboccare il vaso amen. Sono sicuro che non avrò intenzione di soffrire e finire in mezzo la strada a bucarmi o chiedere l'elemosina, me ne andrò col sorriso in faccia sapendo di aver provato di tutto per riprendermi.
Si, obbiettivamente lo sono e per l'età che ho, per la famiglia da cui nasconde dalla città da cui provengo, non ho un briciolo di speranza per poter realizzarmi e sistemarmi.
Ma finché respiri non sei morto, è una frase molto parafrasata che lessi da qualche parte e che mi dà la forza comunque di andare avanti.
La vita probabilmente è una sola e comunque conta quella che vivi nell'attuale, le sofferenze e le vittorie le percepisci nella vita presente.
Ho toccato il fondo due volte da ragazzino, l'ultima volta intorno ai 19 anni.
Lì ero chiuso in casa con le bottiglie di alcol nascoste e bevevo tutto il giorno per non pensare, anche se poi i miei per ovvi motivi se ne accorsero ed è successo un casino.
Il fondo per cui l'ho già toccato, so come mi sentivo, so che quella era la realtà come lo è il fallimento sociale che sto vivendo adesso.
Ciò che conta per me ora, è la salute mentale personale e per quanto possa risultare fallito socialmente, perché non sono riuscito a realizzarmi e a fare niente della mia vita, almeno ragiono ancora, sono una persona del tutto normale che può uscire di casa e andare in palestra, al parco a farsi una passeggiata, amare il prossimo (non l'amore in termini sessuale verso una partner, intendo un amore genuino).
Poi se mai dovesse andarmi proprio male, la goccia che fa traboccare il vaso amen. Sono sicuro che non avrò intenzione di soffrire e finire in mezzo la strada a bucarmi o chiedere l'elemosina, me ne andrò col sorriso in faccia sapendo di aver provato di tutto per riprendermi.