RiRaglazer33
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Per l’ennesima volta ci siamo ritrovati con un finale insensato, rovinato dal solito femminismo tossico e bla bla bla...
1) È stata fatta davvero giustizia?
Il tema centrale del finale sembrava essere la giustizia, ma davvero possiamo dire che sia stata raggiunta? Il lieto fine va a una miliardaria coinvolta indirettamente (ma pesantemente) in omicidi di minori, che ha anche chiesto al marito di uccidere un parente per eliminare un ostacolo. E una sociopatica con fantasie disturbanti che ha ucciso la propria gemella viene anch’essa "assolta" dalla narrazione. Difficile trovare un senso morale coerente.
2) Joe diventa improvvisamente imprudente
Siamo passati da un protagonista estremamente calcolatore, capace di azioni brutali pur di proteggere i suoi piani (vedi la gamba spezzata a Bronte), a uno che non controlla nemmeno la borsa di Bronte mentre lei era nel negozio . Nessun piano B, nessun sospetto, nonostante fosse evidente che qualcosa non andasse. Una svolta poco credibile per il personaggio.
3) La “resurrezione” di Bronte
Una donna ferita da arma da fuoco, con una caviglia slogata, che viene annegata e lasciata li... riesce a sopravvivere, trovare Joe prima della polizia (che aveva già circondato la zona) e pure a recuperare l’arma di un agente morto. Tutto molto poco plausibile, e l’arma – guarda caso – non l'hanno fatta prendere Joe prima.
4) Il continuo cambio di intenzioni di Bronte
Per ben quattro episodi assistiamo a continui cambi di direzione da parte di Bronte: prima vuole arrestarlo, poi ci va a letto, poi vuole ucciderlo, poi di nuovo cambia idea. Una sequenza che, invece di mostrare complessità psicologica, risulta solo confusa e incoerente.
La cosa ironica è che, conoscendo il fandom di Joe Goldberg, probabilmente questo finale non è piaciuto nemmeno al pubblico femminista. Anzi, forse dovremmo ringraziarli: senza di loro, magari ci saremmo beccati un finale ancora più pessimo.
1) È stata fatta davvero giustizia?
Il tema centrale del finale sembrava essere la giustizia, ma davvero possiamo dire che sia stata raggiunta? Il lieto fine va a una miliardaria coinvolta indirettamente (ma pesantemente) in omicidi di minori, che ha anche chiesto al marito di uccidere un parente per eliminare un ostacolo. E una sociopatica con fantasie disturbanti che ha ucciso la propria gemella viene anch’essa "assolta" dalla narrazione. Difficile trovare un senso morale coerente.
2) Joe diventa improvvisamente imprudente
Siamo passati da un protagonista estremamente calcolatore, capace di azioni brutali pur di proteggere i suoi piani (vedi la gamba spezzata a Bronte), a uno che non controlla nemmeno la borsa di Bronte mentre lei era nel negozio . Nessun piano B, nessun sospetto, nonostante fosse evidente che qualcosa non andasse. Una svolta poco credibile per il personaggio.
3) La “resurrezione” di Bronte
Una donna ferita da arma da fuoco, con una caviglia slogata, che viene annegata e lasciata li... riesce a sopravvivere, trovare Joe prima della polizia (che aveva già circondato la zona) e pure a recuperare l’arma di un agente morto. Tutto molto poco plausibile, e l’arma – guarda caso – non l'hanno fatta prendere Joe prima.
4) Il continuo cambio di intenzioni di Bronte
Per ben quattro episodi assistiamo a continui cambi di direzione da parte di Bronte: prima vuole arrestarlo, poi ci va a letto, poi vuole ucciderlo, poi di nuovo cambia idea. Una sequenza che, invece di mostrare complessità psicologica, risulta solo confusa e incoerente.
La cosa ironica è che, conoscendo il fandom di Joe Goldberg, probabilmente questo finale non è piaciuto nemmeno al pubblico femminista. Anzi, forse dovremmo ringraziarli: senza di loro, magari ci saremmo beccati un finale ancora più pessimo.