Wild
Well-known member
La guerra che giustifichi come male necessario, giusto una nota, non è dettata da una forma di patriottismo ma da un senso ideologico che ti porta a credere che chi non la pensa come te debba essere combattuto anche e soprattutto giustificando migliaia di morti.Ai ragazzi insegno a crearsi una coscienza critica, e quasi tutti ne hanno una, ragionando anche in modo opposto al mio. Per molti, pacifisti, la guerra è sempre sbagliata, io trovo che le guerre per difesa del proprio territorio e della propria gente (Ucraina, Israele) siano un male necessario per non soccombere. Quanto alla guerra civile in Italia mi viene da ridere, qui non si farà mai, troppe pecore passive che accettano tutto. In guerra i miei nonni hanno perso tutto, le case, la libertà e la salute, ed era una guerra espasionistica, quindi ingiusta. Il mio pensiero è questo, nessuno dei ragazzi a cui ho insegnato se n'è mai scandalizzato, e visto che sono liberi di ragionare criticamente non c'è alcun pericolo di plagio per loro.
Sono altri, anche colleghi, che vorrebbero censurarmi perché non sono totalmente pacifista e buonista. Ma io sono abituata ad essere impopolare ed a fare cose chiacchierate dai più.
La coscienza critica si deve formare appoggiandosi su quella umana, altrimenti rimaniamo bestie accecate dagli ideali, forse ai tuoi colleghi stai sul culo per questo motivo e sarei curioso di sentire quegli alunni che non la pensano come te circa il loro trattamento in classe durante le tue ore, giusto per sentire due campane. Non per qualcosa ma io so benissimo cosa voglia dire avere in classe un "cattivo maestro", simpatico eh, peccato che i dibattiti o seguivano la linea Occhetto oppure non c'era confronto. Ma lasciando perdere questo, sulla guerra civile che tanto ti fa ridere io ti inviterei all'adagio con i proclami: fino a qualche anno fa anch'io avrei riso alla parola "quarantena" o al ritorno delle scritte antisemite sui muri delle sinagoghe ma... eccoci qui.