Cucuruz
Well-known member
Il femminismo è il grande abbaglio della nostra epoca, come è stato il Progresso nel 1800 e il Multiculturalismo nel secondo 1900-primi 2000. Nominalmente ciò che dici è vero: il femminismo gioverebbe a tutti, uomini inclusi.Vorrei capire una cosa che, quando ho cominciato un po' ad approcciare i vostri problemi, mi ha stupito parecchio.
In pratica, non colgo il collegamento reale tra femminismo e redpill dal momento che ho sempre immaginato il femminismo come un futuro che potesse liberare uomini e donne da ruoli stabiliti stereotipati, gli stessi ruoli che richiedono a voi di avere status, soldi o bellezza per approcciare una donna, gli stessi che prevedono alla donna di costruire un'estetica talmente innaturale da diventare irraggiungibile.
Da femminista quale sono (e mi tengo il diritto di non includere qualsiasi persona che si definisce tale, perché se dovessi stare a leggere ogni parola uscita da chi si definisce qualcosa, impazzirei. Per cui mi attengo alla definizione di "femminismo" scritto su Wikipedia), uomini e donne dovrebbero essere uguali in tutto.
E questo prevede anche un cambiamento nell'essere uomo, che diventa solo essere umano da amare. La persona diventa meritevole in quanto porta valori e gentilezza, è abile a qualcosa o aiuta nella comunità. Niente standard a cui assomigliare, niente punti di riferimento irrealistici richiesti all'uomo (e alla donna).
Ora mi chiedo, possibile che preferiate vivere con l'idea che ciò che desiderate vada "rimesso al suo posto" e incatenato, pur di averlo?
Non sarebbe più giusto e sensato lottare per la propria liberazione di uomo, affinché ci si liberi degli standard che vi vengono imposti, affianco al femminismo che fa la stessa cosa per le donne, e arrivare ad un obiettivo comune per cui ci si incontra tra pari?
E questo vorrebbe dire anche pariestetici, pari nella cura di sè, pari negli argomenti di dibattito (dato che molti qui odiano intrattenersi con argomenti stupidi delle donne e come biasimarli, ma vi ricordo che vengono cresciute così, non è semplice toglierseli).
Le donne che spesso odiate, le donne che postate da tiktok, il femminile che riportate.. è tutt'altro che femminista. Anzi, è uno strascico della "donna-oggetto" che deve rispecchiare uno status, un simbolo. È un'esca per trovare l'uomo migliore.
Non c'è nulla di femminista in questo e se provaste a leggere cose veramente femministe, capireste che è l'opposto.
Per cui tecnicamente odiate ciò che lo stesso femminismo cerca di eliminare.
Sono dell'idea che sostenere ruoli rigidi sia controproducente per chi si sente emarginato da questi schemi richiesti.
In pratica, sostenere queste idee, va a vantaggio solo di quelli che odiate (parafrasando voi, dei chad e delle Stacy). Non comprendo come possiate odiare un mondo così e allo stesso tempo confermarlo, dandogli potere.
La realtà è ben diversa, ma va solo colta per quello che è, qualcosa da combattere e sistemare affinché tutti trovino il proprio posto, e non un posto che viene deciso da qualcun altro.
Concretamente però il femminismo non è un movimento rivoluzionario, non si è mai proposto di sradicare lo stato in essere, ma solo di trarre condizioni migliori per le donne rimanendo nel tipo di società in cui si è originato, senza troppi stravolgimenti. Ma allora è evidente che non può portare a ciò che si ripropone di ottenere, perché la struttura sociale dell'uomo "provider" è essenziale per l'esistenza stessa del femminismo e delle donne che se ne fanno portavoce, precisamente come gli operai sottopagati delle fabbriche erano parte integrante e necessaria del Progresso industriale. Queste Ideologie in genere modificano i rapporti di forza in un gruppo senza modificare però i ruoli di base: una società senza ruoli, per definizione, non può esistere. Nel momento in cui si forma una comunità, ad una persona, se vuole fare parte della comunità stessa, deve essere assegnato un ruolo: e la società è la comunità della massa, dove ognuno di barcamena per decidere più o meno liberamente che identità vuole assumere all'interno del complesso sociale, sfruttandone i privilegi e affrontandone i rischi.
A parole, il femminismo si è posto da subito come un movimento per cancellare questi ruoli: nei fatti, non solo questo è impossibile, ma è il femminismo stesso con la sua retorica contraddittoria ad aver acuito la differenza di ruolo tra uomo e donna, modificandone la distribuzione tradizionale ma comunque mantenendola.
Quindi, in sintesi: il femminismo non è altro che un insieme di slogan pseudo-progressisti, parole vuote. La redpill è un accasciamento nella nullità dell'esistenza, ma quantomeno è intellettualmente più onesto: è sensato che questi approcci siano in conflitto. Ma credere che il ritorno della donna a ruoli più tradizionali faccia la felicità degli uomini, significa non aver capito quanto profondamente la società è cambiata e quanto questo sia impossibile.