Capita anche a voi quando parlate di relazioni con i boomers?

Magic92

Non esiste curva dove non si possa sorpassare
Premium FDB
Whitepillato
Negli ultimi tempi mi capita spesso di parlare con amici di famiglia o con persone della generazione dei miei genitori, e ogni volta che viene fuori il tema delle relazioni mi sento ripetere le stesse frasi: “Perché non ci provi di più con le ragazze? Secondo me sei troppo timido. Dovresti corteggiare come si faceva una volta”. Non è il primo post che apro su questa tematica ma a furia di sentirlo, mi sono reso conto che c’è veramente un divario generazionale enorme su come funzionano oggi i rapporti uomo–donna, e chi è nato negli anni ’90 come me tende a percepirlo molto più chiaramente.

Ciò che i boomer sembrano non riuscire ad accettare è che il mondo sociale non è più quello in cui sono cresciuti loro. Negli anni ’80 e ’90 ci si conosceva quasi sempre di persona: tra amici, nei locali, a scuola, sul lavoro. Le interazioni nascevano in modo spontaneo, naturale, senza filtri, e il corteggiamento era un processo diretto in cui l’insistenza veniva spesso vista come un segno di interesse e romanticismo. Oggi invece il contesto è completamente diverso. Gran parte delle conoscenze passa prima dai social: Instagram, app di dating, chat veloci e contatti che si aprono e si chiudono nel giro di pochi messaggi. È cambiata la velocità, è cambiata la distanza emotiva, ed è cambiata anche la percezione delle alternative. Tutto è più fluido, più dispersivo, più frammentato.

Quando sento dire “devi provarci di più”, mi rendo conto che questa frase non ha più lo stesso peso che aveva per loro. L’approccio diretto, quello da film anni ’80, oggi rischia di essere letto come invadenza nel giro di pochi secondi. Bisogna sapersi muovere in un sistema dove il confine tra interesse e pressione è molto più sottile, complici anche un’attenzione molto maggiore ai confini personali e una percezione diversa della sicurezza. Non è che noi giovani non abbiamo voglia di provarci: è che le regole sono cambiate e non possiamo far finta che non sia così.

Ed è proprio qui che nasce l’incomprensione più grande: i boomers interpretano questa differenza come un insieme di scuse o come mancanza di iniziativa. Dal loro punto di vista basta avvicinarsi, insistere un po’, farsi vedere presenti e prima o poi qualcuno risponde. Ma oggi non basta essere coraggiosi o presenti: serve avere una certa immagine online, saper comunicare nel modo giusto, non forzare nulla, rispettare tempi più rapidi ma allo stesso tempo più fragili. Chi non vive questo contesto dall’interno non può davvero capire quanto sia diverso.

E allora arrivo alla domanda che voglio porre qui nel forum: anche voi vi trovate a dover spiegare molto spesso ai boomers che i rapporti sono cambiati? Vi capita che attribuiscano tutto alla timidezza, quando in realtà è il mondo a essere diventato più complesso? A me succede spesso, e mi piacerebbe capire se è una sensazione condivisa oppure no.
 
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arrivo alla domanda che voglio porre qui nel forum: anche voi vi trovate a dover spiegare continuamente ai boomer che i rapporti sono cambiati?
No, gli unici boomer con cui parlo (quando sono costretto) sono i miei genitori; mi è capitato in passato di sclerare e di dirgli qualche mio problema per sentirmi dire le loro boomerate che mi hanno fatto chiudere ancora di piu in mè stesso. Ma in realtà certi temi non sono usciti perchè loro rompessreo le palle, ma perchè li tiravo io di mia spontanea volontà quando a furia di punzecchiarmi, di metter eil dito nella piaga "Ohhh dr koper parla ihihihihihihihi ti vogliamo bene ihihihihihihi", io tiravo fuori i miei VERI problemi.

La vergogna e il senso di colpa sono i sentimenti con i quali i buchi e i boomer manipolano i maschi per mantenere il loro regime: bisogna quindi essere svergognati. Bisogna capire che anche essere neet e vergini, anche non volere lavorare, non sono difetti: lo sarebbero in una societa meritocratica, ma non in questa. In questa nessuno ha il diritto di pretendere da un maschio neanche la minima cosa. Women power, giusto? Bene, che lavorino loro. che scopino loro.
 
solitamente tendo ad evitare questi argomenti e cerco di fregarmene quando qualcuno tende a sottovalutarmi per via del fatto che vengo poco considerato dalle ragazze ( eccetto la mia aula universitaria). Riguardo il fidanzarsi, sono felice nel restare single anche se desidererei poter fare l'amore ed essere maggiormente validato dalle piscione anche in altri contesti.

Certo occorre migliorare le Communicative skills, ma oggi mediamente risulta piu' difficile approcciare se si ha un Look non sufficiente ai canoni delle piscione, sia per i loro standard elevati, sia per la competitività maschile passando per i social network alias catalizzatori del narcisismo odierno.
 
Ultimamente mi è capitato di parlarne con qualche donna boomer, e ho trovato piena comprensione. Ho visto una buona consapevolezza delle difficoltà maggiori per gli uomini.
Con uomini boomer mi capitò di affrontare la questione più di 15 anni fa, e loro davvero non si capacitavano delle nostre difficoltà, loro si esprimevano dicendo che se tornavano alla nostra età spaccavano tutto, non rendendosi conto che un pò quanto si vede è apparenza.
Mesi fa ho parlato con papà e ha detto che oggi è più difficile perché è diventato molto difficile conoscersi.
 
Ultimamente mi è capitato di parlarne con qualche donna boomer, e ho trovato piena comprensione. Ho visto una buona consapevolezza delle difficoltà maggiori per gli uomini.
Ti hanno preso per il culo. Dentro la loro testa pensavano tutt'altro. Sarebbe come sanguinare vicino a uno squalo e pensare che lo squalo ti dia una garza medica.
 
Negli ultimi tempi mi capita spesso di parlare con amici di famiglia o con persone della generazione dei miei genitori, e ogni volta che viene fuori il tema delle relazioni mi sento ripetere le stesse frasi: “Perché non ci provi di più con le ragazze? Secondo me sei troppo timido. Dovresti corteggiare come si faceva una volta”. Non è il primo post che apro su questa tematica ma a furia di sentirlo, mi sono reso conto che c’è veramente un divario generazionale enorme su come funzionano oggi i rapporti uomo–donna, e chi è nato negli anni ’90 come me tende a percepirlo molto più chiaramente.

Ciò che i boomer sembrano non riuscire ad accettare è che il mondo sociale non è più quello in cui sono cresciuti loro. Negli anni ’80 e ’90 ci si conosceva quasi sempre di persona: tra amici, nei locali, a scuola, sul lavoro. Le interazioni nascevano in modo spontaneo, naturale, senza filtri, e il corteggiamento era un processo diretto in cui l’insistenza veniva spesso vista come un segno di interesse e romanticismo. Oggi invece il contesto è completamente diverso. Gran parte delle conoscenze passa prima dai social: Instagram, app di dating, chat veloci e contatti che si aprono e si chiudono nel giro di pochi messaggi. È cambiata la velocità, è cambiata la distanza emotiva, ed è cambiata anche la percezione delle alternative. Tutto è più fluido, più dispersivo, più frammentato.

Quando sento dire “devi provarci di più”, mi rendo conto che questa frase non ha più lo stesso peso che aveva per loro. L’approccio diretto, quello da film anni ’80, oggi rischia di essere letto come invadenza nel giro di pochi secondi. Bisogna sapersi muovere in un sistema dove il confine tra interesse e pressione è molto più sottile, complici anche un’attenzione molto maggiore ai confini personali e una percezione diversa della sicurezza. Non è che noi giovani non abbiamo voglia di provarci: è che le regole sono cambiate e non possiamo far finta che non sia così.

Ed è proprio qui che nasce l’incomprensione più grande: i boomers interpretano questa differenza come un insieme di scuse o come mancanza di iniziativa. Dal loro punto di vista basta avvicinarsi, insistere un po’, farsi vedere presenti e prima o poi qualcuno risponde. Ma oggi non basta essere coraggiosi o presenti: serve avere una certa immagine online, saper comunicare nel modo giusto, non forzare nulla, rispettare tempi più rapidi ma allo stesso tempo più fragili. Chi non vive questo contesto dall’interno non può davvero capire quanto sia diverso.

E allora arrivo alla domanda che voglio porre qui nel forum: anche voi vi trovate a dover spiegare molto spesso ai boomers che i rapporti sono cambiati? Vi capita che attribuiscano tutto alla timidezza, quando in realtà è il mondo a essere diventato più complesso? A me succede spesso, e mi piacerebbe capire se è una sensazione condivisa oppure no.
Fra, con me sfondi una porta aperta: io e altri membri del forum abbiamo parlato di questo: discutere con i boomer è semplicemente tempo perso. Ha più senso parlare con dei sassi che con loro. Sono una generazione arrogante, saccente e presuntuosa, che non solo e cresciuta in un'epoca totalmente diversa da questa, ma non hanno nemmeno l'umiltà di porsi il dubbio e di chiedersi se le cose siano effettivamente cambiate rispetto a quando erano giovani loro. Sono buoni solo a sparare sentenze contro i giovani e a pomparsi l'ego dandosele e cantandosele da soli con frasi del tipo "al giorno d'oggi si ij fosse giovan me chiavass a tutt quant". Sono un branco di palloni gonfiati e wallate che hanno perso totalmente il contatto con la realtà odierna. Parlare con loro di certe cose, va evitato come la peste...
 
Fra, con me sfondi una porta aperta: io e altri membri del forum abbiamo parlato di questo: discutere con i boomer è semplicemente tempo perso. Ha più senso parlare con dei sassi che con loro. Sono una generazione arrogante, saccente e presuntuosa, che non solo e cresciuta in un'epoca totalmente diversa da questa, ma non hanno nemmeno l'umiltà di porsi il dubbio e di chiedersi se le cose siano effettivamente cambiate rispetto a quando erano giovani loro. Sono buoni solo a sparare sentenze contro i giovani e a pomparsi l'ego dandosele e cantandosele da soli con frasi del tipo "al giorno d'oggi si ij fosse giovan me chiavass a tutt quant". Sono un branco di palloni gonfiati e wallate che hanno perso totalmente il contatto con la realtà odierna. Parlare con loro di certe cose, va evitato come la peste...
Sembra che stavi descrivendo mio padre hahaha stesse parole con " alla tua età in questa generazione mi farei minimo 2-3 donne al giorno"
 
Sembra che stavi descrivendo mio padre hahaha stesse parole con " alla tua età in questa generazione mi farei minimo 2-3 donne al giorno"
Stavo descrivendo il mio in verità 😂😂😂 Non mi stupisce che i nostri padri si assomiglino. I boomer sono tutti dei montati e arroganti della peggior specie. Fossero giovani al giorno d'oggi, al massimo starebbero beta providerando una cessetta...
 
Fra, con me sfondi una porta aperta: io e altri membri del forum abbiamo parlato di questo: discutere con i boomer è semplicemente tempo perso. Ha più senso parlare con dei sassi che con loro. Sono una generazione arrogante, saccente e presuntuosa, che non solo e cresciuta in un'epoca totalmente diversa da questa, ma non hanno nemmeno l'umiltà di porsi il dubbio e di chiedersi se le cose siano effettivamente cambiate rispetto a quando erano giovani loro. Sono buoni solo a sparare sentenze contro i giovani e a pomparsi l'ego dandosele e cantandosele da soli con frasi del tipo "al giorno d'oggi si ij fosse giovan me chiavass a tutt quant". Sono un branco di palloni gonfiati e wallate che hanno perso totalmente il contatto con la realtà odierna. Parlare con loro di certe cose, va evitato come la peste...
Verissimo, Dark, purtroppo spesso è così. A volte sembra impossibile spiegare certi cambiamenti a chi è cresciuto in un contesto completamente diverso.

Io non voglio assolutamente generalizzare ma mettere in evidenza che la maggioranza dei bommers non hanno gli strumenti per capire le dinamiche sociali attuali, e che spesso si limitano a leggere la realtà con i parametri del passato. Questo crea fraintendimenti, giudizi affrettati e battute totalmente fuori contesto.
 
Verissimo, Dark, purtroppo spesso è così. A volte sembra impossibile spiegare certi cambiamenti a chi è cresciuto in un contesto completamente diverso.

Io non voglio assolutamente generalizzare ma mettere in evidenza che la maggioranza dei bommers non hanno gli strumenti per capire le dinamiche sociali attuali, e che spesso si limitano a leggere la realtà con i parametri del passato. Questo crea fraintendimenti, giudizi affrettati e battute totalmente fuori contesto.
Io prima cercavo di spiegare (come hai fatto tu e come hanno provato a fare molti utenti del forum) ai boomer le dinamiche odierne, ma visto che è inutile, ci ho definitivamente rinunciato. Mi limito a dare risposte fredde, oppure a glissare totalmente eventuali domande. Le uniche cose sensate da fare con loro.
 
Ultimamente mi è capitato di parlarne con qualche donna boomer, e ho trovato piena comprensione. Ho visto una buona consapevolezza delle difficoltà maggiori per gli uomini.
Con uomini boomer mi capitò di affrontare la questione più di 15 anni fa, e loro davvero non si capacitavano delle nostre difficoltà, loro si esprimevano dicendo che se tornavano alla nostra età spaccavano tutto, non rendendosi conto che un pò quanto si vede è apparenza.
Mesi fa ho parlato con papà e ha detto che oggi è più difficile perché è diventato molto difficile conoscersi.
Però tu sei di una generazione antecedente a quella dell'autore del post. Ai tuoi 20 anni non c'erano ancora i social
 
I dialoghi uomo-uomo sono impregnati di malignità, tutti gli uomini sono un incarnazione del male più puro, qualunque discorso non è innocente, ha sempre fini subdoli che è quello di portare male e danneggiare, purtroppo qui sulla terra è questo ciò che siamo e dovremmo limitarci amputando la quasi totalità della nostra essenza. Quei discorsi da boomer sono fatti solo per criticare e offendere, spesso tra l altro sono incel loro stessi, hanno una moglie col mal di testa perenne che si gira dall altra parte del letto e pensa a quell amore "impossibile" di 20 anni fa.
Bisogna avere la consapevolezza di vivere nell inferno, il nostro è un percorso singolo dove l altro non è un aiuto ma un mezzo. Anche la relazione amorosa più pura è corrotta dall essenza del nostro essere, pensa i rapporti di conoscenza, amicali o familiari
 
Quando sento dire “devi provarci di più”, mi rendo conto che questa frase non ha più lo stesso peso che aveva per loro. L’approccio diretto, quello da film anni ’80, oggi rischia di essere letto come invadenza nel giro di pochi secondi. Bisogna sapersi muovere in un sistema dove il confine tra interesse e pressione è molto più sottile, complici anche un’attenzione molto maggiore ai confini personali e una percezione diversa della sicurezza. Non è che noi giovani non abbiamo voglia di provarci: è che le regole sono cambiate e non possiamo far finta che non sia così.
Il provarci di più è sempre un fattore probabilistico, più ci provi più possibilità avrai.Ovviamente è tutta teoria e nessuna certezza.
 
Il provarci di più è sempre un fattore probabilistico, più ci provi più possibilità avrai.Ovviamente è tutta teoria e nessuna certezza.
Sono d'accordissimo con te, OdioPieno, più tentativi fai e più possibilità hai che qualcosa vada a buon fine. Su questo non c’è molto da discutere, è matematica di base.

Il problema però è che ogni corteggiamento ha un costo emotivo, richiede energie, richiede contesto, richiede di non risultare invadenti e soprattutto di non forzare interazioni che oggi, con i social e tutto il resto, sono già complicate di loro.

In più, aumentare i tentativi non è così semplice come sembra: devi trovare situazioni adatte, persone ricettive, momenti non forzati, e un equilibrio tra non insistere troppo ma nemmeno sparire. Insomma, non è solo “numeri”, ma anche dinamiche, contesto e autostima.

Purtroppo applicare tutto ciò nella vita reale non è assolutamente facile come sulla carta.
 
Ultima modifica:
Sono d'accordissimo, OdioPieno, più tentativi fai e più possibilità hai che qualcosa vada a buon fine. Su questo non c’è molto da discutere, è matematica di base.

Il problema però è che ogni corteggiamento ha un costo emotivo, richiede energie, richiede contesto, richiede di non risultare invadenti e soprattutto di non forzare interazioni che oggi, con i social e tutto il resto, sono già complicate di loro.

In più, aumentare i tentativi non è così semplice come sembra: devi trovare situazioni adatte, persone ricettive, momenti non forzati, e un equilibrio tra non insistere troppo ma nemmeno sparire. Insomma, non è solo “numeri”, ma anche dinamiche, contesto e autostima.

Purtroppo applicare tutto ciò nella vita reale non è assolutamente facile come sulla carta.
sii il contesto gioca un ruolo importante!

Es:

1) La mia aula universitaria: contesto piu' morbido dove ricetto affetto amichevole da parte delle ragazze che mediamente sono piu' sobrie.
2) La mia precedente palestra: snobbato dal 99,9% delle piscione nonostante mi allenassi bene, la frequentassi da tempo e avessi status presso i maschi.

Anche se in generale tirando le somme è difficile essere apprezzati dalle ragazze specie sul piano sentimentale/sessuale: occorre fronteggiare i competitor, evitare ragazze fidanzate, e prestare attenzione anche verso quelle che consideriamo buone compagne/amiche in quanto ad una nostra domanda invadente (es: mi posso fidanzare, ti posso limonare?!" ) potrebbero abbandonarci.
 
Negli ultimi tempi mi capita spesso di parlare con amici di famiglia o con persone della generazione dei miei genitori, e ogni volta che viene fuori il tema delle relazioni mi sento ripetere le stesse frasi: “Perché non ci provi di più con le ragazze? Secondo me sei troppo timido. Dovresti corteggiare come si faceva una volta”. Non è il primo post che apro su questa tematica ma a furia di sentirlo, mi sono reso conto che c’è veramente un divario generazionale enorme su come funzionano oggi i rapporti uomo–donna, e chi è nato negli anni ’90 come me tende a percepirlo molto più chiaramente.

Ciò che i boomer sembrano non riuscire ad accettare è che il mondo sociale non è più quello in cui sono cresciuti loro. Negli anni ’80 e ’90 ci si conosceva quasi sempre di persona: tra amici, nei locali, a scuola, sul lavoro. Le interazioni nascevano in modo spontaneo, naturale, senza filtri, e il corteggiamento era un processo diretto in cui l’insistenza veniva spesso vista come un segno di interesse e romanticismo. Oggi invece il contesto è completamente diverso. Gran parte delle conoscenze passa prima dai social: Instagram, app di dating, chat veloci e contatti che si aprono e si chiudono nel giro di pochi messaggi. È cambiata la velocità, è cambiata la distanza emotiva, ed è cambiata anche la percezione delle alternative. Tutto è più fluido, più dispersivo, più frammentato.

Quando sento dire “devi provarci di più”, mi rendo conto che questa frase non ha più lo stesso peso che aveva per loro. L’approccio diretto, quello da film anni ’80, oggi rischia di essere letto come invadenza nel giro di pochi secondi. Bisogna sapersi muovere in un sistema dove il confine tra interesse e pressione è molto più sottile, complici anche un’attenzione molto maggiore ai confini personali e una percezione diversa della sicurezza. Non è che noi giovani non abbiamo voglia di provarci: è che le regole sono cambiate e non possiamo far finta che non sia così.

Ed è proprio qui che nasce l’incomprensione più grande: i boomers interpretano questa differenza come un insieme di scuse o come mancanza di iniziativa. Dal loro punto di vista basta avvicinarsi, insistere un po’, farsi vedere presenti e prima o poi qualcuno risponde. Ma oggi non basta essere coraggiosi o presenti: serve avere una certa immagine online, saper comunicare nel modo giusto, non forzare nulla, rispettare tempi più rapidi ma allo stesso tempo più fragili. Chi non vive questo contesto dall’interno non può davvero capire quanto sia diverso.

E allora arrivo alla domanda che voglio porre qui nel forum: anche voi vi trovate a dover spiegare molto spesso ai boomers che i rapporti sono cambiati? Vi capita che attribuiscano tutto alla timidezza, quando in realtà è il mondo a essere diventato più complesso? A me succede spesso, e mi piacerebbe capire se è una sensazione condivisa oppure no.
Sono boomer , ma ho la vostra età mentale...DC

Rincoglioniti di merda da cimitero
 
Negli ultimi tempi mi capita spesso di parlare con amici di famiglia o con persone della generazione dei miei genitori, e ogni volta che viene fuori il tema delle relazioni mi sento ripetere le stesse frasi: “Perché non ci provi di più con le ragazze? Secondo me sei troppo timido. Dovresti corteggiare come si faceva una volta”. Non è il primo post che apro su questa tematica ma a furia di sentirlo, mi sono reso conto che c’è veramente un divario generazionale enorme su come funzionano oggi i rapporti uomo–donna, e chi è nato negli anni ’90 come me tende a percepirlo molto più chiaramente.

Ciò che i boomer sembrano non riuscire ad accettare è che il mondo sociale non è più quello in cui sono cresciuti loro. Negli anni ’80 e ’90 ci si conosceva quasi sempre di persona: tra amici, nei locali, a scuola, sul lavoro. Le interazioni nascevano in modo spontaneo, naturale, senza filtri, e il corteggiamento era un processo diretto in cui l’insistenza veniva spesso vista come un segno di interesse e romanticismo. Oggi invece il contesto è completamente diverso. Gran parte delle conoscenze passa prima dai social: Instagram, app di dating, chat veloci e contatti che si aprono e si chiudono nel giro di pochi messaggi. È cambiata la velocità, è cambiata la distanza emotiva, ed è cambiata anche la percezione delle alternative. Tutto è più fluido, più dispersivo, più frammentato.

Quando sento dire “devi provarci di più”, mi rendo conto che questa frase non ha più lo stesso peso che aveva per loro. L’approccio diretto, quello da film anni ’80, oggi rischia di essere letto come invadenza nel giro di pochi secondi. Bisogna sapersi muovere in un sistema dove il confine tra interesse e pressione è molto più sottile, complici anche un’attenzione molto maggiore ai confini personali e una percezione diversa della sicurezza. Non è che noi giovani non abbiamo voglia di provarci: è che le regole sono cambiate e non possiamo far finta che non sia così.

Ed è proprio qui che nasce l’incomprensione più grande: i boomers interpretano questa differenza come un insieme di scuse o come mancanza di iniziativa. Dal loro punto di vista basta avvicinarsi, insistere un po’, farsi vedere presenti e prima o poi qualcuno risponde. Ma oggi non basta essere coraggiosi o presenti: serve avere una certa immagine online, saper comunicare nel modo giusto, non forzare nulla, rispettare tempi più rapidi ma allo stesso tempo più fragili. Chi non vive questo contesto dall’interno non può davvero capire quanto sia diverso.

E allora arrivo alla domanda che voglio porre qui nel forum: anche voi vi trovate a dover spiegare molto spesso ai boomers che i rapporti sono cambiati? Vi capita che attribuiscano tutto alla timidezza, quando in realtà è il mondo a essere diventato più complesso? A me succede spesso, e mi piacerebbe capire se è una sensazione condivisa oppure no.
oggigiorno insistere è apprezzato solo se già in partenza lei vuole darvela. una volta invece succedeva che qualcuna ci stesse per sfinimento, finendo a sposare il normaloide di turno che puntualmente una volta ottenuta la donna smetteva di corteggiarla
 
È inutile parlarci
I tempi sono diversi.....ora è tutt'altra roba,non per nulla ci vuole un coraggio da leoni a sposarsi e fare figli ,in un'epoca dove le donne si stufano subito di un uomo fisso,e rischi seriamente di ritrovarti povero senzatetto,e con danni mentali irreversibili,per gli eventi funesti che ti aspettano dopo un divorzio.....
Inutile quindi parlare con i vecchi ,non capirebbero mai.....come ripeto sempre concentrare gli sforzi fisici e mentali solo al proprio tornaconto.....io ho fatto cosi,e mi sono trovato benissimo...........
 
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