Vi capita mai la nostalgia dell’infanzia? A me stamani è tornata fortissima

Magic92

Non esiste curva dove non si possa sorpassare
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Stamattina, mentre ero a casa e stavo facendo colazione, mi è capitata tra le mani la foto della mia classe di prima elementare. L’ho guardata per un po’ e mi sono reso conto di quanto mi manchi quel periodo della mia vita. Per me, e credo di non essere l’unico, gli anni delle elementari sono stati il momento più bello e spensierato che abbia mai vissuto.

Mi sono rivisto lì: senza pensieri, senza problemi, senza ansie… L’unica “preoccupazione” era arrivare puntuale a scuola, seguire la lezione e poi tornare a casa a vedere i miei cartoni animati preferiti. Poi uscivo con gli amici e passavamo i pomeriggi a scambiarci le figurine dei Pokemon, le carte Top Quartetto (io avevo quella della F1 e dei Rally), dei calciatori Panini oppure a tirare due calci al pallone fino a quando non faceva buio.

Erano giorni semplici, ma pieni di una felicità pura, quella che solo da piccoli si riesce davvero a provare. Non c’era fretta, non c’era pressione, non c’era quella sensazione costante che “devi fare, devi riuscire, devi correre”. Solo noi, i nostri giochi e il mondo che sembrava enorme.

Non so se sia nostalgia, o soltanto il bisogno di ritrovare un po’ di quella leggerezza.

A voi capita mai di ripensare alla vostra infanzia? Quali sono i ricordi che vi portate ancora dentro?
 
Ultima modifica:
Le elementari , gli anni del liceo x il latino e greco,certo ci penso spesso con nostalgia...alle elementari non esisteva l'attrazione x una donna con le conseguenti crudezze e questo era gia' tanto, al liceo la soffocavo l' attrazione, pensavo a studiare e a vedere il calcio,forse sapendo inconsciamente che sarebbe stato ostico x me riuscire a trovare una ragazza
 
Stamattina, mentre ero a casa e stavo facendo colazione, mi è capitata tra le mani la foto della mia classe di prima elementare. L’ho guardata per un po’ e mi sono reso conto di quanto mi manchi quel periodo della mia vita. Per me, e credo di non essere l’unico, gli anni delle elementari sono stati il momento più bello e spensierato che abbia mai vissuto.

Mi sono rivisto lì: senza pensieri, senza problemi, senza ansie… L’unica “preoccupazione” era arrivare puntuale a scuola, seguire la lezione e poi tornare a casa a vedere i miei cartoni animati preferiti. Poi uscivo con gli amici e passavamo i pomeriggi a scambiarci le figurine dei Pokemon, le carte Top Quartetto (io avevo quella della F1 e dei Rally), dei calciatore Panini oppure a tirare due calci al pallone fino a quando non faceva buio.

Erano giorni semplici, ma pieni di una felicità pura, quella che solo da piccoli si riesce davvero a provare. Non c’era fretta, non c’era pressione, non c’era quella sensazione costante che “devi fare, devi riuscire, devi correre”. Solo noi, i nostri giochi e il mondo che sembrava enorme.

Non so se sia nostalgia, o soltanto il bisogno di ritrovare un po’ di quella leggerezza.

A voi capita mai di ripensare alla vostra infanzia? Quali sono i ricordi che vi portate ancora dentro?
A me non se ne é mai andata...
 
Mi manca il periodo delle elementari quando ero fissato col calcio e collezionavo le figurine panini. A scuola calcio ero terzino destro. Poi alle medie ero in una scuola di merda e facevo autolesionismo, mi sono spento completamente anche se son piaciuto a qualche np normaloide ero troppo accasciato
Sei un tifoso del Casteddu, akira?
 
Da ragazzo ho avuto sia amici veri che pezzi di merda
con i pezzi di merda, comunque, alle elementari e per un po' alle medie, si usciva o comunque mi accettavano nel gruppo
alle superiori mi trattavano male perché infine mi volevano bene, erano attratti da me perché ero stupendo e perché ero di famiglia ricca

Tornassi indietro, io starei bene anche nei miei 20/30, posto che non aver vissuto come si deve l'adolescenza è un rimpianto che non tornerà mai più
 
Mi è capitato di pensarci ultimamente, mi manca il potermi vivere davvero il presente a pieno, il notare le piccole cose e guardare anche le più insignificanti (apparentemente) con stupore
Adesso sopratutto quando lavoro tanto torno a casa e mi rendo conto di non essermi guardata mai intorno, penso sempre a quello che devo fare dopo e non mi lascio neanche un attimo per fermarmi, riprendere fiato e godermi un momento con me stessa
 
Erano giorni semplici, ma pieni di una felicità pura, quella che solo da piccoli si riesce davvero a provare. Non c’era fretta, non c’era pressione, non c’era quella sensazione costante che “devi fare, devi riuscire, devi correre”
Quando leggo i vostri racconti d’infanzia rimango davvero stupita e mi rendo conto di quanto sia stata particolare la mia, tanto che oggi sento di avere molti meno vincoli di allora e, soprattutto, la possibilità di decidere finalmente per me stessa. L’età adulta, per me, è stata una liberazione
 
Prima lo tifavo ora non mi interessa. Da bambino sognavo anche di essere il capo ultras degli sconvolts😂😂
Immagino che tu abbia vissuto con passione il periodo del Cagliari del grande Zola, insieme a Suazo, Esposito, Langella, Loria, Conti e gli altri. Anche io, da piccolo, seguivo molto il calcio, anche se oggi non più: con grande nostalgia conservo ancora tutti gli album dei Calciatori Panini che ero riuscito a completare.
 
Quando leggo i vostri racconti d’infanzia rimango davvero stupita e mi rendo conto di quanto sia stata particolare la mia, tanto che oggi sento di avere molti meno vincoli di allora e, soprattutto, la possibilità di decidere finalmente per me stessa. L’età adulta, per me, è stata una liberazione
Capisco molto bene ciò che racconti e trovo bello che l’età adulta per te sia stata una liberazione, Vespera. È prezioso quando si riesce a trasformare un’infanzia difficile in un percorso di autonomia. Per me, invece, è quasi il contrario: quando ripenso al periodo delle elementari sento una nostalgia enorme. È affascinante come le nostre esperienze possano essere così diverse e portarci comunque entrambe a riflettere su quanto ci abbia segnati quel periodo della vita
 
Immagino che tu abbia vissuto con passione il periodo del Cagliari del grande Zola, insieme a Suazo, Esposito, Langella, Loria, Conti e gli altri. Anche io, da piccolo, seguivo molto il calcio, anche se oggi non più: con grande nostalgia conservo ancora tutti gli album dei Calciatori Panini che ero riuscito a completare.
Io sono del 2000, mi ricordo con piacere il Cagliari del 2009 di Allegri, ma anche i giocatori che hai nominato li conosco bene
 
Neanche l' infanzia fu per me un periodo spensierato: i coetanei che a volte mi trattavano male, i genitori che litigavano spesso. Dall' altro lato avevo più soddisfazioni, tra cartoni animati e andare bene a scuola. C'era l' amore, la meriviglia, descritte da paprika, per le piccole cose, mi bastava davvero poco per provare grandi emozioni e appagamento. Questo godere di cose apparentemente banali mi manca. Ed indubbiamente quando con i miei coetanei mi trovavo bene, mi divertivo.
Non c'era il desiderio di avere rapporti sessuali, ma l' attrazione per le femmine e il bisogno di validazioni femminili si sentivano, eccome!
Adesso sta diventando una cagata al punto da desiderare tra qualche anno il classico malore improvviso che mi levi da questa valle di lacrime.
 
Stamattina, mentre ero a casa e stavo facendo colazione, mi è capitata tra le mani la foto della mia classe di prima elementare. L’ho guardata per un po’ e mi sono reso conto di quanto mi manchi quel periodo della mia vita. Per me, e credo di non essere l’unico, gli anni delle elementari sono stati il momento più bello e spensierato che abbia mai vissuto.

Mi sono rivisto lì: senza pensieri, senza problemi, senza ansie… L’unica “preoccupazione” era arrivare puntuale a scuola, seguire la lezione e poi tornare a casa a vedere i miei cartoni animati preferiti. Poi uscivo con gli amici e passavamo i pomeriggi a scambiarci le figurine dei Pokemon, le carte Top Quartetto (io avevo quella della F1 e dei Rally), dei calciatori Panini oppure a tirare due calci al pallone fino a quando non faceva buio.

Erano giorni semplici, ma pieni di una felicità pura, quella che solo da piccoli si riesce davvero a provare. Non c’era fretta, non c’era pressione, non c’era quella sensazione costante che “devi fare, devi riuscire, devi correre”. Solo noi, i nostri giochi e il mondo che sembrava enorme.

Non so se sia nostalgia, o soltanto il bisogno di ritrovare un po’ di quella leggerezza.

A voi capita mai di ripensare alla vostra infanzia? Quali sono i ricordi che vi portate ancora dentro?
Costantemente. Non c'è giorno nel quale io non ripensi alla mia infanzia: gli episodi di Dragon Ball Z all'uscita da scuola, la PS2, le lamincards di Dragon Ball, le estati spensierate, MTV, Mermaid Melody, l'Italia che vinse i mondiali, le foto cartacee, i giochi con gli altri bambini, la speranza verso il futuro che mai avrei immaginato essere così squallido...quanto mi mancano quegli anni...vorrei incontrare il me bambino solamente per dirgli che mi dispiace di avergli fatto fare questa fine...
 
Costantemente. Non c'è giorno nel quale io non ripensi alla mia infanzia: gli episodi di Dragon Ball Z all'uscita da scuola, la PS2, le lamincards di Dragon Ball, le estati spensierate, MTV, Mermaid Melody, l'Italia che vinse i mondiali, le foto cartacee, i giochi con gli altri bambini, la speranza verso il futuro che mai avrei immaginato essere così squallido...quanto mi mancano quegli anni...vorrei incontrare il me bambino solamente per dirgli che mi dispiace di avergli fatto fare questa fine...
Ecco, bravo! La speranza per il futuro che avevo! Adesso vedo un peggiorare continuo, sia sul piano personale, che sul piano sociale e mondiale. La tecnologia allora la vedevo con grande positività, ora come la condanna dell' umanità. Sembra più realistico sperare nella morte, come cazzo ci siamo ridotti!
 
Ecco, bravo! La speranza per il futuro che avevo! Adesso vedo un peggiorare continuo, sia sul piano personale, che sul piano sociale e mondiale. La tecnologia allora la vedevo con grande positività, ora come la condanna dell' umanità. Sembra più realistico sperare nella morte, come cazzo ci siamo ridotti!
Hai detto bene: mi mancano gli anni 2000 anche per il discorso tecnologico: in quegli anni c'era il giusto compromesso tra uomo e tecnologia, ora tra AI e quant'altro la tecnologia sta diventando un pericolo per l'uomo stesso...
 
Hai detto bene: mi mancano gli anni 2000 anche per il discorso tecnologico: in quegli anni c'era il giusto compromesso tra uomo e tecnologia, ora tra AI e quant'altro la tecnologia sta diventando un pericolo per l'uomo stesso...
Waaaa mi hai letto nel pensiero.

Questi discorsi nostalgici spesso li affronto con mia mamma e mi trova d’accordo.
Bei tempi davvero!
 
Post davvero bello, il tuo racconto mi ha strappato un sorriso.
Io purtroppo non ho troppi ricordi positivi del periodo elementari. In generale non ero molto ben visto dagli altri per il mio essere un "jester" iperattivo, in passato avevo un senso di colpa per essermi rovinato l'immagine però ho compreso di non dovermi sentire in colpa per il passato. Ovviamente chiedo scusa agli insegnanti però io ero un bambino e mi comportavo come tale, volevo solo giocare e divertirmi sempre e quello che facevo non danneggiava mai nessuno se non al massimo la lezione stessa che veniva interrotta. Tuttavia ricordo che ad alcuni riuscivo a stare simpatico per altri motivi, seppur il mio comportamento in classe non piacesse a nessuno.
Purtroppo fuori dalla scuola era difficile vedersi per giocare, sia per i compiti che avevamo per l'indomani a tenerci occupati e sia per l'ambiente circostante. Non eravamo tutti vicini seppur la circoscrizione fosse la stessa per quasi tutti, abitavo in un rione e non c'erano piazze di gioco ma solo stradine e una strada più grande che fungeva da via commerciale. Stesso discorso vale più o meno per gli altri con alcune differenze. Inoltre all'epoca quasi nessuno era abituato ad uscire da solo, io l'avrò fatto pochissime volte per esempio. Al massimo giocavamo all'entrata e uscita da scuola, oppure all'entrata e uscita dell'oratorio o alle feste di compleanno. Fino agli 8 anni non potevo invitare nessuno a casa perché abitavo in un monovano abbastanza disastrato, poi ho cambiato casa per due anni e ho potuto ospitare qualche amichetto all'occorrenza. In quei due anni giocavo sotto casa ma non rimpiango affatto quel periodo, io ho sicuramente avuto delle responsabilità perché non riuscivo a controllare il mio comportamento, però gli altri ne approfittavano per essere spesso aggressivi e gli adulti spesso non mi vedevano di buon occhio. Dentro casa quando c'erano i miei compagni di scuola ci divertivamo a giocare con le macchinine, con la PS2, con i pupazzini oppure a cuscinate. A scuola ogni tanto era difficile giocare pure all'intervallo, perché la nostra maestra ci dava pochissimo tempo per mangiare e dovevamo restare seduti. Negli ultimi anni la situazione è migliorata, giocavamo sempre con le figurine Calciatori Panini oppure facevamo scambi. Mi capitava di essere un po' fregato dai compagni più furbi perché non ero molto esperto di valori di ogni figurina, che ricordi😆. Tuttavia ai tempi (seconda/terza elementare) riuscivo delle volte ad incontrarmi con la mia migliore amica dell'epoca nonché compagna di banco, mi accompagnava mio padre che nel frattempo parlava con i suoi amici negozianti, e giocavamo sotto casa sua a rincorrerci oppure coi monopattini, talvolta a palla ma era abbastanza scomodo perché c'era un marciapiede a disposizione ed era pieno di piccole negozi locali. Tuttavia, lasciando perdere queste imperfezioni e queste dinamiche, mi capita tutt'oggi di pensare a quei singoli momenti di svago dove mi sentivo leggermente integrato nella società. Nonostante molte avversità, paradossalmente era il periodo più normale della mia vita dove non mi sentivo così escluso rispetto alle medie e soprattutto le superiori dove c'erano delle gerarchie stabilite e io stavo nel gradino più basso possibile.
Mi chiedo come sarebbe andata se avessi trascorso la mia infanzia in periferia dove vivo adesso. Quando venivo a trovare mia nonna mi capitava spesso di vedere bambini che camminavano in gruppo, gruppi di bambini e ragazzini che giocavano a calcio nel campetto. Tutto questo senza filtri e paternalismi, ho sempre notato più cameratismo nella periferia popolare dove le difficoltà di ognuno vengono comprese di più piuttosto che nei rioni dove la mentalità è simile a quella dei paesini. Qui è pieno di ampie piazzette e praterie immerse tra le case popolari. Io ovviamente non conoscevo nessuno e probabilmente ero più piccolo di loro, quindi non avrei mai avuto il coraggio di unirmi a loro. Però chissà come sarebbe andata se avessi fatto le elementari qui, sicuramente io avrei trovato più comprensione invece della mentalità del puntare il dito, oppure avrei imparato ad essere più spigliato e mi sarei goduto meglio l'infanzia divertendomi in maniera più continua e uscendo spesso con gli amichetti dell'epoca per giocare a palla o pedalare. Ogni tanto mi pongo questo quesito e provo qualche rimpianto. Negli ultimi anni ho rispolverato le abitudini del passato come la collezione di figurine Calciatori o la visione dei vari Gumball, Doraemon, ecc. che io adoravo tantissimo. Ho visto che hai anche nominato le carte di F1, pensa che oggi pomeriggio mi dovrebbe arrivare l'album di figurine della Formula 1 della Topps. La consegna era tra le 13:10 e le 15:10, sono un po' in ritardo ma non fa nulla. Fare le raccolte mi piace molto perché sono un appassionato di mondo calcistico è motorsport ed è un modo di trascorrere il tempo con mio padre e trovare fonte di dialogo. Queste attività magari possono essere mal viste all'età di 20 anni però a me non importa dei giudizi perché ognuno dovrebbe fare quello che preferisce, infatti io non giudico mai nessuno a prescindere da cosa fanno. Io non esco praticamente mai visto che sono isolato dalla società, non ho nessuna fonte esterna di divertimento e di stimolo, quindi cerco di fare tutto ciò che possa darmi felicità e mi renda le giornate più colorate.
 
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