Andrea Prospero, 19enne suicida

Mi dispiace un sacco, troppo giovane per lasciare tutto così ma purtroppo quelli sono anni terribili, le emozioni prendono il sopravvento e ci vuole una figura forte accanto per sostenerci. A quella età o si vede bianco o si vede nero.
La cosa che fa insospettire è che nessuno lo ha mai visto a lezione, quindi non aveva voglia di studiare o non gli piaceva la facoltà e si vergognava di dirlo ai genitori e di aver fatto buttare soldi a loro, però non c'è nulla di male.

Inoltre si è affittato una camera apposta ed è morto per overdose di farmaci come End, quindi voleva evitare di farsi trovare dal compagno di stanza che poteva chiamare il 118 e salvarlo.
 
La cosa che fa insospettire è che nessuno lo ha mai visto a lezione, quindi non aveva voglia di studiare o non gli piaceva la facoltà e si vergognava di dirlo ai genitori e di aver fatto buttare soldi a loro, però non c'è nulla di male.

Inoltre si è affittato una camera apposta ed è morto per overdose di farmaci come End, quindi voleva evitare di farsi trovare dal compagno di stanza che poteva chiamare il 118 e salvarlo.
Posso solo dire che mi dispiace, una vita bruciata, aveva bisogno di aiuto, perché è il cervello stesso a farti andare in depressione e non c'è nulla di male nel chiedere una mano... Ci voleva sostegno povero cristo
 
Ci sono rimasto veramente male, è originario della mia regione e sin da subito si erano attivati per le ricerche. Il malessere esistenziale quando prende il sopravvento divora tutto quanto, anche la capacità di reagire. Era giovanissimo e lasciato a sé stesso, come tanti ragazzi in questi tempi dissonanti.
 
Forse suicidio? A quell'età vieni catapultato nel mondo degli adulti e non c'è nessuno che ti sa parlare e starti vicino. Quando avevo 20 anni stavo per finire male per l'anoressia e la dipendenza PC. Vita che ruotava attorno al lavoro dove subivo mobbing, PC, digiuno e 3 ore di sonno. Un loop malato dove nessuno si è accorto della mia situazione. E la mia famiglia per giunta mi faceva violenza psicologica: "se non lavori mi rovini la vita perché dovrò mantenerti andando a vivere con te, lasciando il mio compagno (mia madre nei suoi deliri con normale stipendio da 1700 euro e con la residenza alla villetta del compagno benestante)"
Non uscivo nemmeno a pagare i bollettini della luce e gas per ansia sociale. Tornavo a casa dal lavoro e mi facevo la doccia gelida al buio.
Ne sono uscito da solo quando ho toccato il fondo. E so benissimo che se non ne uscivo da solo sarei morto in quell'appartamento.
 
Forse suicidio? A quell'età vieni catapultato nel mondo degli adulti e non c'è nessuno che ti sa parlare e starti vicino. Quando avevo 20 anni stavo per finire male per l'anoressia e la dipendenza PC. Vita che ruotava attorno al lavoro dove subivo mobbing, PC, digiuno e 3 ore di sonno. Un loop malato dove nessuno si è accorto della mia situazione. E la mia famiglia per giunta mi faceva violenza psicologica: "se non lavori mi rovini la vita perché dovrò mantenerti andando a vivere con te, lasciando il mio compagno (mia madre nei suoi deliri con normale stipendio da 1700 euro e con la residenza alla villetta del compagno benestante)"
Non uscivo nemmeno a pagare i bollettini della luce e gas per ansia sociale. Tornavo a casa dal lavoro e mi facevo la doccia gelida al buio.
Ne sono uscito da solo quando ho toccato il fondo. E so benissimo che se non ne uscivo da solo sarei morto in quell'appartamento.
Condivido, sono anni bui purtroppo. Io a 18 anni, appena maggiorenne, mi bruciai al casinò tutte le eredità che mi lasciarono sul conto parenti vari dato che ormai maggiorenne potevo farne ciò che volevo. Mi disperai e tentai il suicidio perché non vedevo alcuna via di fuga mentre con la testa che ho oggi, oltre al fatto che non ci avrei nemmeno provato lontanamente, sicuramente avrei trovato il modo di rimediare o almeno nasconderlo parzialmente... Eppure allora per una modica cifra provai a farla finita per il troppo dolore. A quell'età si è ancora adolescenti, i cervello deve maturare e le emozioni prevaricano sulla ragione
 
Forse suicidio? A quell'età vieni catapultato nel mondo degli adulti e non c'è nessuno che ti sa parlare e starti vicino. Quando avevo 20 anni stavo per finire male per l'anoressia e la dipendenza PC. Vita che ruotava attorno al lavoro dove subivo mobbing, PC, digiuno e 3 ore di sonno. Un loop malato dove nessuno si è accorto della mia situazione. E la mia famiglia per giunta mi faceva violenza psicologica: "se non lavori mi rovini la vita perché dovrò mantenerti andando a vivere con te, lasciando il mio compagno (mia madre nei suoi deliri con normale stipendio da 1700 euro e con la residenza alla villetta del compagno benestante)"
Non uscivo nemmeno a pagare i bollettini della luce e gas per ansia sociale. Tornavo a casa dal lavoro e mi facevo la doccia gelida al buio.
Ne sono uscito da solo quando ho toccato il fondo. E so benissimo che se non ne uscivo da solo sarei morto in quell'appartamento.
Per me non è stato così estremo ma riesco a empatizzare con te perché anche io finito la scuola prima di andare a studiare all'università sono andato a lavorare per qualche anno. E da adolescente cazzeggiatore la mia vita era diventata casa-lavoro lavoro-casa in posto di merda dove il capo mi trattava male qualsiasi cosa facessi. Avevo letto in un articolo che il periodo che va dalla fine delle scuole superiori fino a inizio lavoro/università è il periodo dove è più facile sviluppare malattie mentali, e concordo perché se non ti sei preparato prima vedi la realtà da giovane velleitario crollarti addosso ed è difficile ripredersi.
 
La salute mentale in Italia e’ sottovalutata!

Ai ragazzi/uomini non è concesso fuori mostrare segni di debolezza, siamo tutti - chi più, chi meno - ingranaggi di questo sistema malato che è la società (Individualismo, competizione, mobbing , superficialità , etc… ).

Nell’iperindividualismo nessuno ti aiuta, nessuno ti ascolta, disse bene il padre di quel ragazzo morto a causa di intossicazione da ammoniaca che non si può anteporre il profitto su una vita umana!
 
Mi dispiace per il ragazzo, purtroppo era pure brutto forte sul 4, in questa vita bisogna essere forti e fregarsene di tutto e di tutti, 19 anni sei ancora troppo giovane...sicuramente era intelligente e poteva moneymaxxare per i 30-40, ma il dolore che si prova per via della bruttezza è una cosa che ti devasta mentalmente, anni di bullismo e emarginazione...lo capisco bene
 
Mi dispiace per il ragazzo, purtroppo era pure brutto forte sul 4, in questa vita bisogna essere forti e fregarsene di tutto e di tutti, 19 anni sei ancora troppo giovane...sicuramente era intelligente e poteva moneymaxxare per i 30-40, ma il dolore che si prova per via della bruttezza è una cosa che ti devasta mentalmente, anni di bullismo e emarginazione...lo capisco bene

Giusto @cava96 , la principale Forza di ognuno di noi è fregarsene del giudizio (inutile) altrui!

Un’altra filosofia che può aiutare è accettare i momenti bui come parte della vita, proprio come esistono le giornate soleggiate e quelle piovose.
 
Condivido, sono anni bui purtroppo. Io a 18 anni, appena maggiorenne, mi bruciai al casinò tutte le eredità che mi lasciarono sul conto parenti vari dato che ormai maggiorenne potevo farne ciò che volevo. Mi disperai e tentai il suicidio perché non vedevo alcuna via di fuga mentre con la testa che ho oggi, oltre al fatto che non ci avrei nemmeno provato lontanamente, sicuramente avrei trovato il modo di rimediare o almeno nasconderlo parzialmente... Eppure allora per una modica cifra provai a farla finita per il troppo dolore. A quell'età si è ancora adolescenti, i cervello deve maturare e le emozioni prevaricano sulla ragione
Quanto ti sei ballato?
 
La cosa che fa insospettire è che nessuno lo ha mai visto a lezione, quindi non aveva voglia di studiare o non gli piaceva la facoltà e si vergognava di dirlo ai genitori e di aver fatto buttare soldi a loro, però non c'è nulla di male.

Molto più probabilmente il motivo è che stava male per il suo aspetto e si sentiva a disagio a condividere buona parte della giornata con fighette semiteen e bellocci
 
Per me non è stato così estremo ma riesco a empatizzare con te perché anche io finito la scuola prima di andare a studiare all'università sono andato a lavorare per qualche anno. E da adolescente cazzeggiatore la mia vita era diventata casa-lavoro lavoro-casa in posto di merda dove il capo mi trattava male qualsiasi cosa facessi. Avevo letto in un articolo che il periodo che va dalla fine delle scuole superiori fino a inizio lavoro/università è il periodo dove è più facile sviluppare malattie mentali, e concordo perché se non ti sei preparato prima vedi la realtà da giovane velleitario crollarti addosso ed è difficile ripredersi.
Sono lezioni che fanno solo bene,se nella vita non provi mai i veri dolori,sacrifici ,sopportazioni,arrabbiature,poi alle prime difficoltà getti la spugna ...io ho vissuto pure vita lavorativa peggio,perchè avevo responsabilità di un reparto da under 18 qual'ero,la lezione sai qual'è ?che i soldi sono importanti ,non vanno buttati via ,perchè guadagnarli è sempre sacrificio ,specie x un uomo ,le donne non hanno di questi problemi,la loro vita qualitativamente ,è tutta un'altra cosa,ma dovreste riflettere su queste ultime parole,per trovare rabbia e frustrazione,per capovolgere il vostro destino,e andagli nel culo...ma a tutti non fa quest'effetto....
 
Sono lezioni che fanno solo bene,se nella vita non provi mai i veri dolori,sacrifici ,sopportazioni,arrabbiature,poi alle prime difficoltà getti la spugna ...io ho vissuto pure vita lavorativa peggio,perchè avevo responsabilità di un reparto da under 18 qual'ero,la lezione sai qual'è ?che i soldi sono importanti ,non vanno buttati via ,perchè guadagnarli è sempre sacrificio ,specie x un uomo ,le donne non hanno di questi problemi,la loro vita qualitativamente ,è tutta un'altra cosa,ma dovreste riflettere su queste ultime parole,per trovare rabbia e frustrazione,per capovolgere il vostro destino,e andagli nel culo...ma a tutti non fa quest'effetto....
È il destino di tutti coloro che vanno appresso alle illusioni, al bastone con la carota attaccata, al logorio continuo quotidiano. La castità voluta e non subita passivamente come corazza alle illusioni e la contemplazione del mondo sono le uniche soluzioni. Non stressatevi ulteriormente per inseguire piaceri passeggeri e speranze fugaci, non ne vale più la pena farlo. Tagliate tutto e brillate come luci soffuse di candela, per come è messo il mondo oggi e le sue leggi conviene vivere nascosti.
 
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