Brutto

Aiutami a capire dov'è che abbia poco senso.
Mi vedevo una città che non avevo mai visto senza pagarmi l'albergo e il mangiare, perché dormivo e mangiavo dalla tipa di turno.
Oltre al primo e secondo c'era il "dessert".
Mi piaceva leggere e quindi mi facevo volentieri ore di interregionale.
Dimmi dove sta la parte poco credibile.
per l'ennesima volta, la parte che non ha senso è proprio il fatto che tu hai iniziato dicendo che eri messo male economicamente. Non è normale che un uomo senza un soldo bucato prenda il treno e vada dall'altra parte dell'italia solo per una tipa, non ha proprio un filo di senso sta roba
 
Capisco quello che dici, e ammetto che in certi ambienti ci sia una componente goliardica, un linguaggio da "spogliatoio" esasperato, magari anche autoironico a tratti. Però spero che non stai riducendo a questo tutto perché è un po' ignorare il cuore del problema. Anche l’ironia può veicolare contenuti tossici, specialmente se ripetuti in loop e rafforzati da persone che vivono esperienze simili. Per dirla breve: faccio humour sugli ebrei quando so che le persone in sala non si offendono, non ci sono ebrei, oppure mi chiamo Ricky Gervais. Alla lunga, infatti, il confine tra satira e convinzione vera si assottiglia, e il rischio è che un ambiente nato per "sfogarsi" diventi una camera dell’eco dove si legittima la frustrazione e la si converte in ostilità.

Sul punto centrale della tua riflessione, cioè che l’“odio” non è preesistente ma nasce da un conflitto reale con l’altro sesso, voglio farti notare una cosa importante: anche la depressione nasce spesso da un conflitto con la realtà. E come nella depressione, la persona costruisce una narrazione interiore che alimenta il suo malessere, anche il redpillato o il blackpillato rischia di costruirsi una visione del mondo chiusa, dove tutto è filtrato attraverso l’idea che le donne siano ipergamiche, ingiuste, manipolatrici, e che il proprio fallimento sia sempre e solo colpa dell’altro sesso o della biologia.

È una struttura depressiva, nel senso psicologico del termine. Perché si basa su cose tipo FATALISMO (se non sei nel 15%, sei spacciato), PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA (dato che non piaccio, non mi impegno) e DISPERAZIONE ORGANIZZZATA (siamo tutti nella stessa barca, ci facciamo pat pat, ma nessuno si aiuta per uscirne fuori)

Sul tema “la donna non esiste" ci sta che la mia è una provocazione filosofica più che una tesi scientifica, ma è utile a ricordare che ogni idea di "donna", "uomo", "ruolo", è sempre filtrata dalla cultura, dalla storia e dal momento. I dati biologici non vanno negati, ma nemmeno trattati come verità totali che spiegano tutto. L’attrazione nelle app, ad esempio, è un buon esempio per discutere le dinamiche sessuali moderne, ma non può essere usato come verità universale sull’intero comportamento femminile. E soprattutto: anche lì, spesso i dati vengono letti per confermare il proprio dolore, non per comprenderlo davvero.

Percui è vero che il fenomeno degli incel è in aumento, ed è serio, ma pari passo anche la despressione è in aumento. E proprio perché lo è, dobbiamo trattarlo come una questione di salute mentale, non come una nuova ideologia. Bisogna offrire ai ragazzi strumenti per elaborare il rifiuto, il confronto, il desiderio e la frustrazione non per cristallizzarli in una visione del mondo che li incattivisce ancora di più.

Ecco perché, per me, essere redpillati è come essere depressi senza rendersene conto: hai costruito una spiegazione del mondo che ti fa soffrire e ti impedisce di uscirne. È una gabbia mentale. Capire che è una gabbia è il primo passo per rompere le sbarre.
Condivido molto di quello che hai detto, volevo dire che non credo assolutamente che la biologia sia l', unica cosa che conta, ovviamente ci sono anche i fattori storici, culturali, Sociali e psicologici che qui spesso facciamo finta di dimenticarci. Poi certo il linguaggio modella il modo di pensare, lo so che qua camminiamo spesso sul filo del rasoio, e non nego che ci siano molti soggetti per così dire radicalizzati. Come puoi vedere se ne può parlare per giorni, qua ci rimaniamo sotto a parlare di queste tematiche, ti posso assicurare che assolutamente non tutti e non sempre ci abbandoniamo agli estremismi,che per forza di cose non possono essere veritieri. Sono sicuro che se spulci nei thread troverai anche cose interessanti, e sono anche convinto che un punto diverso dal nostro possa contribuire costruttivamente a questo fenomeno.
 
per l'ennesima volta, la parte che non ha senso è proprio il fatto che tu hai iniziato dicendo che eri messo male economicamente. Non è normale che un uomo senza un soldo bucato prenda il treno e vada dall'altra parte dell'italia solo per una tipa, non ha proprio un filo di senso sta roba
Te lo ripeto.
Non ho un lavoro perché faccio l'università e campo con le ripetizioni.
Quindi faccio circa 200 euro al mese a dirmi culo.
Di questi 200 al mese, un weekend decido che invece di buttarli in cagate, prendo un treno, mi vedo una città che non ho mai visto (Salerno, Trieste, Torino, Pescara, posso continuare) e lì una tipa mi ospita e mi fa mangiare gratis. Sul treno posso leggere, che mi piace.
Ti giuro che in tutta sincerità la tua mi sembra solo una presa di posizione tipo gnegnegne perché penso che qualsiasi persona normale farebbe la stessa cosa che ho fatto io.
 
Condivido molto di quello che hai detto, volevo dire che non credo assolutamente che la biologia sia l', unica cosa che conta, ovviamente ci sono anche i fattori storici, culturali, Sociali e psicologici che qui spesso facciamo finta di dimenticarci. Poi certo il linguaggio modella il modo di pensare, lo so che qua camminiamo spesso sul filo del rasoio, e non nego che ci siano molti soggetti per così dire radicalizzati. Come puoi vedere se ne può parlare per giorni, qua ci rimaniamo sotto a parlare di queste tematiche, ti posso assicurare che assolutamente non tutti e non sempre ci abbandoniamo agli estremismi,che per forza di cose non possono essere veritieri. Sono sicuro che se spulci nei thread troverai anche cose interessanti, e sono anche convinto che un punto diverso dal nostro possa contribuire costruttivamente a questo fenomeno.
Ecco a differenza di altro, apprezzo quando come in questo caso, in questi ambienti si riesce a distinguere tra il confronto e l’estremismo. E capisco perfettamente quello che dici: non tutto nasce da odio puro, spesso si parte da esperienze personali, dalla frustrazione, da delusioni vere, e si cerca una chiave di lettura che dia senso alle cose. Però convieni che le chiavi di lettura siano tante, diverse, e che alcuni si cercano solo quella che fa più comodo, quella che dà "tutta la colpa agli altri". Se ti bocciano a scuola "sono stronzi i professori". Se la ragazza ti rifiuta "c'è un problema di ipergamia". Se arriva il COVID "il vaccino causa l'autismo". Queste visioni rischiano di diventare più gabbie che strumenti.

Concordo che la biologia non è tutto. Ignorare il contesto storico, sociale, psicologico, e anche l’effetto che ha il linguaggio nel plasmare la nostra visione del mondo, è come leggere solo metà del libro. E purtroppo, in molti 3d, ci si aggrappa a verità assolute, che non fanno altro che rafforzare la frustrazione. È come se invece di cercare strade nuove, si costruisse una mappa dove tutte le strade portano allo stesso punto: "io valgo, ma il mondo è contro di me".

Mi fa piacere che tu riconosca anche la presenza di posizioni radicalizzate perché da dentro fa più effetto e perché spesso da fuori questi ambienti sembrano impenetrabili. E credo davvero che aprire il dialogo, portare visioni diverse, non significhi cancellare l’esperienza personale di nessuno, ma offrire nuovi modi per interpretarla. Perché, come dici tu, qua dentro c'è anche voglia di capire, di parlare, di condividere.

Forse, proprio come succede con la depressione, la via d’uscita passa per la narrazione alternativa. Raccontarsi una storia diversa. Non quella dove si è vittime predestinate o ingannati da un sistema perfido, ma quella dove si può imparare, crescere, uscire dal rancore. Magari un passo alla volta, magari anche solo leggendo un punto di vista che non ci aspettavamo.

Ti giuro che vi sto vedendo davvero divisi in due categorie, quelli che hanno orecchie per ascoltare e quelli che fanno come la scimmietta..
 
Ecco a differenza di altro, apprezzo quando come in questo caso, in questi ambienti si riesce a distinguere tra il confronto e l’estremismo. E capisco perfettamente quello che dici: non tutto nasce da odio puro, spesso si parte da esperienze personali, dalla frustrazione, da delusioni vere, e si cerca una chiave di lettura che dia senso alle cose. Però convieni che le chiavi di lettura siano tante, diverse, e che alcuni si cercano solo quella che fa più comodo, quella che dà "tutta la colpa agli altri". Se ti bocciano a scuola "sono stronzi i professori". Se la ragazza ti rifiuta "c'è un problema di ipergamia". Se arriva il COVID "il vaccino causa l'autismo". Queste visioni rischiano di diventare più gabbie che strumenti.

Concordo che la biologia non è tutto. Ignorare il contesto storico, sociale, psicologico, e anche l’effetto che ha il linguaggio nel plasmare la nostra visione del mondo, è come leggere solo metà del libro. E purtroppo, in molti 3d, ci si aggrappa a verità assolute, che non fanno altro che rafforzare la frustrazione. È come se invece di cercare strade nuove, si costruisse una mappa dove tutte le strade portano allo stesso punto: "io valgo, ma il mondo è contro di me".

Mi fa piacere che tu riconosca anche la presenza di posizioni radicalizzate perché da dentro fa più effetto e perché spesso da fuori questi ambienti sembrano impenetrabili. E credo davvero che aprire il dialogo, portare visioni diverse, non significhi cancellare l’esperienza personale di nessuno, ma offrire nuovi modi per interpretarla. Perché, come dici tu, qua dentro c'è anche voglia di capire, di parlare, di condividere.

Forse, proprio come succede con la depressione, la via d’uscita passa per la narrazione alternativa. Raccontarsi una storia diversa. Non quella dove si è vittime predestinate o ingannati da un sistema perfido, ma quella dove si può imparare, crescere, uscire dal rancore. Magari un passo alla volta, magari anche solo leggendo un punto di vista che non ci aspettavamo.

Ti giuro che vi sto vedendo davvero divisi in due categorie, quelli che hanno orecchie per ascoltare e quelli che fanno come la scimmietta..
Conta che la frustrazione a molti se li divora, hanno fatto, e fanno, vite veramente di merda e miserabili, io per dire ho un rapporto sano con l'altro sesso, però alla fine mi sono ritrovato qua e abbraccio molte teorie, o perlomeno parte di esse, che vengono promulgate qui dentro.
 
Te lo ripeto.
Non ho un lavoro perché faccio l'università e campo con le ripetizioni.
Quindi faccio circa 200 euro al mese a dirmi culo.
Di questi 200 al mese, un weekend decido che invece di buttarli in cagate, prendo un treno, mi vedo una città che non ho mai visto (Salerno, Trieste, Torino, Pescara, posso continuare) e lì una tipa mi ospita e mi fa mangiare gratis. Sul treno posso leggere, che mi piace.
Ti giuro che in tutta sincerità la tua mi sembra solo una presa di posizione tipo gnegnegne perché penso che qualsiasi persona normale farebbe la stessa cosa che ho fatto io.
boh ok scelte di vita discutibili, se a te ha inspirato questa esperienza tanto di cappello. Prima volta che sento una roba del genere in vita mia
 
Ecco a differenza di altro, apprezzo quando come in questo caso, in questi ambienti si riesce a distinguere tra il confronto e l’estremismo. E capisco perfettamente quello che dici: non tutto nasce da odio puro, spesso si parte da esperienze personali, dalla frustrazione, da delusioni vere, e si cerca una chiave di lettura che dia senso alle cose. Però convieni che le chiavi di lettura siano tante, diverse, e che alcuni si cercano solo quella che fa più comodo, quella che dà "tutta la colpa agli altri". Se ti bocciano a scuola "sono stronzi i professori". Se la ragazza ti rifiuta "c'è un problema di ipergamia". Se arriva il COVID "il vaccino causa l'autismo". Queste visioni rischiano di diventare più gabbie che strumenti.

Concordo che la biologia non è tutto. Ignorare il contesto storico, sociale, psicologico, e anche l’effetto che ha il linguaggio nel plasmare la nostra visione del mondo, è come leggere solo metà del libro. E purtroppo, in molti 3d, ci si aggrappa a verità assolute, che non fanno altro che rafforzare la frustrazione. È come se invece di cercare strade nuove, si costruisse una mappa dove tutte le strade portano allo stesso punto: "io valgo, ma il mondo è contro di me".

Mi fa piacere che tu riconosca anche la presenza di posizioni radicalizzate perché da dentro fa più effetto e perché spesso da fuori questi ambienti sembrano impenetrabili. E credo davvero che aprire il dialogo, portare visioni diverse, non significhi cancellare l’esperienza personale di nessuno, ma offrire nuovi modi per interpretarla. Perché, come dici tu, qua dentro c'è anche voglia di capire, di parlare, di condividere.

Forse, proprio come succede con la depressione, la via d’uscita passa per la narrazione alternativa. Raccontarsi una storia diversa. Non quella dove si è vittime predestinate o ingannati da un sistema perfido, ma quella dove si può imparare, crescere, uscire dal rancore. Magari un passo alla volta, magari anche solo leggendo un punto di vista che non ci aspettavamo.

Ti giuro che vi sto vedendo davvero divisi in due categorie, quelli che hanno orecchie per ascoltare e quelli che fanno come la scimmietta..
Aggiungo che ci vuole stomaco per stare qui, ci sta che il primo impatto sia traumatico, certe volte sembriamo di essere dentro un racconto di Lovecraft
 
Conta che la frustrazione a molti se li divora, hanno fatto, e fanno, vite veramente di merda e miserabili, io per dire ho un rapporto sano con l'altro sesso, però alla fine mi sono ritrovato qua e abbraccio molte teorie, o perlomeno parte di esse, che vengono promulgate qui dentro.
Io sinceramente decido sempre chi sono i miei compagni di avventura. Ad esempio, sono tifosissimo di una squadra, ma quello che odio è il vittimismo e la tossicità. Percui, ti faccio un esempio, io sono di una città e della mia squadra, mi sono trasferito da tutt'altra parte e ho trovato un club della mia squadra della mia città natale. Sono quindi entrato nel gruppo di WA. Sono resistito qualche mese. Tanta brava gente di sicuro, ma era impossibile, vedevo gente che continuava sempre con teorie assurde tipo
- i giocatori che remano contro l'allenatore
- quel tale giocatore che nello spogliatoio impone che bisogna fare come dice lui
- se ti piace quel presidente non sei tifoso davvero perché è stato un infame
Io stare tutto il giorno a vedere gente che si inventa teorie pazzesche per evitare di guardare in faccia la realtà... non ce la faccio.
Ad un certo punto ho scritto all'amico che mi aveva buttato dentro, gli ho detto "ti giuro, non ce la faccio più. Questi dovrebbero essere tifosi della mia squadra, ma non li sopporto".

Ecco, se capissi che mi piace passare molto tempo in un posto in cui le donne vengono chiamate "nonpersone" "trebuchi" e compagnia cantante e gli amministratori e i moderatori non prendono posizione e sono conniventi, e non fossi qui principalmente per denunciare il fenomeno, pure se mi piacessero alcune cose che vengono dette per il clima e l'ambiente (che fanno tanto) me ne andrei a breve.
 
Perdonami, mi piacerebbe molto parlare di cose serie, non di invenzioni.
Punto primo: il senso della bellezza è soggettivo.
Parlare di "senso della bellezza" nei neonati è fuorviante, perché la bellezza è un concetto fortemente soggettivo e culturale. Studi transculturali (ad esempio quelli condotti da Deborah Blum) mostrano che ciò che è ritenuto “bello” varia notevolmente da una cultura all’altra. Anche se esistono tendenze comuni (simmetria, proporzioni), queste sono solo una parte del complesso giudizio estetico, che si sviluppa anche attraverso esposizione e apprendimento sociale.
Punto secondo: i neonati preferiscono pattern simmetrici semplicemente perché per il loro cervello sono più semplici da elaborare. Questo non l'hai scritto.
Punto terzo: gli studi (come quelli di Johnson e Morton, 1991, che tra poco compie 35 anni ed è più vecchio di molta gente del forum, per dire) mostrano che i neonati preferiscono configurazioni che somigliano a un volto più che pattern astratti, ma parlare di "bellezza" è un salto interpretativo non giustificato. Al massimo si può dire che rispondono positivamente a certi pattern visivi, non che esprimano un giudizio estetico consapevole.
Punto quarto: sono supposizioni dato che, di norma, non puoi "intervistare" un bambino.
Punto quinto: il bambino, fino ai due anni/due anni e mezzo circa, varia da infante a infante, non ha autocoscienza. Quindi, è simile a una bestia. La coscienza interviene successivamente.

Devo realmente continuare?
 
Perdonami, mi piacerebbe molto parlare di cose serie, non di invenzioni.
Punto primo: il senso della bellezza è soggettivo.
Parlare di "senso della bellezza" nei neonati è fuorviante, perché la bellezza è un concetto fortemente soggettivo e culturale. Studi transculturali (ad esempio quelli condotti da Deborah Blum) mostrano che ciò che è ritenuto “bello” varia notevolmente da una cultura all’altra. Anche se esistono tendenze comuni (simmetria, proporzioni), queste sono solo una parte del complesso giudizio estetico, che si sviluppa anche attraverso esposizione e apprendimento sociale.
Punto secondo: i neonati preferiscono pattern simmetrici semplicemente perché per il loro cervello sono più semplici da elaborare. Questo non l'hai scritto.
Punto terzo: gli studi (come quelli di Johnson e Morton, 1991, che tra poco compie 35 anni ed è più vecchio di molta gente del forum, per dire) mostrano che i neonati preferiscono configurazioni che somigliano a un volto più che pattern astratti, ma parlare di "bellezza" è un salto interpretativo non giustificato. Al massimo si può dire che rispondono positivamente a certi pattern visivi, non che esprimano un giudizio estetico consapevole.
Punto quarto: sono supposizioni dato che, di norma, non puoi "intervistare" un bambino.
Punto quinto: il bambino, fino ai due anni/due anni e mezzo circa, varia da infante a infante, non ha autocoscienza. Quindi, è simile a una bestia. La coscienza interviene successivamente.

Devo realmente continuare?

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Che poi mi sembra davvero di parlare con gente che fatica a comprendere le cose più elementari.
Comunque, per far capire.

- Nella Cina all'inizio del secolo scorso le donne si fasciavano i piedi con fasce strette e dolorose perché avere i piedi piccoli era segno di bellezza.
- Nel rinascimento le donne col ventre sporgente erano considerate attraenti, le vediamo in molti dipinti dell'epoca. Oggi non piacciono granché.
- In Tailandia le donne si mettono degli anelli al collo per allungarlo per diventare più "belle". Visto da un europeo, è grottesco.
- In Giappone nel medioevo e nell'epoca vittoriana in Europa una pelle chiara era sinonimo di nobiltà e bellezza, avere la pelle scura era sinonimo di bruttezza. Oggi la gente invece si abbronza e si fa le lampade.
- In Mauritania tutt'oggi sono preferite le donne grasse perché sinonimo di abbondanza e fertilità.

Se vuoi gioco pure io al giochino di incollare le immagini.

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Principessa Qajar di Persia. Sì, la foto è di una donna non di un uomo. Considerata BELLISSIMA in Persia all'epoca:

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Donna Maori con Moko Kauae. Considerata il non plus ultra della bellezza nella cultura Maori.

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Donna Mursi con pillola labiale. Una bellezza.

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Venere di WIllendorf. Simbolo assoluto di fertilità e sensualità per culture preistoriche.

Ma se dici che sto andando troppo lontano, per anni la donna più bella del mondo è stata considerata Marlene Dietrich:
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Non di certo una donna che ti fa girare la testa se passa per la strada.

Dire "questo è più bello di quest'altro" e "i bambini ce l'hanno innato" è una stronzata, perché a seconda dei tempi e delle culture, cambia completamente ciò che è bello.
 
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