mcanrew
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Il primo grafico mostra come il Pil a prezzi costanti sia sceso stabilmente dalla grande crisi del 2008 fino alla vigilia della pandemia nel 2019: caso unico di decrescita infelice nel mondo occidentale. E solo nel 2023 il Pil ha recuperato, superandolo di poco il livello di 15 anni fa. Una così lunga stagnazione del reddito pro capite mina la capacità di sostenere il welfare, e il benessere dei cittadini diventa un gioca a somma zero che disgrega la coesione sociale.
Il secondo grafico mostra come la decrescita fino al 2019 è coincisa con l’austerità che ha imposto all’Italia un avanzo primario medio pari all’1,3% del Pil: in un paese incapace di crescere, la sostenibilità del debito pubblico è incompatibile con il benessere dei cittadini.
I due grafici mostrano inoltre come la ripresa economica a partire dal 2021 sia dovuta per la maggior parte a una politica fiscale fortemente espansiva cha ha comportato un disavanzo primario del 4,7 del Pil. Ma questa politica fiscale fortemente espansiva è finita, probabilmente per sempre, e la dolorosa alternativa tra stabilità finanziaria e decrescita che ha caratterizzato il nostro passato si riproporrà in un futuro molto vicino.
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