Da un paio di anni vado da una psicologa causa ansia sociale.
Premetto che ho 35 anni, sono KV e attualmente senza lavoro, quindi un quadro davvero disperato.
Come al solito, siamo arrivati alla classica domanda: "Come va la vita sentimentale?". Ecco, da allora è iniziato un confronto che va avanti tutt'ora, con io che cerco invanamente di spiegarle che se in 35 anni nessuna ragazza si è mai avvicinata a me è perchè non sono di gradevole aspetto.
Lei ribatte sempre che non sono brutto, che con le ragazze serve la simpatia, che la colpa non è della società ma bensì mia perchè non mi faccio avanti.
Io mi sono stancato di ripeterle sempre le stesse cose, ma soprattutto mi sono stancato di prendermi colpe che io non ho, o meglio, l'unica colpa che ho è quella di essere nato sgradevole.
Ma stiamo scherzando? Siamo nel 2025, se piaci ad una ragazza questa te lo fa capire in mille modi, possibile che con me diventano tutte delle anime pie timorose anche solo di presentarsi?
Non so fino a che punto sei brutto, dovrei vedere più foto per capire se lei abbia ragione. E' ragionevole supporre che se nessuna si è mai fatta avanti per socializzare con te, tu sia sotto il 6, il che non significa che sei brutto vero, ma magari sul 5. Probabile che tu non abbia a livello fisico qualcosa che attiri. Se di casa esci poco puoi anche essere un 7 ed allora quasi nessuna donna ha modo di avvicinarti a te perché come ti conosce, in che contesto le vedresti a parte quei posti come i negozi in cui sono tutti di fretta assorti nelle cose da fare?
Se non esci di casa e non cerchi mai di farti avanti, un pò ha ragione lei, giacché le cose non ti cadono sempre dal cielo.
Sulle colpe della società, la psicologa ha torto almeno per la metà, in quanto la società di oggi da un lato con i media, i modelli proposti, la stessa logica consumistica volta alla ricerca del prodotto più performante o più alla moda, con l' aggravante che le mode sono temporanee, e con una trasformazione della vita che favorisce l' isolamento, è causa delle difficoltà a trovare partner amorosi e/o sessuali. Per un verso può essere responsabilità nostra, specialmente perché ci intestardiamo in atteggiamenti sabotatori o non vogliamo uscire dalla nostra zona di comodità, di sicurezze, esponendoci a situazioni di cui abbiamo fobia, fastidio.
Sulla disoccupazione, questo è un fattore penalizzzante, ma avendo ansia sociale stare in un contesto a socialità forzata è quasi una tortura, ed inoltre ad un colloquio, quelli te lo percepiscono al volo e ti scartano senza pietà, tranne nei casi in cui sei accozzato politicamente. Comunque io sono un disoccupato di 16 anni più anziano di te. Purtroppo qui sul forum ci sono valenti lavoratori a secco lo stesso, il che è peggio. Almeno noi non facciamo andare avanti il baraccone.