Dopo l'ennesima giornata buttata via nel nulla più totale, mi ritrovo davanti allo specchio
Chi cazzo è questo che mi guarda?
Perché fa così schifo?
Perchè non mi ci riconosco?
Perché sulla carta è un uomo, ma nella testa è ancora un ragazzino di sedici anni che non sa manco lui dove sta andando e cosa vuole davvero?
Che cazzo stai facendo della tua vita?
Domani devi andare a lavorare, ma per chi? Per cosa?
La vita è una sola, e io la sto sprecando a farmi schiacciare, a obbedire, a fingere che vada tutto bene
Ma non va bene assolutamente un cazzo
Dov'è finito quel ragazzino spensierato
Fisso i miei occhi nello specchio
"è ancora lì da qualche parte?"
I miei occhi sono opachi, non me li ricordavo così spenti
La mente è annebbiata, "Da quant'è che non sei felice di esistere?"
Ho finto per anni di essere forte, sperando che qualcuno si accorgesse della recita
Ma nessuno lo ha mai fatto, nessuno ha mai provato a salvarmi
Sono SOLO
Quante maschere ho indossato in tutto questo tempo?
Così tante che non riesco più a capire quali tra queste sono io davvero
è mai esistito un vero me? allontanarmici è stata una necessità?
Nel senso… chi sono davvero? Sono solo il riflesso di ciò che mi è stato insegnato?
Oppure dei giudizi, positivi o negativi, che finisco per assorbire, finché non mi allontanano da chi ero originariamente?
Se fossi cresciuto completamente isolato, senza contatti con nessuno, quello sarebbe stato il vero me?
Come faccio a costruirmi un'identità mia se il mondo e le persone non fanno altro che etichettarmi e cucirmi addosso la loro idea di come dovrei essere
Va a finire che pure tu cominci a perderti e finisci per snaturarti
Il mio vero io ormai si è perso
Per sempre
Una vita intera passata a essere qualcun altro
A sapere di non essere mai abbastanza, per nessuno
Nemmeno per me stesso
Ogni giorno la stessa storia, le stesse persone, gli stessi pensieri in loop che mi fanno impazzire
L’unico contatto che mi rimane è quello riflesso in uno schermo, pixels che formano un’intimità che appartiene ad altri, ma che fingo per un momento di sentire mia
Non guardo in basso, mi avvicino, per immedesimarmi meglio
Arrivo, ma non basta più, ora sono "lucido", rimango un attimo a fissare cosa ha combinato il me stesso di poco fa
Possibile che non lo capisce?
Ritorno alla "realtà"
Fisso il mio riflesso, metà del viso è in ombra
Non so più chi sto guardando
Spengo la luce
Domani si ricomincia
Come sempre
Chi cazzo è questo che mi guarda?
Perché fa così schifo?
Perchè non mi ci riconosco?
Perché sulla carta è un uomo, ma nella testa è ancora un ragazzino di sedici anni che non sa manco lui dove sta andando e cosa vuole davvero?
Che cazzo stai facendo della tua vita?
Domani devi andare a lavorare, ma per chi? Per cosa?
La vita è una sola, e io la sto sprecando a farmi schiacciare, a obbedire, a fingere che vada tutto bene
Ma non va bene assolutamente un cazzo
Dov'è finito quel ragazzino spensierato
Fisso i miei occhi nello specchio
"è ancora lì da qualche parte?"
I miei occhi sono opachi, non me li ricordavo così spenti
La mente è annebbiata, "Da quant'è che non sei felice di esistere?"
Ho finto per anni di essere forte, sperando che qualcuno si accorgesse della recita
Ma nessuno lo ha mai fatto, nessuno ha mai provato a salvarmi
Sono SOLO
Quante maschere ho indossato in tutto questo tempo?
Così tante che non riesco più a capire quali tra queste sono io davvero
è mai esistito un vero me? allontanarmici è stata una necessità?
Nel senso… chi sono davvero? Sono solo il riflesso di ciò che mi è stato insegnato?
Oppure dei giudizi, positivi o negativi, che finisco per assorbire, finché non mi allontanano da chi ero originariamente?
Se fossi cresciuto completamente isolato, senza contatti con nessuno, quello sarebbe stato il vero me?
Come faccio a costruirmi un'identità mia se il mondo e le persone non fanno altro che etichettarmi e cucirmi addosso la loro idea di come dovrei essere
Va a finire che pure tu cominci a perderti e finisci per snaturarti
Il mio vero io ormai si è perso
Per sempre
Una vita intera passata a essere qualcun altro
A sapere di non essere mai abbastanza, per nessuno
Nemmeno per me stesso
Ogni giorno la stessa storia, le stesse persone, gli stessi pensieri in loop che mi fanno impazzire
L’unico contatto che mi rimane è quello riflesso in uno schermo, pixels che formano un’intimità che appartiene ad altri, ma che fingo per un momento di sentire mia
Non guardo in basso, mi avvicino, per immedesimarmi meglio
Arrivo, ma non basta più, ora sono "lucido", rimango un attimo a fissare cosa ha combinato il me stesso di poco fa
Possibile che non lo capisce?
Ritorno alla "realtà"
Fisso il mio riflesso, metà del viso è in ombra
Non so più chi sto guardando
Spengo la luce
Domani si ricomincia
Come sempre