Sborra, sborra ovunque

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Psychopillato

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Dal thread leggendario postato sul fdb forumfree:

Sborra. Sborra ovunque. Cristina la trovava davvero in ogni angolo della casa: sul pavimento, sugli asciugamani, perfino sulla sua spugna e sul suo spazzolino. Per non parlare del suo intimo, ormai costantemente preda del figlio che lo rubava dal cesto della roba sporca e dopo averlo usato ripetutamente lo rimetteva a posto. Ovviamente intriso di sperma.

L'odore della sborra di Giorgio nel giro di poche settimane aveva rapidamente conquistato l'intera casa ma Cristina non se la sentiva di affrontare il figlio. O forse le andava bene così. Quell'odore di sesso le piaceva. L'odore di Giorgio le piaceva e non voleva più farne a meno.

Così come Cristina non poteva più fare a meno delle serate in cui sdraiata sul divano dietro al figlio notava il movimento della sua mano all'altezza della patta e la macchia di sperma che lentamente ma inesorabilmente si allargava nei pantaloni di Giorgio, che poco dopo con una scusa correva in camera a cambiarsi pensando che la madre non si accorgesse di nulla.

Una mattina però Cristina dovette fare i conti con un ulteriore passo in avanti della morbosa passione del figlio nei suoi confronti quando Giorgio le fece trovare il vasetto di yogurt per la colazione stranamente già aperto sul tavolo della cucina. Le bastò infatti avvicinare il cucchiaino sotto il naso per capire che nel vasetto, oltre allo yogurt, c'era anche un altro liquido bianco.

Giorgio era rimasto seduto proprio di fronte a lei e la guardava fisso in bocca. Lo stava aspettando. Aspettava l'esatto momento in cui la madre avrebbe per la prima volta ingoiato la sua sborra. Cristina per un attimo pensò di fermarsi, posare il cucchiaino, buttare l'intero contenuto del vasetto e tornare in camera. Ma fu solo un attimo.

Lo sguardo di Giorgio le fece immediatamente cambiare idea. Uno, due, tre, quattro, cinque cucchiaini pieni di yogurt e sborra entrarono nella bocca di Cristina mentre il figlio la fissava senza riuscire a proferire una parola.

La madre sorrise, la timidezza del figlio riusciva ancora a intenerirla come quando era lei a dargli il suo latte. Una timidezza che però non aveva impedito a Giorgio di sborrare nello yogurt di Cristina.

La tensione del figlio, tra la paura di essere scoperto e l'eccitazione nel vedere la madre mangiare il suo sperma, era palpabile. Toccò quindi a Cristina rompere il muro di silenzio che avvolgeva la cucina. Ma stavolta voleva fare in modo che Giorgio capisse che lei sapeva.

Ecco allora che la madre lo guardò fisso negli occhi e leccandosì le labbra dopo aver mandato giù anche l'ultimo cucchiaino di yogurt e sborra esclamò: "Davvero buono questo yogurt, quasi più del solito. Tu ne sai qualcosa, Giorgio?".

Il figlio strabuzzò gli occhi per qualche secondo, abbassò lo sguardo e riuscì a pronunciare solo poche parole: "Io... mamma". Poi corse in bagno dove, Cristina ne era certa, Giorgio lo stava facendo per l'ennesima volta. L'ennesima sega. L'ennesima sega per mamma. Mentre lei, seduta in cucina, sentiva ancora in bocca il gusto acre della sborra del figlio.
 
Parte 2:
Mangiare la sborra del figlio come se niente fosse e perdipiù fargli intendere che aveva capito cosa ci fosse nel vasetto dello yogurt. Cristina se lo chiese per giorni: aveva esagerato? Sì, aveva decisamente esagerato. Ma non poteva e forse non voleva tornare indietro.

Se però Cristina dopo quell'episodio non vedeva l'ora di essere di nuova sola col figlio, Giorgio invece da quel giorno sembrava evitarla accuratamente. Un atteggiamento che non stupì la madre. Lei d'altronde lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo e sapeva che Giorgio avrebbe fatto di tutto per non ripetere una scena come quella della colazione alla sborra. Così come sapeva che allo stesso tempo quanto accaduto avrebbe se possibile aumentato la sua eccitazione e la sua voglia di lei.

Il figlio infatti continuò a disseminare casa del suo sperma. Cristina lo trovava ovunque e sempre più spesso. Ma invece di infastidirsi la cosa le piaceva sempre di più. Le piaceva talmente tanto che decise di fare qualcosa per entrare di nuovo in contatto diretto con Giorgio e soprattutto con la sua sborra.

Il figlio quel pomeriggio era chiuso in camera come sempre, Cristina prima di entrare si chinò davanti alla serratura per essere sicura che lo stesse facendo davvero e quando vide Giorgio alle prese con l'ennesima sega decise di abbassare la maniglia. Il figlio senti il rumore della porta e cercò di coprirsi alla meglio ma Cristina lo raggiunse con passo rapido e si sedette sul letto accanto a lui.

La madre fissò negli occhi Giorgio, poi abbassò lo sguardo, vide il cuscino che teneva all'altezza del cazzo per cercare di coprire l'erezione poderosa, lo prese con una mano e lo gettò a terra. Il cazzo del figlio ora era nudo e duro a pochi centrimetri da lei. Giorgio provò ancora a coprirsi, stavolta con le mani, ma Cristina lo fermò. Il segnale era chiaro. Voleva vederlo. Voleva vedere il suo cazzo duro per lei.

"Mamma...", cercò di giustificarsi Giorgio.

"Fammi vedere come fai", lo interruppe immediatamente Cristina.

E ancora: "Fammi vedere come fai quando ti tocchi per me".

Il figlio la guardò negli occhi e trasalì. Il suo cazzo però se possibile era ancora più lungo, grosso e duro di prima. La madre allora prese la mano di Giorgio e la portò sul cazzo quasi per guidarlo nella sega che aveva interrotto.

Giorgio la guardò di nuovo ma stavolta nei suoi occhi qualcosa era cambiato. Cristina capì quando vide il figlio alzarsi improvvisamente dal letto e posizionarsi in piedi proprio davanti a lei con il cazzo che svettava a pochi centimetri dalla sua faccia.

La sega di Giorgio durò poco ma Cristina se la godette tutta. Lo sguardo della madre si spostava dal cazzo duro del figlio al suo viso stravolto dal piacere. Grazie alla sua esperienza Cristina capì subito quando Giorgio stava per sborrare ma non fece nulla per allontanarsi.

La madre sognava gli schizzi caldi del figlio da settimane e quando il primo le arrivò dritto sul viso allargò la bocca. Ricevere lo sperma del figlio direttamente 'dalla fonte' era quello che desiderava, lo voleva tutto. E se lo prese.

Appena finito di schizzare nella bocca della madre Giorgio realizzò cosa era appena successo, la guardò un attimo e scappo' via. Cristina aveva ottenuto quello che voleva. Ma ora?
 
Parte 3:
Ormai il ghiaccio era rotto. Cristina e Giorgio non potevano più fare finta di niente. Cristina e Giorgio sapevano esattamente cosa volevano l'uno dall'altra e viceversa. E se lo prendevano. Ogni giorno. Spesso più volte al giorno.

Giorgio tornava da scuola, si sedeva in cucina e mentre la madre preprarava il pranzo lo tirava fuori. Solo per lei.
"Guardami", ordinava a Cristina mentre si masturbava. A volte lentamente quasi fermandosi più volte, a volte fuirosamente quasi fino a farsi male.

La sborrata arrivava però sempre puntuale in pochi minuti. Sempre copiosa, sempre potente. Come la prima volta. Più della prima volta. E sempre, rigorosamente, sul pavimento della cucina che poi la madre avrebbe pulito alla meglio con la carta assorbente mentre lui restava a guardarla raccogliere il suo sperma da terra e si eccitava di nuovo.

Cristina aveva bandito mocio e deterviso da casa sua. Il loro utilizzo era assolutamente proibito. Cristina non voleva sentire altro odore che quello della sborra di Giorgio. La sborra del figlio.

La voleva così tanto che quasi ogni sera mentre guardavano la tv insieme sul divano era ormai lei ad allungare la mano sulla patta di Giorgio, tirarglielo fuori dopo averlo massaggiato a lungo sopra la stoffa dei pantaloni e prenderglielo in mano.

Segare il cazzo del figlio regalava sensazioni uniche a Cristina. Era sempre dritto, grosso, lungo e duro. Ma soprattutto era il cazzo di Giorgio. Ed era dritto, grosso, lungo e duro per lei. Sua madre.

Cristina aspettava con ansia ogni giorno il momento in cui l'avrebbe fatto venire. Cristina aspettava di sentire la sborra del figlio schizzare e poi colare sulle sue mani.

Cristina aspettava l'attimo in cui l'avrebbe leccata dalle sue dita mentre Giorgio la guardava ancora stravolto dal piacere e il suo cazzo tornava a crescere prepotente. Sempre e solo grazie a lei. Sua madre.

Giorgio era suo figlio. Il cazzo di Giorgio era suo. La sborra di Giorgio, la sborra del figlio, era la razione di sborra quotidiana di cui la madre non poteva fare a meno.

Ma averla così non le bastava più. Cristina voleva altro da Giorgo. Cristina voleva sempre di più da suo figlio. E se lo sarebbe preso, come sempre.

Quasi ogni sera, ormai da mesi, Cristina si addormentava pensando a come sarebbe stato prendere in bocca il cazzo del figlio. A come sarebbe stato leccarlo, succhiarlo, baciarlo. Cristina immaginava di ricevere gli schizzi del figlio direttamente in gola. E di mandarli giù. Tutti.

Cristina voleva il cazzo del figlio. Lo voleva da quando l'aveva visto per la prima volta crescere nella doccia. Cristina voleva la sborra del figlio. La voleva dalla prima volta che aveva trovato le sue tracce sugli slip in camera del figlio e aveva sentito il suo odore. L'odore della sborra del figlio.

Cristina non voleva nè poteva più negarlo a se stessa. Non poteva più fare a meno della sborra di Giorgio. Non voleva fare a meno della sborra del figlio. La voleva. La voleva ovunque. La voleva sempre. E avrebbe trovato il modo di prendersela. Sempre di più, sempre più spesso. Dappertutto.
 
Al prossimo thread vi copiaincollo qualche Fanfiction delle mie preferite. Ho letto l'inizio perché mi veniva da sboccare ma mi sembra molto dozzinale
 
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