Una enorme conflagrazione bellica è una possibilità.
Le storiche plutocrazie occidentali non riescono più a tenere il passo nella modernità e nella globalizzazione, stanno venendo superate da altre nazioni emergenti, quelle costituenti i BRICS. Per arrestare o rallentare perlomeno questo processo che le sta conducendo verso il tramonto, USA, Israele, Regno Unito, Europa ecc. non hanno altra strada che il ricorso alla violenza, al caos generalizzato. Alcuni hanno in testa il discorso "se noi non possiamo vincere, faremmo in modo che perdiamo tutti". Le potenze emergenti, riuscendo a vincere la corsa della globalizzazione e della rivoluzione tecnologica, invece cercano di evitare lo scontro, non hanno necessità della guerra, la conflittualità crea solo problemi alle ambizioni commerciali e alle integrazioni geopolitiche da loro cercate, coma la Nuova Via della Seta.
Non mancano ambienti di potere, come gli Ebrei Sionisti e i Cristiano Sionisti del protestantesimo nordamericano, che cercano le catastrofi in quanto accelerebbero la venuta di un Messia atto a fondare un nuovo ordine mondiale retto dalla Bibbia. Poi le guerre sono un modo per depopolare il pianeta.
Ai livelli più alti di potere non è che si sono persone completamente razionali, sono individui che vivono fuori dalla realtà e che traggono soddisfazione conseguendo ambizioni particolari, come distruggere l' avversario geopolitico o fondendo l' uomo con il computer; non possono trarre appagamento dalle cose che appagano il semplice politicante tipo appalti, affarucci ecc.
L' unico freno alla terzo guerra mondiale è, ripeto, l' auto-contenimento dei BRICS.
Una grande distruzione, a parte che trascinerebbe nella rovina tanta gente che abbiamo sulle scatole, offrirebbe la possibilità tanto agognata di un radicale cambiamento, impossibile da ottenere per via "democratica".
Una situazione di enorme rovina aprirebbe, nella nostra vita privata, grandi opportunità, si, con le signorine. Sono convinto che il problema per noi non sia stato il fatto di essere brutti, parecchi di noi non lo sono, ma il fatto di essere nati in una società a nostro sfavore.