Un altro mito moderno da sfatare: l' indipendenza.

Che sia una tortura alzarsi la mattina presto per andare in un luogo dove c'è gente che nella migliore delle ipotesi non hai voglia di vedere, stare tutto il giorno a fare cose che odi e arrivare stanco morto a sera senza poter fare altro che mettersi sul divano mi sembra scotato che sia una merda, un incubo, un inferno, un girone dantesco, però se non sei ricco è così! Ed hai ragione, è una lotta contro i mulini a vento... Però ciò non toglie che lavorare sia una merda totale (escluso chi lavora con la passione, tipo sportivi, attori ecc ma parliamo di 1% della popolazione ).
sul fatto che faccia schifo non vi è il minimo dubbio, ho evitato di parlare in dettaglio di questo ma lo penso convintamente, sia se il lavoro fa schifo in sé sia se ti capitano colleghi che prenderesti a calci nelle palle dalla mattina alla sera.
 
Io posso dirvi che di vista conosco due over 40 bellocci che venivano in palestra e vivono entrambi con i rispettivi genitori.
Questi tizi scopano a nastro e hanno grande validazione sessuale.
Non faranno statistica,ma con il cazzo che ci pensano di essere indipendenti.
C'è da dire che lavorano,ma sono lavori da normie.
 
sul fatto che faccia schifo non vi è il minimo dubbio, ho evitato di parlare in dettaglio di questo ma lo penso convintamente, sia se il lavoro fa schifo in sé sia se ti capitano colleghi che prenderesti a calci nelle palle dalla mattina alla sera.
Ti dirò di più sono ultra convinto che l'assunzione di droghe, alcol, risse, psicofarmaci per placare l'ansia, il pestaggio negli stadi ecc nel fine settimana sia proprio uno sfogo di tutta la frustrazione e la merda che mangi durante la settimana a lavoro!!
 
Io posso dirvi che di vista conosco due over 40 bellocci che venivano in palestra e vivono entrambi con i rispettivi genitori.
Questi tizi scopano a nastro e hanno grande validazione sessuale.
Non faranno statistica,ma con il cazzo che ci pensano di essere indipendenti.
C'è da dire che lavorano,ma sono lavori da normie.
È così: ah regà, una che conosco di 37 anni s'è messa in ginocchio a spompinare un 18enne stagista!!! Ed era lei che inseguiva lui! Ma di che stiamo parlando: se hai la fortuna di entrargli in testa (alle donne), finché non si tolgono il capriccio non ragionano più.

Per la cronaca: non era un chad però era molto alto: direi 190cm tutti. Lei invece sarà max 165cm
 
È così: ah regà, una che conosco di 37 anni s'è messa in ginocchio a spompinare un 18enne stagista!!! Ed era lei che inseguiva lui! Ma di che stiamo parlando: se hai la fortuna di entrargli in testa (alle donne), finché non si tolgono il capriccio non ragionano più.
Vero, però può capitare giusto al top10%, il restante deve sempre dimostrare di essere il famoso e vecchio "buon partito".
 
È così: ah regà, una che conosco di 37 anni s'è messa in ginocchio a spompinare un 18enne stagista!!! Ed era lei che inseguiva lui! Ma di che stiamo parlando: se hai la fortuna di entrargli in testa (alle donne), finché non si tolgono il capriccio non ragionano più.
Quello che si continua a perdere di vista è questo: ormai le donne sono quasi tutte così. Lo sono sempre state,ma ora più che mai.
Se a livello chimico-cerebrale si innescano certi circuiti dentro di loro e tu sei il prescelto,puoi anche abitare con mamma,papà,zio,nonna e fratelli e sorelle. A loro non frega un cazzo.
Che poi sia necessario vivere da soli e con i soldi in tasca,credo sia una scelta o obbligo a seconda della situazione familiare e di vita.
C'è gente che è indipendente economicamente e vive ancora con i suoi superati ancora i 40. Non tutte le famiglie fanno schifo al cazzo,non tutti i genitori sono delle merde,per fortuna.
 
Quello che si continua a perdere di vista è questo: ormai le donne sono quasi tutte così. Lo sono sempre state,ma ora più che mai.
Se a livello chimico-cerebrale si innescano certi circuiti dentro di loro e tu sei il prescelto,puoi anche abitare con mamma,papà,zio,nonna e fratelli e sorelle. A loro non frega un cazzo.
Che poi sia necessario vivere da soli e con i soldi in tasca,credo sia una scelta o obbligo a seconda della situazione familiare e di vita.
C'è gente che è indipendente economicamente e vive ancora con i suoi superati ancora i 40. Non tutte le famiglie fanno schifo al cazzo,non tutti i genitori sono delle merde,per fortuna.
Esatto, senza contare che con tutti questi aumenti molti sono costretti a rimanere a casa, almeno per un bel periodo per mettere via dei soldi!!
 

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Io penso che quello dell'indipendenza sia un falso mito. L'uomo nasce dipendente e ha necessità di essere accudito per molto tempo prima di avere completa autonomia. Non solo, per svilupparsi come essere umano ha bisogno della relazione. L'essere umano non può diventare veramente umano da solo. Quando raggiunge la vecchiaia, è di nuovo dipendente dalle cure degli altri. Ma anche durante l'età adulta non siamo mai davvero indipendenti: per fare qualsiasi cosa abbiamo bisogno degli altri. La società stessa funziona perché ognuno di noi dà, o dovrebbe dare, il proprio contributo.
Penso però che sia importante, per la propria autonomia e il proprio senso di autodeterminazione, avere un lavoro e una casa, preferibilmente propria e non condivisa con un partner, così da avere i propri spazi. Questo è stato il primo obiettivo che mi sono data nella vita adulta: avere un lavoro e comprarmi una casa. A 23 anni ho iniziato a lavorare, a 28 anni mi sono comprata la mia mini casetta da 50 metri quadrati (mi hanno aiutata con un contributo, devo dire la verità, da sola non ce l'avrei fatta). Solo così mi sono sentita davvero adulta.
 
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Eh già, la scoperta dell'acqua calda.
Infatti se sei brutto, povero, e non socialone sei fregato. Non sarai mai voluto dalle np e non avrai mai validi motivi per uscire di casa e mettere su una tua famiglia.
parlo di relazioni primarie, quelle che si sviluppano all'interno della famiglia di origine
 
Il lavoro per il 99% della popolazione è un semplice scambio tempo/soldi. Dei 25 anni fatti in ufficio tangenziali e treni x trasferte non rimpiango un cazzo. Avere a che fare con clienti colleghi tutte facce di cazzo che non avrei mai visto gratis e anche gli pseudo colleghi amici tutta fiction appena c'è un interesse non hanno problemi a voltarti le spalle o peggio...
 
rispetto la tua opinione, ci mancherebbe, ma a me pare non si sia dimostrato alcunché. ripeto, probabilmente tutto deriva dal fatto che non mi appassiono attivamente di lotte politiche e sociali, resta il fatto che il "sistema" là fuori funziona così, anche se si decidesse di combattere per combattere come è sacrosanto che sia le storture e le iniquità che da esso derivano (e sono parecchie e tutte parimenti intollerabili) continuerebbero in ogni caso ad esserci milioni di persone che al mattino si alzano per andare al lavoro, per pagare le tasse e a rivolgersi alle banche per acquistare casa tramite un mutuo o che più semplicemente necessitano di guadagnare un salario o un reddito per pagare un affitto, per la semplicissima ragione che queste sono le nostre necessità pratiche legate alla vita che conduciamo tutti i giorni. forse è un mio limite di comprensione che mi impedisce di cogliere determinate sfumature della faccenda, ma sinceramente fatico a vedere in tutto questo la radice di tutti i mali. perché mai dovrebbe esserci qualcosa da demitizzare in tutto questo, che si tratti di simboli o di parole d'ordine? la tua, con tutto il rispetto parlando, mi ricorda fin troppo da vicino la famigerata lotta contro i mulini a vento.
Guarda, le sfighe giovanili mi hanno reso più palesi le storture del sistema, è grazie a queste sfighe che ho compreso e poi ho avuto la rabbia e gli stimoli per lottare. Io feci militanza per 5-6 anni in un movimento estremista, durante gli anni del green pass sono stato a manifestare tutti i sabati in piazza e l' estate scorsa sono stato a raccogliere firme per una iniziativa di legge volta a fermare l' invasione di pannelli solari e pale eoliche in Sardegna.
Devi capire che i problemi particolari sono espressione di un tutto, quindi per affrontare un problema non ti devi solo focalizzare su quel problema ma sul tutto, sull' insieme. Abbiamo dimostrato sulle pagine web di questo forum che i problemi peculiari trattati del forum sono in buona parte dovuti al mondo in cui viviamo.
Pertanto, posto che la lotta materiale-militare contro il sistema è ormai in possibile, ci resta la lotta culturale, che va fatta demistificando, smascherando le menzogne di questo sistema, colpendo i suoi miti, i suoi simboli, esponendoli per quello che sono. A coloro che mi dicono <<ah,, tu non lavori, vivi con i tuoi genitori, non sei libero, non sei indipendente>>, ad esempio, possiamo dire <<ma tu sei libero di che? Sei solo un schiavo, non sei indipendente per niente>> e possiamo dimostrarlo con la logica e con i fatti. Nell' attacco alle menzogne della società non ci sarà nessuna ritirata, fino a che sono vivo li smerdo, li metto con le spalle al muro questi bugiardi venditori di sogni.
Il sistema continuerà a funzionare ancora, con il contributo degli automi che comprano, lavorano, si indebitano, ripetono a pappagallo le menzogne dei padroni del discorso, ma sempre più a discapito della libertà e delle dignità umane, e sempre di più a discapito della salute, fisica quanto psichica. Proviamo a dare un piccolissimo, miliardesimo di miliardesimo contributo a indebolirlo.
 
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per me sono coping, è normale e salutar eessere indipendenti dai propri genitori

certo ad avere la famiglia della mulino bianco non farebbe proprio schifo ad averli a 20 metri da casa magari due case
se una famiglia è bella ci sta anche stare insieme ma ad un certo punto è anche giusto che uno si stacchi dal nido..

e io ho visto sulla mia pelle di un palazzo di 50-60 enni tutti che hanno vissuto con i genitori fino alla fine e vi posso dire che non sono proprio gli individui più sani che si possano conoscere.. 0 figa ovviamente . l unico che l ha trovata una cessa obesa che si sopporta le sue psicosi, che fino alla morte di sua madre faceva con lei.. urla demoniache mostruose e più volte ho pensato che si sarebbero ammazzati..

poi a vederlo lui sembra un uomo normale milanese posato ben vestito invece è palesemente un pezzo di merda psichiatrizzato..

se vedete anche nel regno animale è cosi.. i genitori ti insegnano a cacciare spesso la mamma, ti insegnano a stare al mondo e poi te ne vai affanculo..
ma se alla base c e una madre o una famiglia malata che ti insegnano solo ad essere uno psichaitrizzato fare le battaglie coi mulini a vento , incapaci di stringere un legame sano con una donna e via dicendo.. non im pari a stare al mondo e diventi un handicappato semplicemente..

quindi per me questo post di avanguardia non me ne voglia ma è un grande e bel cope. non so i particolari della famiglia di avanguardia ma sono palesemente i responsabili della sua situazione di uomo inoccupato senza donna e che vive ancora con i genitori..

il resto la società e cazzate varie sono solo copes per non affrontare questa brutta realtà.. forse mi sbaglio ma questa è l impressione che ho io..
e poi è tutto a catena una conseguenza

ti hanno reso talmente dipendente che vorresti morire dopo la loro morte.. queste persone non sono sane ma è una cosa molto ricorrente nella cultura italica/ebraica. anche gli ebrei sono rinomati per stare con la madre per sempre
cosa che farei anche io se avessi una famiglia sana e la moglie una famiglia sana sarebbe bello vivere tutti insieme in uno di quei quartieri alla americana con tre case separate e ritrovarsi ogni giorno o quasi insieme
Come scritto nel messaggio sopra ad un utente con un nome difficile da ricordare, si, le sfighe mi hanno aperto gli occhi sulla realtà, e quindi mi hanno spinto a posizioni radicali, di rifiuto, certo.
Ma quanto ho scritto sono analisi, dimostrazioni, che andrebbero confutate nel merito e non passando alla mia vita familiare od al discorso se uno che abita a casa dei genitori piace o meno alle donne.
Fino alla rivoluzione industriale, o ad essere più severo, fino a che furono introdotti i latifondi nel '500, sempre in Inghilterra, vivere nel nido familiare era la norma. Ciò vale nell' Europa pre-industriale come tra i nativi americani, i melanesiani del Pacifico ecc., insomma tutte le società tradizionali basate sulla Stirpe, la Famiglia (che poteva avere forme diverse da quelle a noi usuali), la Terra. Nel matriarcato, organizzazione socio-familiare primordiale, da non confondere con il baraccone attuale, i partner sessuali vivevano per tutta la vita nel nido familiare, il cui fulcro era la matriarca.
Con la rivoluzione industriale si ha la fine dell' usanza di restare nel nido familiare, perché il sistema tecnologico-industriale necessitava e necessita di una forte mobilità delle persone, di ampi sradicamenti dal proprio luogo natio, per riempire fabbriche, uffici, miniere, truppe coloniali, di manodopera che deve spostarsi "dove c'è il lavoro". Dopo che una cosa la si è imposta, la si fa diventare successivamente un obiettivo gradevole di vita in quanto espressione di libertà e realizzazione personale, al punto da diventare metro di giudizio della validità delle persone. Ma nella gran parte della storia dell' uomo, non funzionava così.
 
La verità è che al sistema basta mandare un pelo di figa destabilizzare qualsiasi rivolta.
 
Tra i grandi miti del mondo moderno vi è l' "indipendenza", in particolare quella finanziaria ed abitativa.
Mi viene in mente pensando a quante volte ho letto qui sul forum che sono un subumano per le donne in quanto a 46 anni sono disoccupato e abito a casa dei genitori. In questa situazione non si realizza la condizione dell' "uomo indipendente", come della "donna indipendente". Quante volte si sente parlare di "avere la propria indipendenza", attraverso un' impiego ed il vivere fuori dall' abitazione della famiglia di origine?
Ma si tratta davvero di indipendenza? Od è solo una favola consololatoria, un obiettivo creato dal sistema economico vigente per indurre le persone ad essere produttive ed al tempo stesso sentirsi appagate, serene?

Quando si lavora, nel significato più specifico che lavorare ha in una società complessa, si opera in un' azienda, in un ente, non importa se privato o pubblico, seguendo le direttive dell'azienda, dell' ente, le condizioni imposte da queste entità, quindi orari, ritmi, obiettivi, abbigliamento, sicurezza, ripartizione dei profitti, persino linee di pensiero da rispettare fuori dal lavoro, in cambio di un salario o stipendio, che rappresenta la ricompensa espressa in soldi, la quale a volte è inferiore anche di molto allo sforzo ed al risultato forniti dal lavoratore. In pratica si è sotto un padrone quando si va a lavorare. Infatti il lavoratore è chiamato "dipendente", proprio perché dipende da un datore di lavoro. Da qui discende che l' indipendenza lavorativa od economica non esiste, è solo un' illusione. Lo dice la parola stessa "dipendente".
Ovvio che pure essere mantenuti da famiglia, Stato, o ente caritatevole, è tutt' altro che indipendenza, perché pur non lavorando, il proprio sostentamento dipende da chi sta eseguendo il mantenimento, che può imporre le proprie condizioni per farlo, sia pure con una forza minore rispetto ad un' azienda per motivi che qui sarebbe eccessivo enumerare. Ricordo che alcuni autori indipendenti denunciavano il redditto di cittadinanza nazionale od universale, come una trappola attraverso cui lo Stato poi vincolerebbe l' elargizione del redditto all' adempimento di obblighi vaccinali ed all' espressione di un pensiero conforme. In realtà, per quanto tale pericolo sia concreto, abbiamo visto che durante l' era del green pass per lavorare bisognava prensentare il green pass che certificava l' assenza del virus o la vaccinazione, ed in molti luoghi di lavoro era obbligatorio vaccinarsi proprio. E già nel mondo del lavoro spesso fuori dall' orario di lavoro non si possono manifestare idee divergenti. Quindi Stato od aziende private poco cambia in termini di autonomia individuale.

Una considerazione a parte merita il lavoro autonomo di negoziante, professionista libero, artigiano ecc. ma la soggezione a tasse e burocrazia, regole cervellotiche, più le tutele a vantaggio dei grandi soggetti economici privati, rendono anche qui il discorso dell' indipendenza analogamente vuoto.

Veniamo al mito del vivere da soli come espressione di indipendenza. Infatti quando si va ad abitare da soli, o si paga un affitto al proprietario della locazione in cui si abita, ed allora non si è indipendenti perché si abita a casa altrui, oppure si paga un mutuo ad una banca che presta i soldi per comprare l' immobile in cambio della restituzione, oltre che del denaro necessario all' acquisto, di un interesse, che va pagato ogni tot mesi, spalmato nelle rate, e questo per 20 o 30 anni. Così pagando gli interessi si può arrivare a pagare anche oltre il doppio della somma prestata.
Ma dopo aver finalmente estinto il debito con la banca, la casa è veramente di proprietà? Uhm, in caso di debiti con soggetti pubblici o privati, il creditore può impossersi della casa se il debitore ha difficoltà a pagare il debito, tant'è che è vietato bruciare o distruggere la propria casa, perché ne diminuirebbe il valore e l' utilità in caso di pignoramento. Così una casa non sarà mai tua al 100%.

Considerando che andare al lavoro in un' azienda o abitare fuori dalla casa di famiglia è spesso una imposizione, non si può essere indipendenti eseguendo una volontà interamente esterna contro invece la propria volontà.

Ne concludiamo che l' indipendenza è solo un mito elaborato per far produrre le persone e illuderle di essere realizzate.
Capisco il tuo ragionamento, Avanguardia, e in parte lo condivido: l’indipendenza assoluta, nel senso letterale, probabilmente non esiste. Che sia un’azienda, lo Stato, un cliente o un proprietario di casa, ci sarà sempre una forma di interdipendenza e di vincolo.

Detto questo, penso che ci siano anche sfumature importanti. Per me, lavorare in un settore che mi appassiona e svolgere una professione che sento “mia” fa davvero la differenza: le giornate scorrono più leggere, la fatica pesa meno e persino alcune regole o vincoli diventano più accettabili. Non nego che si resti “dipendenti” da qualcun altro, ma la percezione cambia molto quando il lavoro è anche una fonte di soddisfazione personale, crescita e stimoli.

Allo stesso modo, vivere fuori casa può essere impegnativo e comportare costi e obblighi, ma può anche dare un senso di spazio personale e libertà di organizzarsi la vita come si vuole, pur nei limiti del sistema in cui viviamo.

Forse l’indipendenza totale è un’illusione, ma c’è comunque un margine per costruirsi una forma di autonomia che renda la propria vita più vicina possibile a ciò che si desidera.
 
Già avevo detto il mio pensiero se sono un brutto che non può avere mai una ragazza che me frega di lavoro e spaccarmi la schiena per qualche stronzo figlio di papà, cioè dovrei accumulare soldi per poi trovare una cessa obesa, strega, che urla tutto il giorno, che te la da una volta all'anno, è che nel peggiore delle ipotesi dopo un paio di anni ti manda fare in culo e se ne va con il maestro di zumba fregandosi casa, figli e assegno di mantenimento? E magari i figli poi sono pure loro dei mostri poverini che roba crudele e meschina a metterli al mondo.

Comunque se volete fare qualche soldo extra scrivete qua su telegram @JamesChad69 vi invito a un sito con varie offerte che pagano( videogiochi e non ).
 
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