Solo se le cose arrivano a mettersi molto molto MOLTO male... se no non succederà, ma ricorda che anche a casa si muore per la guerra.Dici che gli over 50 civili italiani non verranno mandati a fare la guerra?
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Solo se le cose arrivano a mettersi molto molto MOLTO male... se no non succederà, ma ricorda che anche a casa si muore per la guerra.Dici che gli over 50 civili italiani non verranno mandati a fare la guerra?
Sto spiegando come reagiscono le persone di fronte all' azione feroce dello Stato.Ma tu non parlavi di fare la rivoluzione?![]()
Beh ma un conto è fare un vaccino che nel 99,99% dei casi non ti fa nulla, con la minaccia di perdere il lavoro, altro conto è partire per i fronte. A quel punto, se devo morire, preferisco gettarmi da un ponte che morire per Ursula! Non c'è nulla per noi nella società attuale che valga la pena di difendere: questo è il punto.Sto spiegando come reagiscono le persone di fronte all' azione feroce dello Stato.
Anche 4 anni fa, tanti dicevano <<il vaccino non me lo farò mai>> ecc. ed alla fine sono andati a farlo o per paura delle conseguenze o per non restare tagliati fuori, funziona così. Altri popoli come rumeni, austriaci, hanno reagito in modo molto più forte diciamo, ma in Italia andò così.
Il vaccino era molto più pericoloso. Certo, molti non se lo pensavano, va detto. Della guerra i pericoli li sappiamo quasi tutti. E' vero. Però, nei secoli scorsi, pensando alle guerre mondiali, quanti poverini non ci volevano andare, guarda nelle famiglie contadine quali limitazioni poteva dare l' assenza di figli maschi mandati in guerra, eppure lo Stato ci riuscì a sbattere la gente. Ci riuscirebbe pure adesso.Beh ma un conto è fare un vaccino che nel 99,99% dei casi non ti fa nulla, con la minaccia di perdere il lavoro, altro conto è partire per i fronte. A quel punto, se devo morire, preferisco gettarmi da un ponte che morire per Ursula! Non c'è nulla per noi nella società attuale che valga la pena di difendere: questo è il punto.
Voglio proprio vedere. Secondo me molti sopravvalutano la disponibilità di sottomissione delle persone, cui la società attuale ormai non da più nulla.Il vaccino era molto più pericoloso. Certo, molti non se lo pensavano, va detto. Della guerra i pericoli li sappiamo quasi tutti. E' vero. Però, nei secoli scorsi, pensando alle guerre mondiali, quanti poverini non ci volevano andare, guarda nelle famiglie contadine quali limitazioni poteva dare l' assenza di figli maschi mandati in guerra, eppure lo Stato ci riuscì a sbattere la gente. Ci riuscirebbe pure adesso.
Ah ecco. Tutto chiaro. Avevo fraintesoSto spiegando come reagiscono le persone di fronte all' azione feroce dello Stato.
Anche 4 anni fa, tanti dicevano <<il vaccino non me lo farò mai>> ecc. ed alla fine sono andati a farlo o per paura delle conseguenze o per non restare tagliati fuori, funziona così. Altri popoli come rumeni, austriaci, hanno reagito in modo molto più forte diciamo, ma in Italia andò così.
Io infatti ho già studiato vari modi per ropare nel caso... figuriamoci se vado a prendermi i droni in testa per la Von Der Cazzen, Rikkion, Stamerd, Merd e la coatta di Centocelle...Beh ma un conto è fare un vaccino che nel 99,99% dei casi non ti fa nulla, con la minaccia di perdere il lavoro, altro conto è partire per i fronte. A quel punto, se devo morire, preferisco gettarmi da un ponte che morire per Ursula! Non c'è nulla per noi nella società attuale che valga la pena di difendere: questo è il punto.
Dai viaggi mentali alla pratica quotidiana e quindi al passaggio all'azione bisogna attraversare le porte della percezione, per alcuni già è grasso che cola se si riesce ad attraversare il portone di casa.Ma tu non parlavi di fare la rivoluzione?![]()
Su questo non ci piove. Un conto è dire una cosa, un conto è farla. Ci può essere un oceano di distanza tra le due cose...Dai viaggi mentali alla pratica quotidiana e quindi al passaggio all'azione bisogna attraversare le porte della percezione, per alcuni già è grasso che cola se si riesce ad attraversare il portone di casa.
E non è la sola cosa..Su questo non ci piove. Un conto è dire una cosa, un conto è farla. Ci può essere un oceano di distanza tra le due cose...
Appunto. Comunque quello che volevo intendere è che fino a quando non ci si ritrova immersi in una situazione di effettivo pericolo la mente umana per istinto di sopravvivenza rifiuta certi scenari, ma può adattarsi nel momento in cui è necessario farlo per motivazioni di forza maggiore. Le parole sono un ulteriore modo per non venire a patti con sé stessi: "Tutti hanno un piano fino a quando non vengono presi a pugni in faccia".Su questo non ci piove. Un conto è dire una cosa, un conto è farla. Ci può essere un oceano di distanza tra le due cose...
Il fatto è il costo dell'attrezzatura nella prima guerra mondiale un fucile 20 colpi e l'equivalente di oggi di 30 euro di attrezzatura e mandavi il soldato al fronte, se moriva ciccia... nn perdevi nulla.Quando c'era la guerra di massa vedi la ww1 e in misura minore la ww2 c'era la gente che si feriva apposta per essere mandata a casa
E non funzionava neanche, perché soprattutto nella ww1 i mutilati o gli scemi di guerra venivano messi in manicomio, sottoposti a elettroshock e poi rimandati al fronte che manco riuscivano a tenere in mano un fucile
Se "scoppia" la ww3 ci deve andare gente addestrata. Che poi si ritorni a preferire i 18enni ai vecchi, può darsi sia dovuto al fatto che molto semplicemente un vecchio con gli occhiali e mezzo moscio non sia proprio materiale da trincea
C'è da chiamare l'agenzia per il pulmino e non tutti hanno messo la quota di partecipazione perché i genitori non volevano ed alcuni soffrivano il mal d'auto. Mi sa che la guerra quest'anno non verrà organizzata.Oh ma allora? Ci mandano in guerra o no?
Guarda, nel periodo della prima guerra mondiale, la società non dava un cazzo alla grande massa delle persone, eppure ci si riuscì a mandare tutti quei giovani a crepare e a mutilarsi vicino le Alpi.Voglio proprio vedere. Secondo me molti sopravvalutano la disponibilità di sottomissione delle persone, cui la società attuale ormai non da più nulla.
Tutti quei giovani avevo una fidanzata, una moglie, spesso dei figli per i quali combattere. Oltre che una piccola comunità rurale che li attendeva da eroi. Non penso che vivessero da derelitti, chiusi nella stanzetta buia e claustrofobia, attendendo il giorno della fine alienati e in solitudine.Guarda, nel periodo della prima guerra mondiale, la società non dava un cazzo alla grande massa delle persone, eppure ci si riuscì a mandare tutti quei giovani a crepare e a mutilarsi vicino le Alpi.