Outsider
Member
(Potete saltare alla parte del grassetto se volete)
Nel post di presentazione l'ho un po' anticipato. Può essere che mi sbagli ma credo che sentirete alcune cose da parte mia che vi faranno pensare: "Non è uno di noi". Ma sono qui, e sono qui per un'ottima ragione.
Voglio raccontarvi della mia vita più recente, diciamo gli ultimi cinque sei anni.
Vivo in una provincia del sud, una provincia che si svuota d'inverno e che si riempie di estate.
No, anzi, dovrei partire da molto più indietro, dovrei partire da me.
Io sono sempre stato un tipo vulcanico ed estroverso, almeno a livello superficiale. Uno che non si fa problemi a fare il kamikaze, a presentarsi a delle ragazze che sono per i cazzi loro. Per qualcuno sono addirittura talentuoso, in questo, e magari in un altro post vi parlerò nel dettaglio di tutte le idiozie che ho provato nel tentativo di conoscere, alcune delle quali hanno funzionato e sono semplici ma efficacissime.
Negli ultimi cinque sei anni, ad un certo punto, i miei amici si sono decisi a fare questa cosa: al posto di passare le serate a farci la passeggiata e deprimerci, piuttosto fermare delle belle ragazze e provare a conoscersi. Mal che vada, che doveva succedere? Ci mandano via? Eh figurati, siamo già soli, non possiamo esserlo più di così. E quindi...
Ci siamo divertiti. Parecchio. Anche se praticamente non abbiamo scopato quasi mai. Attenzione: quasi mai, badate bene. In quel "quasi" c'è un universo che in fondo ci ha salvato. Ed a parte ciò, è stato sicuramente meglio di abbandonarsi alla depressione. Ora questa pratica credo di stare per accantonarla, ma ne parlerò in separata sede...
La cosa fondamentale di questo approccio alla vita, è puntare sulla quantità oltre che sulla qualità. Ed in questo è stato fondamentale il mio background lavorativo: nella mia vita io ho avuto la "fortuna" di lavorare dentro un callcenter. Al callcenter sai che farai qualcosa come 400 chiamate in un giorno, e che riuscirai a chiudere qualcosa come 5-6 contratti-appuntamenti eccetera. Vuol dire che per 394-395 volte ti chiudono il telefono in faccia: devi esser un panzer.
Ma i risultati comunque li fai, se lavori bene.
Ho preso questo concetto, e l'ho trasposto alle mie estati ed agli incontri con le ragazze. Ovviamente non fermavamo 400 ragazze a sera. Si bighellonava in giro, si andava scrutando quale gruppo fosse interessante e possibilmente fattibile (cioè quali ragazze sembrano avere un'aria positiva e quindi non ti respingono malamente appena arrivi) e si sceglieva di fare almeno un tentativo a serata. Mal che vada? L'ho scritto sopra.
E funziona. Ad aiutare era il contesto: vivo in un posto in cui a dispetto della reputazione "latina-focosa" del sud, non si fanno più questo genere di cose. Una volta sì. Oggi si usano molto i social, si aggiunge la tizia, e si spera. Ma tutto ciò mette nelle mani delle ragazze troppo potere. Quando invece loro sono sedute su un muretto e parlano di cavolate, quasi certamente si annoiano, perchè la noia è ormai il leit motiv della vita di ognuno di noi. Intervenire in questo contesto, magari facendo i simpatici, vuol dire (che ci crediate o no) migliorare la loro serata.
Questo tipo di prospettiva e questo agire mi ha aiutato molto, e come da titolo, mi ha portato anche a scopare.
E vi posso dare la mia opinione su quali siano le situazioni in cui si scopa?
Quando becchi quella che vuole. Vi posso assicurare che l'approccio non conta tantissimo, basta solo che non sia terrificante. Vorrei poter raccontare che io sia stato un grande latin lover, che io abbia tenuto il coltello dalla parte del manico, che io abbia condotto il gioco. No. Non è andata così per me. Io mi limitavo ad essere simpatico, a proporre, poi son state loro a dire sì, e molte meno si sono concesse per il sesso: ma ci sono state, questo posso dirlo. Mi dispiace però che sono stato sempre io a rincorrere loro e quasi mai sono stato rincorso. Ancora oggi è così...
Questo perchè sono io a fermarle e quindi io a fare la prima mossa, ma nel momento in cui è fatta questa, il gioco ritorna immediatamente nelle loro mani.
Fatto sta, che funzionicchiò.
Vi racconto due banalissime occasioni: si balla al lido, serata italiana (vanno molto nella mia zona). C'è una che guarda. Si tratta di una quarantenne, ma di bell'aspetto, si manteneva bene. A un certo punto stiamo ballando vicini e per mio cazzeggio inizio a cantare insieme a lei la Carrà. Si ride, si scherza...da premettere: odio la discoteca, sto tutto il tempo a sognare che esploda tutto, ma mi ci adatto per poter avere momenti come questo e se prima non mi calo un negroni non riesco a sciogliermi. Le chiedo sorridendo come si chiama, e poi iniziamo a parlottare. Quando va via, riesco ad ottenere il numero di telefono. Il resto è abbastanza naturale, bisogna semplicemente proporre una birretta. Con lei funzionò.
In un'altra occasione, di tre anni fa, conobbi la donna che mi ha devastato il cuore e che in fondo mi ha portato qui dentro. Anche lei 40. Ma vi assicuro, ragazzi miei, la ragazza più bella che io abbia mai avuto. Con lei non nacque mai una relazione. Sin dall'inizio fu chiara, con me, che sarebbe stata libera di andare anche con altri. Fu quella che molto banalmente si chiama scopamicizia. Ma in fondo, ha senso cercare di razionalizzare ed auto imporsi di non innamorarsi? Se queste scopamicizie durano due anni, si possono definire tali? Se si va al cinema insieme, si può dire che fu solo sesso..? Se abbiamo gli stessi gusti musicali? E potrei andare avanti.
Io ci rimasi sotto, innamorato perso, e dipendente dal sesso che mi concedeva, raramente. Questo era il punto dolente. Non ci si vedeva spesso. Soprattutto d'estate, quando si poteva andare in spiaggia. Sto ancora asciugando le lacrime perchè, questa di estate, dopo averla vista con il collo mangiato da un'altra persona, ad un locale, ho realizzato più fattivamente quanto fossimo realmente distanti.
È stata la mia esperienza più importante degli ultimi anni, finita con un'umiliazione totale e la mia autostima devastata. Ho sempre avuto il sospetto di non averla soddisfatta a dovere a letto, e che per questo lei si sia stufata di me. Nonostante ciò, non le posso rimproverare nulla, lei è stata a livello personale assolutamente corretta ed onesta: patti chiari, amicizia lunga. Una donna spaziale, una grande persona. E piango, vi assicuro, perchè so che non troverò mai nessuno come lei. Anche con la chiamata numero 401 del callcenter.
Ebbene, tutto questo è ciò che è stato ma... come l'ho conosciuta? Lei era seduta davanti ad un muretto, di fronte ad un locale (lo stesso dove questa estate la vidi col collo impegnato). Era con sua sorella. Entrambe chine sul cellulare, apparentemente annoiate: la situazione in cui o ti mandano via a malomodo, o ti ringraziano per aver spezzato l'empasse.
Mi sono buttato, con un mio amico alto 2 metri e strabico, ma simpaticissimo.
"Ciao ragazze, una domanda: voi preferireste avere un post su instagram con ventimila like, oppure che due bei ragazzi vengano a sconcicarvi in serate noiose come queste?" Sconcicare è un termine delle mie parti, che vuol dire sostanzialmente flirtare.
Come vedete è una frase ridicola. Ma lei era in un certo periodo, ed ho avuto fortuna.
E ora sanguino. Non ho mai comandato in questo "rapporto". Ha sempre avuto lei tutto il potere. Non sarebbe potuto essere altrimenti. Non mi pento di niente ed anzi in fondo la ringrazio. Mi ha in un certo senso condannato, perchè ora non riesco a rinunciare ad un'idea alta, che credetemi, sono sicuro di non poter permettermi.
Mi manca quello che ho assaggiato, e non è affatto facile ricominciare a fare quelle quattrocento chiamate.
Nel post di presentazione l'ho un po' anticipato. Può essere che mi sbagli ma credo che sentirete alcune cose da parte mia che vi faranno pensare: "Non è uno di noi". Ma sono qui, e sono qui per un'ottima ragione.
Voglio raccontarvi della mia vita più recente, diciamo gli ultimi cinque sei anni.
Vivo in una provincia del sud, una provincia che si svuota d'inverno e che si riempie di estate.
No, anzi, dovrei partire da molto più indietro, dovrei partire da me.
Io sono sempre stato un tipo vulcanico ed estroverso, almeno a livello superficiale. Uno che non si fa problemi a fare il kamikaze, a presentarsi a delle ragazze che sono per i cazzi loro. Per qualcuno sono addirittura talentuoso, in questo, e magari in un altro post vi parlerò nel dettaglio di tutte le idiozie che ho provato nel tentativo di conoscere, alcune delle quali hanno funzionato e sono semplici ma efficacissime.
Negli ultimi cinque sei anni, ad un certo punto, i miei amici si sono decisi a fare questa cosa: al posto di passare le serate a farci la passeggiata e deprimerci, piuttosto fermare delle belle ragazze e provare a conoscersi. Mal che vada, che doveva succedere? Ci mandano via? Eh figurati, siamo già soli, non possiamo esserlo più di così. E quindi...
Ci siamo divertiti. Parecchio. Anche se praticamente non abbiamo scopato quasi mai. Attenzione: quasi mai, badate bene. In quel "quasi" c'è un universo che in fondo ci ha salvato. Ed a parte ciò, è stato sicuramente meglio di abbandonarsi alla depressione. Ora questa pratica credo di stare per accantonarla, ma ne parlerò in separata sede...
La cosa fondamentale di questo approccio alla vita, è puntare sulla quantità oltre che sulla qualità. Ed in questo è stato fondamentale il mio background lavorativo: nella mia vita io ho avuto la "fortuna" di lavorare dentro un callcenter. Al callcenter sai che farai qualcosa come 400 chiamate in un giorno, e che riuscirai a chiudere qualcosa come 5-6 contratti-appuntamenti eccetera. Vuol dire che per 394-395 volte ti chiudono il telefono in faccia: devi esser un panzer.
Ma i risultati comunque li fai, se lavori bene.
Ho preso questo concetto, e l'ho trasposto alle mie estati ed agli incontri con le ragazze. Ovviamente non fermavamo 400 ragazze a sera. Si bighellonava in giro, si andava scrutando quale gruppo fosse interessante e possibilmente fattibile (cioè quali ragazze sembrano avere un'aria positiva e quindi non ti respingono malamente appena arrivi) e si sceglieva di fare almeno un tentativo a serata. Mal che vada? L'ho scritto sopra.
E funziona. Ad aiutare era il contesto: vivo in un posto in cui a dispetto della reputazione "latina-focosa" del sud, non si fanno più questo genere di cose. Una volta sì. Oggi si usano molto i social, si aggiunge la tizia, e si spera. Ma tutto ciò mette nelle mani delle ragazze troppo potere. Quando invece loro sono sedute su un muretto e parlano di cavolate, quasi certamente si annoiano, perchè la noia è ormai il leit motiv della vita di ognuno di noi. Intervenire in questo contesto, magari facendo i simpatici, vuol dire (che ci crediate o no) migliorare la loro serata.
Questo tipo di prospettiva e questo agire mi ha aiutato molto, e come da titolo, mi ha portato anche a scopare.
E vi posso dare la mia opinione su quali siano le situazioni in cui si scopa?
Quando becchi quella che vuole. Vi posso assicurare che l'approccio non conta tantissimo, basta solo che non sia terrificante. Vorrei poter raccontare che io sia stato un grande latin lover, che io abbia tenuto il coltello dalla parte del manico, che io abbia condotto il gioco. No. Non è andata così per me. Io mi limitavo ad essere simpatico, a proporre, poi son state loro a dire sì, e molte meno si sono concesse per il sesso: ma ci sono state, questo posso dirlo. Mi dispiace però che sono stato sempre io a rincorrere loro e quasi mai sono stato rincorso. Ancora oggi è così...
Questo perchè sono io a fermarle e quindi io a fare la prima mossa, ma nel momento in cui è fatta questa, il gioco ritorna immediatamente nelle loro mani.
Fatto sta, che funzionicchiò.
Vi racconto due banalissime occasioni: si balla al lido, serata italiana (vanno molto nella mia zona). C'è una che guarda. Si tratta di una quarantenne, ma di bell'aspetto, si manteneva bene. A un certo punto stiamo ballando vicini e per mio cazzeggio inizio a cantare insieme a lei la Carrà. Si ride, si scherza...da premettere: odio la discoteca, sto tutto il tempo a sognare che esploda tutto, ma mi ci adatto per poter avere momenti come questo e se prima non mi calo un negroni non riesco a sciogliermi. Le chiedo sorridendo come si chiama, e poi iniziamo a parlottare. Quando va via, riesco ad ottenere il numero di telefono. Il resto è abbastanza naturale, bisogna semplicemente proporre una birretta. Con lei funzionò.
In un'altra occasione, di tre anni fa, conobbi la donna che mi ha devastato il cuore e che in fondo mi ha portato qui dentro. Anche lei 40. Ma vi assicuro, ragazzi miei, la ragazza più bella che io abbia mai avuto. Con lei non nacque mai una relazione. Sin dall'inizio fu chiara, con me, che sarebbe stata libera di andare anche con altri. Fu quella che molto banalmente si chiama scopamicizia. Ma in fondo, ha senso cercare di razionalizzare ed auto imporsi di non innamorarsi? Se queste scopamicizie durano due anni, si possono definire tali? Se si va al cinema insieme, si può dire che fu solo sesso..? Se abbiamo gli stessi gusti musicali? E potrei andare avanti.
Io ci rimasi sotto, innamorato perso, e dipendente dal sesso che mi concedeva, raramente. Questo era il punto dolente. Non ci si vedeva spesso. Soprattutto d'estate, quando si poteva andare in spiaggia. Sto ancora asciugando le lacrime perchè, questa di estate, dopo averla vista con il collo mangiato da un'altra persona, ad un locale, ho realizzato più fattivamente quanto fossimo realmente distanti.
È stata la mia esperienza più importante degli ultimi anni, finita con un'umiliazione totale e la mia autostima devastata. Ho sempre avuto il sospetto di non averla soddisfatta a dovere a letto, e che per questo lei si sia stufata di me. Nonostante ciò, non le posso rimproverare nulla, lei è stata a livello personale assolutamente corretta ed onesta: patti chiari, amicizia lunga. Una donna spaziale, una grande persona. E piango, vi assicuro, perchè so che non troverò mai nessuno come lei. Anche con la chiamata numero 401 del callcenter.
Ebbene, tutto questo è ciò che è stato ma... come l'ho conosciuta? Lei era seduta davanti ad un muretto, di fronte ad un locale (lo stesso dove questa estate la vidi col collo impegnato). Era con sua sorella. Entrambe chine sul cellulare, apparentemente annoiate: la situazione in cui o ti mandano via a malomodo, o ti ringraziano per aver spezzato l'empasse.
Mi sono buttato, con un mio amico alto 2 metri e strabico, ma simpaticissimo.
"Ciao ragazze, una domanda: voi preferireste avere un post su instagram con ventimila like, oppure che due bei ragazzi vengano a sconcicarvi in serate noiose come queste?" Sconcicare è un termine delle mie parti, che vuol dire sostanzialmente flirtare.
Come vedete è una frase ridicola. Ma lei era in un certo periodo, ed ho avuto fortuna.
E ora sanguino. Non ho mai comandato in questo "rapporto". Ha sempre avuto lei tutto il potere. Non sarebbe potuto essere altrimenti. Non mi pento di niente ed anzi in fondo la ringrazio. Mi ha in un certo senso condannato, perchè ora non riesco a rinunciare ad un'idea alta, che credetemi, sono sicuro di non poter permettermi.
Mi manca quello che ho assaggiato, e non è affatto facile ricominciare a fare quelle quattrocento chiamate.