Leggetevi Bukowski.
Con piglio critico, e cioè non fermandovi alle frasi da quote che riportano le ragazze su Facebook, che poi hanno letto 25 pagine di "Donne" e l'hanno chiuso perché dovevano messaggiare con le amiche dell'ape.
Bukowski, che è tedesco e non inglese, ed è figlio di un sergente che andò sul campo di battaglia e a casa era violento e completamente pazzo, si trasferì negli Stati Uniti e dopo un'adolescenza che racconta in "Panino al prosciutto", scappò di casa perché il padre gli aveva stracciato tutte le poesie e si era messo a spaccare la casa e a gridare di volerlo trovare, e per sfuggire alla sua miseria passò la vita a ubriacarsi e non combinò un cazzo, ché a fine carriera era stampato solo in 5mila copie in tutti gli Stati Uniti.
Consiglio: Post Office, Factotum, Panino al prosciutto.
Come raccolta di racconti: Storie di ordinaria follia, che in realtà è una raccolta delle sue prime raccolte, perché quando diventò famoso fecero su un mischione per farci cash, e ci sono riusciti.