Parlare di punto di non ritorno non è esatto, perché bene o male viviamo in una società di cambiamenti continui, dove il cammino del cambiamento va molto veloce; ciò che era ben accetto in passato, è finito per cadere, sotto i colpi della tecnologia e dell' economia, e della protesta a schemi che obiettivamente stavano stretti, stavano stretti a tutti i sessi, in fin dei conti. Ma si fatica a trovare un nuovo equilibrio, ci vuole tempo, bisogna adattare prima ancora che gli schemi tecnici di funzionamento sociali, gli schemi mentali, e tuttora sono radicati molti schemi vecchi diciamo.
Il femminismo era un movimento nato per delle cose giuste, secondo me, ma era destinato a diventare una delle solite rivoluzioni incompiute, le classi dirigenti lo hanno coptato per favorire magari una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, per avere più braccia ma soprattutto più cervelli, come il lavoro si è fatto via via meno manuale privilegiando i lavori non manuali, e successivamente per creare divisione tra i sessi, mentre l' emancipazione femminile è stata frenata con la propaganda consumistica diretta soprattutto alle donne, che dando importanza all' acquisto di beni materiali e al lusso, ritardano così la liberazione perché servono le risorse dell' uomo per spendere, consumare, ostentare, mentre una donna che è frugale, che se ne fa dei soldi dell' uomo, a parte le piccole cose per mandare avanti una famiglia? Di sicuro, per la donna, non fu facile e non è facile tuttoggi rinunciare a dei privilegi che la struttura patriarcale fornisce loro, come ad esempio l' uomo che porta i soldi, l' uomo a cui sono demandati gli sforzi maggiori ecc.
Un equilibrio nuovo? E' possibile che in un mondo che cambia velocemente ci sia un riequilibrio, una situazione che porterà le donne invece ad adattarsi ad un uomo non più in grado di garantire quelle sicurezze tanto ricercate, se non altro perché la liberazione sessuale sta rendendo le donne meno asessuali, quindi più necessitanti dell' uomo per fini diversi da quelli finanziari e sociali; è chiaro che tanti uomini esclusi sono un pericolo ed allora occorre che vi sia nella società un riequilibrio, per la sopravivenza della comunità (amesso che tale termine oggi abbia senso).
Altrimenti resta la distruzione del mondo moderno, della civiltà, che dei problemi qui sentiti è secondo me la causa principale.