Non voglio lavorare

Ho 21 e già li ci potremmo fermale
Un giorno capirai che non è cosi il lavoro e parte integrante della vita di ogni essere umano, che faccia schifo lo so, ma la società è improntata per toglierti tutta l energia vitale pena andrai a fare il barbone e la droga ti ucciderà

Date troppa importanza al lavoro, ci sono dei 35enni e oltre che si fanno mantenere dai genitori basta non spendere troppo.

Ce ne vuole per finire a fare il barbone alla fine.
 
Come scrivevo all’inizio , il lavoro se si soddisfano delle condizioni sufficientemente adeguate può essere opportunità di crescita , gli stimoli ci donano miglior benessere psicologico, ne guadagneremmo in tutti i sensi.

Ciò che detesto del sistema turbocapitalistico odierno è la fretta, il dove correre sempre, essere perfetti senza mostrare umani segni di debolezza. A me tali catene infastidiscono non poco.
 
DieterHellStrom, la morte è il destino che accumuna tutti gli esseri viventi. Siamo destinati a morire qualunque cosa facciamo nella vita, morirà sia il pigro che il gran lavoratore, fine della storia.
Ma infatti @Avanguardia , per non parlare delle morti sul lavoro.

Non ho chiesto a nessuno di nascere, ergo vivo la mia vita come meglio desidero: un compromesso tra l’infernale schiavitù ed il logorante ozio estremo.
 
Si ma non c'entra niente il lavoro con la figa. Il lavoro te lo remunerano in soldi, non in natura. Non è mai esistito nella storia umana che uno ha lavorato soltanto siccome poi una volta tornato a casa poteva scopare la moglie cessa e pelosa
Secondo me qui ti sbagli , il lavoro serve per due motivi, status e soldi, che alla fine ti permettono di accedere alla fighe di qualità. Pensa ai primi ominidi, cacciavano , portavano le prede nelle caverne dove c'era la femmina che cucinava e cresceva i figli, la ricompensa era la scopata. Non siamo cambiati molto, chi ha soldi, pretende la figa come se fosse un diritto ancestrale.
 
Secondo me qui ti sbagli , il lavoro serve per due motivi, status e soldi, che alla fine ti permettono di accedere alla fighe di qualità. Pensa ai primi ominidi, cacciavano , portavano le prede nelle caverne dove c'era la femmina che cucinava e cresceva i figli, la ricompensa era la scopata. Non siamo cambiati molto, chi ha soldi, pretende la figa come se fosse un diritto ancestrale.
Ma se lavori e la figa non arriva (come nel nostro caso) che fai?
 
Hai 21 anni, anziché perseguire binari di nullafacenza come la maggioranza di quegli stronzi dei tuoi coetanei perché non ti dai al servizio civile? Vieni pagato, vedi già un tuo primo stipendio e ti interfacci con ciò che potrebbe essere il mondo del lavoro. Ti assicuro che ora vuoi fare il neet perché puoi permettertelo, poi arrivi a 30 anni dove il tuo ultimo dei problemi è essere brutto e non amato. A 30 anni dovresti essere già spostato e mettere su famiglia, vivere da solo. il pes che senti ora per il tuo essere brutto, cesso, edgy, è un solletico nel sottopalla rispetto all'essere rinfacciato di essere un fallito che vive ancora con la mamma
 
Hai 21 anni, anziché perseguire binari di nullafacenza come la maggioranza di quegli stronzi dei tuoi coetanei perché non ti dai al servizio civile? Vieni pagato, vedi già un tuo primo stipendio e ti interfacci con ciò che potrebbe essere il mondo del lavoro. Ti assicuro che ora vuoi fare il neet perché puoi permettertelo, poi arrivi a 30 anni dove il tuo ultimo dei problemi è essere brutto e non amato. A 30 anni dovresti essere già spostato e mettere su famiglia, vivere da solo. il pes che senti ora per il tuo essere brutto, cesso, edgy, è un solletico nel sottopalla rispetto all'essere rinfacciato di essere un fallito che vive ancora con la mamma
Il consiglio del Servizio Civile è buono.
Invece non condivido il peso di sentirsi dei falliti. Se uno è molto sfigato ecc. in fin dei conti sentirsi dire del fallito è un complimento. Non fare ciò che vuole la società è il vero orgoglio.
 
E' la verità, dimostrami che sbaglio.
La verità non implica la deresponsabilizzazione. Filosoficamente la vita è parte activa dell'esistenza ed essendo tutti gli organismi viventi parte attiva della lotta alla sopravvivenza, delegare alla morte, che è entità sorella della vita, le proprie mancanze o le proprie inettudini o la propria noluntas vuol dire cagare sopra il nobile significato della morte. Accomunare il pigro ed il gran lavoratore allo stesso lato della moneta e quindi delegittimandoci dalla lotta pretendendo di fare il morto a galla cullati dalle onde della vita è profondamente sbagliato: qui dentro ci lamentiamo del fatto che tizio A è nato con il bel faccino rispetto a tizio B e quindi tizio A scopa venti volte di più rispetto a tizio B ed in questo caso uno non può farci molto, è l'evidenza di natura. Ma che oltre ad ingollare il malloppone indigesto della genetica ci si debba esimersi e deligittimarsi tramite sofismi mentali degni del più pigro dei rincoglioniti è quanto di più ingiusto ed autodistruttivo debba esserci per le persone, autoridursi alla condizione di larve umane per precetti antichi che ancora insozzano il mondo e che hanno allungato i loro tentacoli soporiferi sulle sinapsi cerebrali di milioni di persone creando danni inenarrabili. Prepararsi alla morte vuol dire lottare per essa, la lotta è azione, non si può mettere a pietra di paragone le due entità dell'esistenza finita ed infinita per giustificare la propria volontà a non fare un cazzo. Morirà sia il pigro che il lavoratore, ma ti ho dimostrato che l'immagine della morte che accomuna i due comprende anche la vita e come ci si comporta in essa, svalutando per le proprie mancanze questa metà accomunante l'Uno si andrà inevitabilmente a corrompere il nobile scopo della morte ergo non è possibile evocarla soltanto quando fa comodo ergo le verità preconfezionate ad personam sono fuffa ergo è una filosofia del cazzo.
 
Ho capito che importa quanto si fa in vita, ma il giudizio su ciò alla fine è relativo: dipende da come uno vede le cose, da cosa ha passato, dalla sua situazione, dalla sua visione del mondo.
 
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