Oggi è SABATO

Avanguardia

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Il sabato è arrivato. I centri commerciali si riempiono di coppiette; dopo una settimana di lavoro o di studio, finalmente una giornata diversa. C'è il pienone negli alberghi, rifugio degli amori clandestini, ovvero con persone che sono sposate o fidanzate già.
Tante le ragazze eleganti, con gonne corte, stivali, calze a rete, seno in parte scoperto, trucco, capelli acconciati dalla parrucchiera la mattina. Tra di esse vi sono le vergini, che tengono tanto a ciò che hanno di più puro, solo all' uomo veramente degno la doneranno: ricco, posizionato, con molte storie amorose alle spalle, sicuro di se. La verginità è qualcosa di così prezioso che mica si può donare al coglione qualunque, al timido, all' operaio, all' introverso, al trentenne vergine. Eh, sì, la vergine la conquisti dimostrando di esser stato con molte donne. A te, uomo, non è concesso essere illibato.
Arrivata è la notte, le strade del centro città si riempiono di giovani, con le discoteche piene di ragazze trasgressive che verranno bombate dal muscoloso rozzo, dal belloccio vestito a festa, alcune saranno cosi impasticcate che si faranno chiavare dal vecchietto arzillo senza saperlo.
In paese nessuna anima viva, in quella piazza si trovano solo 2 ragazzi, uno studente fuoricorso comunista e un disoccupato fascista che ogni tanto lavora come manovale. Come cani abbandonati, accomunati dal medesimo triste destino, seduti in panchina, esposti al pubblico ludibrio come cattivi esempi. Mai dato un bacio, mai un' uscita con una ragazza, inconcludenti su tutto il resto. Volevano stare a casa, ma parenti ed amici di famiglia venuti a cena, parlavano di nipotini, figli che si devono sposare, delle fidanzate dei figli maschi, per poi arrivare alle solite domande: “e tu, la ragazza?”, “cosa vuoi fare da grande?”, “come mai non sei ancora fidanzato?”. Percependosi come la pecora nera, il fallito supremo, l' inetto assoluto, con i rispettivi genitori imbarazzati per quel figlio di cui vergognarsi. passa la fame e subito si chiama l' amico per stare in piazzetta.
Seduti in panchina, si accende la prima canna. I discorsi ruotano attorno alle ragazze che li umiliarono, a tutte le volte che provarono ad attaccare bottone ottenendo parolacce come risposta, a tutte le volte che furono ignorati quando presero la parola in gruppi misti, e quelle volte che una tipa sembrava interessata ma gli amici si misero di traverso diffamandoli tirando fuori presunti problemi mentali.
Rimasti indietro, sogni e pazienza più non hanno. Tante macchine passano, quasi tutte con coppiette. Tanti i volti noti, pure quello più scemo di te c'è la fatta, pure il soggetto della classe. Sono rimasti solo loro 2.
Le ragazze adatte a loro ci sarebbero, ma per loro lunga è la fila: la tatuata con piercing, la intellettuale con gli occhiali, la disoccupata depressa, la cassiera cicciotella del supermercato … tanta la competizione. Da estremisti quali sono i 2 ragazzi, iniziano parlare di come le logiche capitalistiche abbiano invaso le relazioni uomo/donna, con una minoranza di uomini ambita da molte donne, mentre le ragazze meno pretenziose sono contese da una moltitudine di uomini, una feroce competizione in cui tutti i mezzi, anche i più sleali, non vengono risparmiati.
Con la seconda canna, la loro mente va fuori da una realtà noiosa, grigia, somigliante ad un cielo nuvoloso persistente da giorni senza che il temporale si scateni. Si viaggia ai bei tempi delle dittature, quando quasi tutti avevano moglie, o alle popolazioni primitive dove trombano tutti. Si fantastica su una rivoluzione violenta dove gli uomini di successo vengono squartati, decapitati in pubblico, e le ragazze vengono distribuite ai quarantenni vergini, ai vecchi contadini, ai senzatetto. Immaginano futuri post guerra atomica dove le occasioni per conoscere ragazze ci sono, si tromberà di più, o al limite si fonderà una banda di predoni che prenderanno le signorine con la forza.
Alla terza canna arriva il sonno, sognando la NUOVA ALBA, che giustizia porterà, che solo guerra e terremoti potranno favorire.
Il freddo li fa svegliare, l' alba è vicina. Guardano il cellulare, e la loro faccia triste finalmente si trasforma: i loro volti sono gioiosi. La guerra ha visto finalmente un evento potenzialmente catalizzatore della grande conflagrazione con armi di distruzione di massa. Tutti i giornali, tutti i portali web, riportano allarmati la notizia, tante le vittime, le immagini di navi in fiamme, esplosioni gigantesche in città, fuoco e fiamme. Ulteriori scontri si stanno accendendo. Ora ci siamo!
Un' altra notizia è arrivata: un fortissimo terremoto di oltre 8 gradi ha colpito una zona industrializzata, arrivano le immagini dei grattacieli crollati, delle crepe. Anche Madre Natura è dalla parte di questi ragazzi!
Da depressi afflitti diventano ebbri di gioia, rientrano a casa saltellando ed urlando: “affanculo a voi bastardi, finalmente sarete morti”, “per voi è finita coglioni”, “ora mi diverto io”. Un signore che la domenica lavora si affaccia incavolato urlando “io devo lavorareeee!”, e loro “zitto scemo!”. La NUOVA ALBA è arrivata per questi ragazzi, ora dormiranno sereni.
La mattina i genitori vedendoli insolitamente contenti, domanderanno: “eri con qualche ragazza?”. E loro “qualcosa di molto meglio”.

Se da ragazzo non hai goduto del privilegio di toccare i sederi delle tue compagne di classe o delle ragazze della tua comitiva ricambiato dai sorrisi, se non hai mai camminato a braccetto con una ragazza, se non ti hanno mai cagato, vivrai arso dall' invidia e dal rancore, odierai la pace, che per te sarà tremenda, e bramerai la guerra, la catastrofe, ciò che è ordine per te sarà la prigione, mentre tutto ciò che è disordine, sarà per te libertà. Godrai della morte, della distruzione, desidererai il regresso e il progresso ti farà solo stare male. Aspetterai la NUOVA ALBA, che giustizia e novità porterà, ma solo guerra e catastrofi naturali la propizieranno.
Chi pensa che la società moderna sia inclusiva, che ci sia spazio per tutti, non ha capito niente o vive in una bolla di vetro.
 
Il nuovo celine da leggere con un bel bicchiere di cannonau...
Dissento sul fatto che necessariamente si debba diventare dei ragecel catastrofisti.Io auspico invece la pace, la serenità e la fortuna per tutte le np, pure per quelle che mi hanno schifato e deriso. Il grande segreto è fottersene di loro, farsi la propria vita, coltivare i propri interessi e godere degli ottimi surrogati oggi disponibili. Oggi di avere una np a braccetto o nel letto che mi aspetta me ne fotto altamente, anzi mi sentirei forse a disagio e infastidito.
 
Sempre detto che un culo femminile muove il mondo. Anche Gian Maria Volontè lo affermava nel film "La Classe Operaia va in Paradiso", per tirare avanti nell'inferno della fabbrica, lavorando a cottimo, si immaginava che riuscendo a produrre più pezzi riuscisse a tirarsi fuori dall'alienazione esistenziale. Al sabato pomeriggio, da ragazzino delle medie, contava soltanto toccare culi mentre si facevano le vasche in centro.
 
Il nuovo celine da leggere con un bel bicchiere di cannonau...
Dissento sul fatto che necessariamente si debba diventare dei ragecel catastrofisti.Io auspico invece la pace, la serenità e la fortuna per tutte le np, pure per quelle che mi hanno schifato e deriso. Il grande segreto è fottersene di loro, farsi la propria vita, coltivare i propri interessi e godere degli ottimi surrogati oggi disponibili. Oggi di avere una np a braccetto o nel letto che mi aspetta me ne fotto altamente, anzi mi sentirei forse a disagio e infastidito.
Diciamo che si parla di bisogni naturali, per cui se non soddisfatti si sta male. Anche io desidero la pace, la serenità, la fortuna, ma se non è per tutti allora finiremo per non averle. Quanto agli ottimi surrogati disponibili, hanno le gambe corte.
 
Il disoccupato fascista del racconto è letteralmente la mia rappresentazione. Sembra un aneddoto della mia vita
Nel mettermi a scrivere questi racconti prendo spunto da pezzi della mia vita personale, della vita di persone con cui mi sono frequentato, dalla cronaca nera, da film che ho visto che trattano violenza, disagio, vita di strada. Felice di riuscire a descrivere i sentimenti e la vita di tante persone.
 
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