Più sgravi alle famiglie con figli, ma chi pagherà il conto? Quanto peserà su single e separati

Non solo.

Il governo vuole insistere anche per il 2025 su una serie di decontribuzioni tanto lunga che occorrerebbe una pagina per elencarle tutte; tra queste per:
- redditi fino a 25 mila euro
- il Sud
- donne svantaggiate
- madri (addirittura finché il figlio più piccolo arriva a 18 anni: una follia)
- disoccupati
- apprendistato
- stagionali
- giovani e Neet
- percettori di Naspi
- percettori di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria (Cigo/Cigs)
- percettori di assegno d’inclusione (Adi)
- percettori di supporto formazione e lavoro (Sfl)
- part-time
- donne vittime di violenza ecc.

Forse qualche riflessione sarebbe utile e il governo del merito dovrebbe smetterla di beneficiare chi non ha mai pagato una lira di tasse e contributi a scapito di chi ha sempre fatto il proprio dovere.
 
Ma l'assegno di inclusione lo alzeranno come si vocifera,si o no?
Perché se così fosse,si smentirebbero anche su questo,praticamente tornerebbe a essere il vecchio reddito di cittadinanza con una dicitura diversa. Questi coglioni hanno innalzato la no tax area a 8500 e si sono accorti che il sostegno al reddito è troppo basso,nemmeno indicizzato.
 
Ma l'assegno di inclusione lo alzeranno come si vocifera,si o no?
Perché se così fosse,si smentirebbero anche su questo,praticamente tornerebbe a essere il vecchio reddito di cittadinanza con una dicitura diversa. Questi coglioni hanno innalzato la no tax area a 8500 e si sono accorti che il sostegno al reddito è troppo basso,nemmeno indicizzato.
Arriverà alla fine dell’anno a poco più di un milione di persone. Sarà di 100 euro netti. E non verrà replicato. Il bonus Natale è stato approvato con un emendamento del governo al decreto Omnibus ora all’esame del Senato, ma la misura una tantum, che costerà 100 milioni di euro e arriverà con la tredicesima non piace alle opposizioni, ai sindacati e alle associazioni di consumatori che la ritengono discriminatoria. La norma approvata prevede che il bonus di fine anno possano richiederlo solo i lavoratori dipendenti, con un reddito fino a 28 mila euro, un coniuge a carico e almeno un figlio a carico. Ma vengono esclusi:
- lavoratori autonomi e pensionati, anche se con redditi inferiori a 28 mila euro.
- gli incapienti, coloro cioè che si trovano nella «no tax area» (fino a 8.500 euro) perché con redditi complessivi troppo bassi che quindi non possono usufruire di alcun aiuto fiscale.
Da qui la protesta di sindacati e opposizioni che attaccano il bonus definendolo «una mancia discriminatoria» (Cgil) e una misura «che discrimina tra i fragili» (Pd). Per Antonio Misiani (Pd) il bonus esclude «la parte più fragile dei contribuenti, che più avrebbe bisogno di sostegno, e le
famiglie di fatto». Va aggiunto che restano fuori anche i pensionati con redditi sotto i 28 mila euro e in molti casi con figli disabili a carico. E Carlo Calenda (Azione) attacca: «Il governo ha deciso di farvi un regalino di Natale. Cento euro una tantum. Peccato che quelli siano già soldi vostri».
 

Le famiglie vanno a Palazzo Chigi ma non trovano i 6 miliardi promessi da Giorgetti​


Neppure un mese fa le associazioni festeggiavano per le indiscrezioni sul maxi piano da 6 miliardi di euro a sostegno della natalità che sarebbe dovuto essere sul tavolo di Giancarlo Giorgetti. Già nelle ore successive il progetto veniva ridimensionato in maggiori detrazioni per le famiglie numerose. A pagare, si era capito, sarebbero stati i single.​


Solo ipotesi, per ora. "Tra le nostre proposte, sottolineiamo l'importanza di una riforma fiscale che introduca il 'Fattore Famiglia', uno strumento che permette di tassare non l’individuo singolarmente, ma in base alla sua partecipazione al nucleo familiare, garantendo così una maggiore equità", spiega Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari.

 

garantendo così una maggiore equità


Maggiore equità semmai è considerare tutti gli INDIVIDUI alla pari, non selezionare in funzione di artificiosi accoppiamenti.
In economia
1 PERSONA = 1 FONTE TASSABILE (esempio persona fisica)
Chissà perchè se devono sganciare questa equivalenza non vale. Fanculo.
 
Non solo.

Il governo vuole insistere anche per il 2025 su una serie di decontribuzioni tanto lunga che occorrerebbe una pagina per elencarle tutte; tra queste per:
- redditi fino a 25 mila euro
- il Sud
- donne svantaggiate
- madri (addirittura finché il figlio più piccolo arriva a 18 anni: una follia)
- disoccupati
- apprendistato
- stagionali
- giovani e Neet
- percettori di Naspi
- percettori di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria (Cigo/Cigs)
- percettori di assegno d’inclusione (Adi)
- percettori di supporto formazione e lavoro (Sfl)
- part-time
- donne vittime di violenza ecc.

Forse qualche riflessione sarebbe utile e il governo del merito dovrebbe smetterla di beneficiare chi non ha mai pagato una lira di tasse e contributi a scapito di chi ha sempre fatto il proprio dovere.
Giusto così a parte la storiella delle donne svantaggiate e le madri. Gente che ha meno soldi perchè deve pagare di più se ci pensa già il drone schiavo al servizio dei suoi capi che pensa solo al lavoro a provvedere?
 
Qui arrivano alla conclusione dopo un esame dei dati a partire dall'unita' d'Italia, che
gli interventi economici del governo a favore della natalita' sono poco efficaci e che
bisogna puntare sull'immigrazione per tenere a galla la natalita'.
Adesso non metto qua tutti i calcoli che hanno fatto per arrivare a simile conclusione;
la trovo sensata, secondo l'articolo sono dimuite le NP feconde.

"Significa parlare di immigrazione razionalmente: sospetto non in questa legge di bilancio."

https://www.corriere.it/economia/co...-b81e-43f3-9162-12c4abc6axlk.shtml?refresh_ce
 
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