Quanta responsabilità date a voi stessi per la situazione in cui vi trovate?

Da quando ho 18 anni che è solo colpa mia dove mi ritrovo ora come ora. Non ho avuto un passato facile, a partire dalla morte prematura di mio padre a solo 47 anni. Ma si va avanti, mi mantiene vivo la speranza e l’età ancora giovane che ho. So che ci riuscirò.
Voglio fare poche premesse. Si, sappiamo tutti quanto l'ambiente, l'estetica, una personalità acerba che ancora si deve formare, influenzano il modo in cui ci trattano gli altri, e il modo in cui ci trattano gli altri influenza la nostra opinione di noi stessi che poi si riflette col nostro comportamento che condiziona come gli altri ci trattano e così via in un loop infinito.

Secondo me arriva un certo punto nella vita di ognuno in cui si prende consapevolezza di questo e si comincia a capire cosa è (o è sempre stato) sotto nostro controllo e cosa invece no. E da questa consapevolezza si può cominciare ad agire per "accettare" noi stessi e fare quello che vogliamo senza più influenze esterne.

Detto questo, vi chiedo, quanta è stata vostra responsabilità per la condizione in cui vi trovate in questo momento?

Personalmente io mi sono accorto di avere dei problemi da tempo che invece di risolverli li ho lasciati crescere negli anni, mentre continuavo a vivere la mia vita con il risentimento, problemi d'ansia e con continue rimuginazioni. E adesso negli ultimi mesi mi sono accorto che guardandomi a ritroso se invece di tutto questo risentimento mi fossi dato da fare per migliorare me stesso, e con migliorare non intendo looksmaxxare momeymaxxare e cose simili, ma crearmi uno stile di vita che mi desse soddisfazione; ecco allora starei molto meglio oggi
 
Quanta responsabilità mi attribuisco?
Direi un buon 30%…sono sfigato in tante cose ma per fortuna non in tutto.
Ovviamente di donne non sto nemmeno a parlare ma anche per quanto riguarda il lavoro vengo snobbato all’inverosimile.
Se sono nella situazione in cui sono non è solo colpa delle donne,sono diventato pigro e arido anche per colpa loro sicuramente ma tutto parte dalla mia testa di cazzo che non fa nulla per lottare…
Mai iniziata
 
Da quando ho 18 anni che è solo colpa mia dove mi ritrovo ora come ora. Non ho avuto un passato facile, a partire dalla morte prematura di mio padre a solo 47 anni. Ma si va avanti, mi mantiene vivo la speranza e l’età ancora giovane che ho. So che ci riuscirò.
Noto che più si ha alle spalle una vita difficile più si tende a non dare colpa alla sfortuna, solo chi ha avuto davvero sfide da affrontare sa prendersi le proprie responsabilità.
 
Compà ti parlo un po' più chiaramente sennò non ci arrivi, io fino a 15 anni fa avevo paura della mia stessa ombra, adesso se mi dicessero che la soluzione ai miei problemi si trova in cima all'everest partirei subito, consapevole che probabilmente morirei dopo due minuti.
Perché? Perché la vita ti forma, i problemi quelli veri ti formano, se nasci tondo ma sei costretto a diventare quadrato fidati che lo diventi, se a 23 anni hai visto più morti che vivi fidati che smetti di piangerti addosso.
Mio padre è scappato di casa, sono stato dieci anni con una ragazza cresciuta dalla sorella perché orfana di entrambi i genitori, mio cognato ha perso la madre a 25 anni, ho un amico con disturbi psichiatrici gravi, ho più di un amico abbandonato dai genitori, non ho mai sentito nessuno di loro dare la colpa al destino, per ogni fallimento danno sempre la colpa a loro stessi.

Avrei robe da raccontare che una persona normale neanche in 10 vite.
 
semplicemente perché sono persone obliterate dalla vita. è ovvio che quando vieni annientato dalla vita non ti lamenti più perché la speranza non c'è più
Non è affatto perdita di speranza è più un meccanismo di autodifesa, quando la vita ti caga in testa non ti puoi permettere di credere alla sfiga, quelli che lo fanno si ammazzano, in caso contrario sei costretto a credere che tutto dipenda da te e che le cose le puoi migliorare solo TU.
 
è una questione di indole. c'è chi non chiederebbe mai aiuto a nessuno ad esempio.
non si tratta di dare o non dare colpa, nasciamo in delle condizione prestabilite. anche se nasci nella merda e riesci ad uscirne eri già programmato mentalmente in un certo modo (o forse hai una botta di culo)

c'è chi nonostante tutta la merda riesce a risollevarsi ma non è merito suo, l'indole le palle il cervello sono esattamente l' equivalente di nascere 190cm o 170cm
non sono cose che dipendono da te punto..

qualcuno vedrà queste osservazioni come scuse da falliti ma sono la pura realtà. essere dei senza palle incapaci è esattamente come nascere col cazzo di 10cm. è cosi e basta e non puoi farci nulla.
se hai disabilità fisiche o mentali non è colpa di nessuno.. visto l'altro giorno video di uno con problemi mentali abbandonato dalla famiglia è finito a fare il barbone con convulsioni in mezzo alla strada.
c'è chi nasce più resistente e chi non riesce a sostenere certe cose, non è ne un pregio ne una colpa in ambo i casi

incolpare un ritardato depresso che non riesce ad uscire dalla sua situazione è come incolpare uno che è nato con qualche morbo e dare la colpa a lui
Ad oggi non siamo ancora a livello di conoscenza per dire se è effettivamente tutto predeterminato dalla nascita. Quindi, magari anche se è effettivamente vero, io per la mia salute mentale decido di credere che siano le mie azioni volontarie a decretare la direzione della mia vita. Ho passato gli ultimi anni nell' accascio proprio perché avevo una visione totalmente nichilista sul fatto che c'è poco che puoi fare, e magari ripeto forse nel futuro scopriremo che è davvero così, ma finché non arriva quel giorno mi prendo io la responsabilità del mio destino.
 
Compà ti parlo un po' più chiaramente sennò non ci arrivi, io fino a 15 anni fa avevo paura della mia stessa ombra, adesso se mi dicessero che la soluzione ai miei problemi si trova in cima all'everest partirei subito, consapevole che probabilmente morirei dopo due minuti.
Perché? Perché la vita ti forma, i problemi quelli veri ti formano, se nasci tondo ma sei costretto a diventare quadrato fidati che lo diventi, se a 23 anni hai visto più morti che vivi fidati che smetti di piangerti addosso.
Mio padre è scappato di casa, sono stato dieci anni con una ragazza cresciuta dalla sorella perché orfana di entrambi i genitori, mio cognato ha perso la madre a 25 anni, ho un amico con disturbi psichiatrici gravi, ho più di un amico abbandonato dai genitori, non ho mai sentito nessuno di loro dare la colpa al destino, per ogni fallimento danno sempre la colpa a loro stessi.

Avrei robe da raccontare che una persona normale neanche in 10 vite.
Sei fidanzato?
 
ok ora dimmi in quanti di questi hanno migliorato la loro situazione fino a raggiungere un livello di vita dignitoso
Dipende da cosa intendi per livello di vita dignitoso:
La sorella della mia ex è uscita dalla depressione e adesso ha una figlia con il compagno, è contenta, hanno vite normalissime e credo che per loro la normalità sia un enorme vittoria.
Gli amici abbandonati dai genitori sono 5 fratelli e sorelle, alcuni si sono costruiti una famiglia altri sono eterni giovani e ci stanno sotto con varie droghe ma non in modo eccessivo, a modo loro sono soddisfatti.
Il ragazzo con problemi psichiatrici è quello messo peggio, ha divorziato con figli dopo due anni di matrimonio, è in cura ma non è facile.
Poi ci sono io, innamorato di una ragazza che probabilmente non lo ricambia o forse sì ma non lo saprò mai...
 
Bei discorsi, molto profondi. Li leggo mentre sto rosolando nel mio "inferno banale"...
Caro non voglio banalizzare i problemi di nessuno, si tende sempre a vedere più semplici i problemi altrui ed insormontabili i nostri, sia chiaro che per me non è così, se hai una difficoltà resta tale e va rispettata.
 
Naturalmente le guerre, le epidemie, i crimini non sono colpa nostra. E non do neanche la colpa all’hikikomori di turno che non esce di casa a causa delle sue condizioni invalidanti. Come sempre detto, ognuno guarda il suo. Se una persona ha fallito nella vita, spetta a lui definirsi come tale, io guardo il mio. E nel guardare il mio penso che un giorno tutto sarà ok, scusate, ma non mi accascerò mai, al massimo starò un po’ steso a riposare nel frattempo di rialzarmi. È sempre meglio toccare il fondo, che cercare di non annegare fino agli stremi.
 
Tanto qualunque strada avessi intrapreso sempre reietto e solo sarei finito.

Giocatore di biliardo reietto
Medico di base reietto
Aviatore reietto
Documentarista di fenicotteri reietto

È come un incubo a struttura labirintica in cui qualsiasi strada prendi non puoi uscirne.
 
Tanto qualunque strada avessi intrapreso sempre reietto e solo sarei finito.

Giocatore di biliardo reietto
Medico di base reietto
Aviatore reietto
Documentarista di fenicotteri reietto

È come un incubo a struttura labirintica in cui qualsiasi strada prendi non puoi uscirne.
Aahauahahahaahahahhahaha
 
Ho fatto tutto il fattibile:
Faccio palestra, studio, mi lavo, mi profumo, mi vesto bene, ho degli hobby, esco ogni weekend (eccetto ora che sono in sessione), ho cercato di fare di tutto per farmi invitare a serate e feste, cerco di essere simpatico e oltretutto vado persino in terapia (la magica soluzione a tutto come pensano tutti).
Sono uscito dalla comfort zone e tutte quelle cazzate e lo continuo a fare, ho persino provato le dating app(senza risultato come si vede dal mio ultimo thread).

Quindi si, mi sento di dire che non proprio proprio tutta colpa mia, forse dovrei avere una parlantina migliore, ma oltre a quello non so più che altro fare....
 
Io credo nel principio del dualismo della vita. In un certo senso abbiamo ragione sia io che barabba. è il principio del libero arbitrio. è il principio della redpill
due concetti opposti possono essere entrambi veri. quindi io sono del pensiero che è sia tutto predestinato che uno possa cambiare le sue carte. è un concetto difficile da comprendere e che sinceramente sfugge anche a me ma è così
hegel ne parlava in termini diversi, hai toccato un punto molto profondo e sensibile, ti propongo di esplorarlo meglio
 
All'età di 16 anni ho avuto la consapevolezza di essere un inadatto alla vita per come me l'hanno sempre voluta far credere gli altri, sono un idiota, nell'accezione dell'antico senso greco ovvero "restare in disparte con innocenza". Ho sempre cercato di trovare le risposte al mio malessere interiore, letto libri, fatta psicoterapia nel limite delle mie disponibilità economiche, ingollato psicofarmaci, ad una certa ho dovuto accettare che è quella la mia personalità modellata con l'ambiente e le esperienze e posso soltanto potare, come un albero, ciò che potrebbe essere dannoso per me stesso. Ho avuto traumi fisici e psicologici durante l'infanzia e l'adolescenza, iniziati addirittura prima del parto con complicanze e subito dopo la nascita, per poi subire altri tipi di violenza in contesti educativi. Diciamo che in queste situazioni non è che potessi far molto, per evitarle. Gli errori più grandi della mia vita li ho sviluppati sempre per colpa di un accomodamento della mia persona verso l'ambiente, un mettersi in disparte nelle proprie aspirazioni e nelle proprie volontà per la paura inconscia e paradossale di non dover creare ulteriori danni semplicemente non progredendo, rimanendo fermi. La pallina che rotola sulla neve si è praticamente trasformata in valanga, ho cercato di porre rimedio, come detto, ma le situazioni vissute mi hanno sommerso. Adesso ho tagliato tutto, cerco di vivere la quotidianità per soddisfare soltanto i bisogni primari (da persona sognatrice e ricca di ideali che ero) e cerco di trovare nell'arte quell minimo di consolazione per affrontare l'esistenza, oltre a tenere allenata la mente nel limite del possibile. Per rispondere alla domanda, la responsabilità per buona parte della mia situazione per cui mi trovo adesso è mia, ma è il semplice adattamento per situazioni vissute in gioventù non dipendenti da me, ti spezzano le gambe da bambino e poi pretendono che devi correre i 100 metri, non funziona così se poi devi pensare ad impiegare del tempo per fasciartele da solo quelle gambe spezzate. Ho quindi vissuto le stagioni mentali della vita anzitempo ed a ritmi differenti: una lunga primavera, una brevissima estate, un autunno corto e buio, adesso sono entrato nell'inverno, che sia breve o lunghissimo non mi importa, ma sto lavorando affinché sia placido ed immutabile, come una giornata tranquilla e silenziosa in cui cade la neve.
 
Io sicuramente mi dò delle responsabilità, mi rendo conto che molte situazioni che ho gestito male se le avessi gestite meglio a quest'ora sarei diverso, ma mi sono capitate delle possibilità che non sono andate bene sinceramente non per causa mia ma perché tutto mi è andato contro ed è successo l'inverosimile. Cose che sembravano avviarsi ad andare sempre meglio e poi ecco la problematica o il fatto che rovina tutto.
Per il resto, prendo atto ad esempio che se fossi stato socievole e non avessi avuto paura di parlare avrei potuto cogliere molte occasioni, tra cui alcune servite su un piatto d'argento. Oppure se mi fossi comportato in maniera seria, senza fare brutte figure personali.
 
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