Quanta responsabilità date a voi stessi per la situazione in cui vi trovate?

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Scusami se te lo chiedo perché non ricordo, ma hai /hai avuto un gruppo di amicizie miste per uscire ogni tanto?
No, mai rientrato in gruppi, gruppetti, comitive. Del significato della parola "amicizia" io ed i miei conoscenti del momento avevamo una concezione differente. Sinceramente non ne ho mai avuto la necessità di aggregarmi, vuoi per i traumi vuoi per carattere/personalità, stavo e sto bene anche da solo anzi ho sempre preferito questa condizione all'aggregazione fine a sé stessa o per meriti intrinseci dovuti al carattere.
 
No, mai rientrato in gruppi, gruppetti, comitive. Del significato della parola "amicizia" io ed i miei conoscenti del momento avevamo una concezione differente. Sinceramente non ne ho mai avuto la necessità di aggregarmi, vuoi per i traumi vuoi per carattere/personalità, stavo e sto bene anche da solo anzi ho sempre preferito questa condizione all'aggregazione fine a sé stessa o per meriti intrinseci dovuti al carattere.
Carto, capisco. Avevo che avevi colleghi universitari e lavori anche, ti hanno mai invitato al di fuori ultimamente?
 
Ho fatto tutto il fattibile:
Faccio palestra, studio, mi lavo, mi profumo, mi vesto bene, ho degli hobby, esco ogni weekend (eccetto ora che sono in sessione), ho cercato di fare di tutto per farmi invitare a serate e feste, cerco di essere simpatico e oltretutto vado persino in terapia (la magica soluzione a tutto come pensano tutti).
Sono uscito dalla comfort zone e tutte quelle cazzate e lo continuo a fare, ho persino provato le dating app(senza risultato come si vede dal mio ultimo thread).

Quindi si, mi sento di dire che non proprio proprio tutta colpa mia, forse dovrei avere una parlantina migliore, ma oltre a quello non so più che altro fare....
Sto realizzando che a volte è questione di destino. Se ti deve andare bene, parlo della questione delle donne, ti va bene pure se sei brutto, con precedenti penali, senza fissa dimora, o senza che fai chissà quali sforzi per migliorarti. Se ti deve andare male, ti va male pure se sei carino, se studi con profitto, hai una carriera lavorativa ben retribuita e con status, hai amici, fai palestra, vai nel locali, hai fatto tanti sforzi per migliorarti.
Ti racconto una cosa: giovedì mattina ero in farmacia per ritirare medicine per mamma, rivedo lì un signore che ha fatto venerdì 54 anni, con cui sono in buoni rapporti e lì dò qualche moneta per aiutarsi. Esteticamente è un 4.5, è senza fissa dimora. E' un ex-tossicodipendente che è stato in prigione, in comunità. Fino a 4 anni fa stava con una tipa da 7 esteticamente, quasi coetanea, con cui era sposato. Questa donna faceva la prostituta. Poi questa morì in un incidente stradale, investita in una di quelle vie di Cagliari dove lavorano le stradali. Era italiana.
Questo signore, dopo la morte tragica della moglie e poi dei genitori, si è trovato in strada, quindi vaga da un posto all' altro, con una pensione di 250 euro. Ora abita a Cagliari ma viene in paese per commissioni.
Seduti a parlare in farmacia, mi ha chiesto come va con le donne, io ho spiegato come stanno le cose, sai. Lui mi ha detto che di donne ne ha 3, indicandomi le età rispettive. Io gli ho spiegato che lui ha dei precisi contesti di riferimento in cui socializzare, mentre io no.
Può darsi che stesse mentendo, ma è uno che si lamenta sempre. Con quella bella donna stava veramente perché lo si vedeva con lei assieme. Può essere che tra centri psichiatrici e mense di Caritas, posti così, socializzi con donne più o meno messe come lui.
Quindi, se è destino, ti va bene, malgrado possa come nel suo caso può essere malpreso in altre cose della vita.

Tu apparterrai, penso, alla media borghesia, la tua vita sociale sarà sempre nell' ambito della media borghesia. Ed in questa classe sociale l' ipergamia femminile per LMS+C è significativa, per cui l' appartenenza a tale ceto ti penalizza. Se una ragazza del tuo stesso ceto sociale si prende la sbandata sub-gamando invece che iper-gamando, è per il perdente od operaio bruttino che ascolta TRAP, fumma canne a gogò e su veste in stile "nordafricano", magari pure nordafricano vero, non per lo studente timidone normo-bruttino.
 
Carto, capisco. Avevo che avevi colleghi universitari e lavori anche, ti hanno mai invitato al di fuori ultimamente?
Ci passano molti anni di differenza con quelli con cui sono a contatto attualmente, sono o incapaci a mantenere l'attenzione per più di cinque minuti o non riescono a star fermi oppure al contrario sono talmente chiusi da sfiorare l'autismo. Tutti danni collaterali da utilizzo compulsivo dei social e scarsa intelligenza emotiva. Ma anche se fossero stati quantomeno "normali" ci sarebbe un divario di una generazione ed il mio disinteresse a frequentare la cosiddetta "vita sociale mondana". Anche per questo quando vedo gente giovane accasciata ed in queste condizioni mi piange il cuore, se fosse per una scelta di vita dovuta al carattere potrei anche comprenderlo ma perlopiù si tratta di solitudine dovuta a disvalori ed incapacità ad interagire umanamente, se non per azioni stereotipate, una massa di robot a malapena senzienti. Comunque, non avrei attualmente interesse ad uscire e di certo non mi aspetto che gli altri me lo chiedano, dovrei invece fare attività sociali un minimo utili come il volontariato,quello si, ma "uscire" per come lo intende la società per annoiarsi insieme quando a malapena ci si parla e ci si comprende al di fuori dell'uscita la vedo come una grossa presa in giro personale e di tempo.
 
Ci passano molti anni di differenza con quelli con cui sono a contatto attualmente, sono o incapaci a mantenere l'attenzione per più di cinque minuti o non riescono a star fermi oppure al contrario sono talmente chiusi da sfiorare l'autismo. Tutti danni collaterali da utilizzo compulsivo dei social e scarsa intelligenza emotiva. Ma anche se fossero stati quantomeno "normali" ci sarebbe un divario di una generazione ed il mio disinteresse a frequentare la cosiddetta "vita sociale mondana". Anche per questo quando vedo gente giovane accasciata ed in queste condizioni mi piange il cuore, se fosse per una scelta di vita dovuta al carattere potrei anche comprenderlo ma perlopiù si tratta di solitudine dovuta a disvalori ed incapacità ad interagire umanamente, se non per azioni stereotipate, una massa di robot a malapena senzienti. Comunque, non avrei attualmente interesse ad uscire e di certo non mi aspetto che gli altri me lo chiedano, dovrei invece fare attività sociali un minimo utili come il volontariato,quello si, ma "uscire" per come lo intende la società per annoiarsi insieme quando a malapena ci si parla e ci si comprende al di fuori dell'uscita la vedo come una grossa presa in giro personale e di tempo.
Un sacco di persone che conosco fanno volontariato, quello si è utile per fare nuove conoscenze di tutte le età, però bisogna avere abbastanza tempo libero...
incapaci a mantenere l'attenzione per più di cinque minuti
Dici quando ci parli?
 
Dici quando ci parli?
Quando ci parlo, quando scrivo su WhatsApp, manca proprio la comunicazione diretta e semplici concetti devono essere ripetuti più volte oppure scritti perché li dimenticano dopo poco. Proprietà di linguaggio carenti ed utilizzo massivo dell'inflessione in termini dialettali, anche verso i professori. Fai conto che parlo di frequentatori di un ambiente universitario e figli di professionisti affermati.
 
Nella mia vita mi sono sentito umiliato, sconfitto, mi sono sentito sempre sminuito e rimproverato fin dall'inizio, mi sono sempre sentito fuori luogo, incapace di interagire col mondo attorno a me e incapace anche di stare con me stesso.
Per quanto mi sforzassi non sono mai riuscito a impegnarmi a qualcosa, ho sviluppato proprio l'incapacità di provare piacere e soddisfazione.
Ho passato la maggior parte del tempo rinchiuso tra 4 mura, ricoveri e farmaci.
Non mi sono sentito e abbastanza amato dalle figure che dovevano crescermi.
Quando sono uscito di casa non sapevo nemmeno come ordinare al ristorante o fare la spesa.

Mi ritengo pienamente responsabile però, di tutto ciò, non ho scelto di certo l'ambiente e la mia famiglia, ma se avessi avuto più palle, a quest''ora penso starei molto meglio.
Non c'era nessuno a costringermi nelle mie scelte, ho reagito per mia volontà in tutto quello che è successo.
Pensarci e realizzarlo mi ha portato vergogna e non è stato facile, a volte mi capita di pensarci, ma è accaduto e ho accettato la cosa.

Ho cercato di perdonare anche, nonostante tutto l'odio e rancore che ho portato, forse ciò può essere descritta come debolezza, non lo so, ci sono tante cose che non capisco.

Mi importa solamente avere una vita tranquilla, tutto qui.
 
Io credo nel principio del dualismo della vita. In un certo senso abbiamo ragione sia io che barabba. è il principio del libero arbitrio. è il principio della redpill
due concetti opposti possono essere entrambi veri. quindi io sono del pensiero che è sia tutto predestinato che uno possa cambiare le sue carte. è un concetto difficile da comprendere e che sinceramente sfugge anche a me ma è così
Mi hai fatto venire in mente il clinamen di Lucrezio, quella dose di indeterminato, quella casualità che può interrompe il flusso verticale degli atomi.
Potremmo vederlo come un intreccio tra caso e necessità. Ci sono le leggi di natura, ma c'è anche la possibilità di autodeterminarsi, almeno in minima parte.
 
Mi hai fatto venire in mente il clinamen di Lucrezio, quella dose di indeterminato, quella casualità che può interrompe il flusso verticale degli atomi.
Potremmo vederlo come un intreccio tra caso e necessità. Ci sono le leggi di natura, ma c'è anche la possibilità di autodeterminarsi, almeno in minima parte.

Veroo, il clinamen viene spiegato anche dal filosofo ellenistico Epicuro, come declinazione, deviazione affinché gli atomi possano aggregarsi (e disgregarsi tra loro). Gli altri moti sono quelli di caduta e di rimbalzo.
 
Tu apparterrai, penso, alla media borghesia, la tua vita sociale sarà sempre nell' ambito della media borghesia. Ed in questa classe sociale l' ipergamia femminile per LMS+C è significativa, per cui l' appartenenza a tale ceto ti penalizza. Se una ragazza del tuo stesso ceto sociale si prende la sbandata sub-gamando invece che iper-gamando, è per il perdente od operaio bruttino che ascolta TRAP, fumma canne a gogò e su veste in stile "nordafricano", magari pure nordafricano vero, non per lo studente timidone normo-bruttino.
Su questo hai parecchio ragione ed in effetti mi stanno terribilmente sui coglioni
 
in verità quasi niente è sotto al nostro controllo ma alla gente non piace accettare questa verità.. e la cosa ironica è che magari sono proprio i primi falliti o raccomandati a dirti che sta tutto nelle tue mani.

qualcosa per migliorarsi si può sempre fare
Invece,io credo che sia il contrario:generalmente non ci piace accettare l'idea che la vita è nelle nostre mani,perché questo comporta responsabilità e fa paura. Credere che lì fuori ci sia un mondo (come entità a sé stante) cattivo che ha potere su di noi ci tranquillizza,perché ci fa adagiare e credere di potercene stare con le mani in mano,perché tanto tutto sarebbe inutile. Non è esattamente così.
 
Zero, nessuna responsabilita', viviamo in sistema che cerca di instillarti il senso di colpa per qualsiasi cazzata, e' colpa tua se non sei ricco, e' colpa tua se non scopi, e' colpa tua se non ti sei laureato, e' colpa tua se hai il cancro, ma vaffanculo🤬
 
Voglio fare poche premesse. Si, sappiamo tutti quanto l'ambiente, l'estetica, una personalità acerba che ancora si deve formare, influenzano il modo in cui ci trattano gli altri, e il modo in cui ci trattano gli altri influenza la nostra opinione di noi stessi che poi si riflette col nostro comportamento che condiziona come gli altri ci trattano e così via in un loop infinito.

Secondo me arriva un certo punto nella vita di ognuno in cui si prende consapevolezza di questo e si comincia a capire cosa è (o è sempre stato) sotto nostro controllo e cosa invece no. E da questa consapevolezza si può cominciare ad agire per "accettare" noi stessi e fare quello che vogliamo senza più influenze esterne.

Detto questo, vi chiedo, quanta è stata vostra responsabilità per la condizione in cui vi trovate in questo momento?

Personalmente io mi sono accorto di avere dei problemi da tempo che invece di risolverli li ho lasciati crescere negli anni, mentre continuavo a vivere la mia vita con il risentimento, problemi d'ansia e con continue rimuginazioni. E adesso negli ultimi mesi mi sono accorto che guardandomi a ritroso se invece di tutto questo risentimento mi fossi dato da fare per migliorare me stesso, e con migliorare non intendo looksmaxxare momeymaxxare e cose simili, ma crearmi uno stile di vita che mi desse soddisfazione; ecco allora starei molto meglio oggi. E voi?
100%, sono un normaloide. Se ci provassi e dedicassi buona parte del mio tempo sono confidente che in un paio di anni mi riuscirei a fidanzare. Il punto sono proprio i suddetti costi/benefici.
Ho trovato il mio equilibrio e sono troppo cinico per innamorarmi di nuovo, non trovo significato nell'usare le mie energie per provarci.
Inoltre vedendo la mia esperienza passata non credo che riuscirei a stare insieme ad una persona, per gli interessi che ho e per come passo il mio tempo, è estremamente difficile che possano conciliarsi con una vita di coppia. Per questo anche se mi fidanzassi non durerebbe, mi troverebbe noioso e non riuscirei a soddisfare la mia ipotetica morosa a letto.
Ovviamente non son ipocrita, se un'opportunità mi cadesse dal cielo la coglierei anche se la reputo estremamente improbabile.
 
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