Il punto non è il potersi permettere una PlayStation o meno, il punto è averla gratis.
Non sono d'accordo.
La PlayStation è una console di gioco che ti rilascia dopamina che genera divertimento e per certi giochi anche l'adrenalina (immagina un detenuto giocare a GTA V), una serie di emozioni/reazioni che un carcerato messo lì dentro per un reato così violento non dovrebbe provare.
Un libro è ben diverso perché ha una fruizione più lenta e si concilia con un percorso di redenzione, la TV al massimo la concederei per guardare qualche film.
Ma che un detenuto in carcere per reati di quel tipo si metta a giocare a call of duty è una vera barzelletta tutta italiana.
È come quando danno il permesso ai detenuti minorenni nelle strutture di utilizzare i social, una stronzata totale visto che molti di loro li utilizzano per commettere reati, così il carcere rieducativo non funziona per niente.
Un detenuto non si deve divertire, deve trascorrere il tempo a pensare a come rimediare ai propri errori.